L’inciucio Sculco-Pd, la questione etica e i ‘soldati fantasma’ in guerra con la realpolitik

9 aprile 2018, 11:52 Sr l'impertinente

Con il termine ‘soldati fantasma giapponesi’ o ‘resistenti giapponesi’ si indicano i membri dell'esercito e della marina nipponica che non obbedirono all'ordine di resa imposto dagli Alleati, formalmente entrato in vigore il 2 settembre 1945, ed al termine della Seconda Guerra Mondiale.


di Sr* l’impertinente

Traslati in ottica moderna, e proiettati sulle rive crotonesi, quest’ultimi eroi non chini alla resa del loro Paese sembrano riconoscersi in tre personaggi pubblici del calibro di Nicodemo Oliverio, Peppino Vallone, Sergio Contarino e Ciccio Sulla.

Si tratta di quei dirigenti del Partito democratico che continuano ad opporsi a una collaborazione tra il Pd e la “Sculco coalition”: un patto, un accordo, un “inciucio” che dir si voglia, ma che tutti ormai bramano. Tranne loro.

La situazione politica ed amministrativa pitagorica - ma a ben vedere anche in prospettiva regionale - ha fatto sì che tutti i tasselli andassero ad incastrarsi e che, alla fine, questa collaborazione appaia conveniente per tutte le parti in causa.

I motivi per cui i “militari giapponesi” non obbedirono all'ordine di arrendersi agli Alleati sono vari: su tutti l’esser fedeli al rigido codice etico del Bushidō, che riteneva profondamente disonorevole una resa al nemico.

In effetti, diverse volte gli esponenti contrari all’intesa con l’area di Sculco hanno invocato una questione etica alla base della loro scelta di non volere che le strade del Pd e dei DemoKratici si incrociassero.

In realtà il fronte della resistenza a ciò che viene visto come un’invasione o come una possibile Opa (l’Offerta pubblica di acquisto) ha già subito una breccia importante, con il passaggio di Gino Murgi tra le fila dei favorevoli: non è stata certo una breccia di Porta Pia ma ha aperto un altro uscio, ovvero quello della sede della Provincia di Crotone e, in particolare, della presidenza quasi certamente consegnata nelle mani del sindaco Ugo Pugliese, che sarà l’unico candidato.

Molti dei soldati giapponesi, poi, non si chinarono anche perché ritennero impossibile che la loro nazione si fosse arresa, considerando come mera propaganda le varie comunicazioni che annunciavano la fine della guerra.

Stessa cosa pare pensino Vallone, Oliverio, Sulla e Contarino: dirigenti non certo di primo pelo e convinti che non si possa mettere sotto i piedi la storia del Partito Democratico con una capitolazione.

Dall’altra parte, però, a tutti i livelli del partito si è agganciati alla realpolitik, la “Politica concreta”, realistica, fondata sulla materiale attualità e non su sentimenti, ideologie e principi.

Nella realtà, infatti, e soprattutto in questi ultimi anni, “sconfitta” è la parola più udita nel Pd e con l’allargamento delle alleanze la speranza è in un’inversione del trend; giusto per evitarne un’altra che sarebbe, probabilmente, quella definitiva.

Tornando di nuovo ai soldati giapponesi, molti di loro continuarono ad attuare azioni di guerriglia contro gli invasori e che li appoggiava; altri scelsero invece di restare nascosti in zone inaccessibili o in appositi rifugi.

Sebbene i vertici del Partito, a tutti i livelli, abbiano ormai tracciato il sentiero dell’intesa, di certo non mancheranno anche qui le imboscate, com’è nella più classica delle tradizioni del Pd.

Nell’assemblea provinciale di oggi, lunedì 9 aprile, questa road map verrà ribadita e ci sarà di certo qualcuno che alzerà la voce, che troverà mille motivi per andare sulla propria strada, da solo: il destino sembra già segnato.

C’è infatti da tenere in conto che si stanno anche avvicinando le elezioni Regionali e un alleato - specie se con in dote un cospicuo gruzzoletto di voti - potrebbero fare la differenza.

La quasi totalità dei soldati fantasma nipponici fu catturata o si arrese nella seconda metà degli anni '40, sebbene singoli individui o piccoli gruppi isolati furono capaci di resistere e per molti altri anni.

Nel Pd di Crotone, il gruppo di resistenti non ha nessuna intenzione di arrendersi e non sarà facile convincerli, anche perché in prospettiva non possono aspirare a cariche o postazioni di sottogoverno.

Il tempo stringe e le competizioni elettorali in avvicinamento impongono di agire senza perderne dell’altro: è questo che sarà ribadito nell’assemblea provinciale, dove si cercherà di aumentare il fronte pro-intesa.

Alla fine, però, tutto prenderà la strada tracciata, considerato che è meglio chiudere un occhio che restare completamente ciechi, soprattutto a causa delle continue batoste.

Come dire: meglio un compromesso oggi che una possibile estinzione domani. Soldati giapponesi permettendo.

* Simbolo dello stronzio