Politiche 2018. Candidati in silenzio, domenica alle urne: ecco come si vota

3 marzo 2018, 08:30 Politica.24

È scattato alla mezzanotte in punto il silenzio elettorale. Poco più di un giorno quello concesso, come di consueto, agli italiani così come ai Calabresi, ovviamente, per rifiatare dopo una campagna elettorale tanto accesa a livello nazionale quanto monotona, scarna e senza proposte oggettive a livello regionale.


42 milioni di persone quelle chiamate a votare, compresi i primi millennial, ovvero i giovani nati nel 2000 e che hanno compiuto i 18 anni di età proprio in vista della tornata, dunque inseriti nelle liste per scegliere i soli Parlamentari. Una curiosità: al 31 dicembre scorso i maggiorenni-elettori calabresi sono circa 11 mila.

Domani, domenica 4 marzo, dopo ben cinque anni, si torna ad esprimere il proprio voto nel segreto dell’urna e decidere i rappresentanti da inviare per un altro quinquennio alla Camera dei Deputati così come al Senato della Repubblica.

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Una scelta difficile, adombrata dagli ultimi sondaggi resi pubblici che paventavano un tasso astensionistico che, nelle stime, sarebbe particolarmente elevato: vicino ad un cinquanta per cento e composto da coloro che sono ancora in dubbio su quale simbolo apporre il proprio fregio ma soprattutto - e ancor di più - da coloro che non hanno deciso se proprio recarsi ai seggi.

Un dovere civico, quello del voto - lo ricordiamo - e che impone a chiunque di esercitarlo, qualsiasi sia la propria volontà, qualsiasi sia la propria preferenza.

E per farlo e bene ecco un breve vademecum ed il video con tutte le informazioni utili.

QUANDO SI VOTA

Domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, si svolgeranno le operazioni di voto per l’elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

LE OPERAZIONI DI SCRUTINIO

Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato.

COME SI VOTA

Sul sito istituzionale del Ministero dell’Interno www.interno.gov.it è possibile consultare le modalità di voto per le elezioni politiche.

Si vota tracciando una croce, con la matita copiativa fornita dal seggio, sul nome del candidato all’uninominale o del partito scelto. Un voto per la Camera (dai 18 anni) e uno per il Senato (dai 25 anni).

La scheda per la Camera è rosa, quella per il Senato gialla.

Se si barra il simbolo, si vota la lista e anche il candidato all’uninominale collegato. Se si mette la croce sul nome del candidato all’uninominale, il voto passa anche alla lista.

Se ci sono più liste nella coalizione la ripartizione avviene in proporzione ai voti ottenuti da ciascun partito nel collegio.

Si possono anche barrare nome del candidato e simbolo del partito, ma questo non cambia nulla nella ripartizione dei voti. Non bisogna scegliere uno dei candidati del listino che è bloccato, sono eletti in ordine di presentazione in base ai voti ottenuti.

NO AL VOTO DISGIUNTO

Con la nuova legge elettorale non è possibile il voto disgiunto cioè scegliere un partito e il candidato di un altro. Chi ha studiato il sistema elettorale consiglia di fare un segno solo sulla scheda proprio per non commettere errori e rischiare che sia annullata.

LE PLURICANDIDATURE

I nomi di alcuni candidati compaiono più volte. La stessa persona può presentarsi in un collegio uninominale e in collegi plurinominali, fino a 5, per la parte proporzionale. Così i leader e i nomi più noti attraggono voti in più regioni e hanno più possibilità di essere eletti anche se perdono la sfida diretta nell’uninominale.

COSA SERVE PER VOTARE

Bisogna presentarsi al seggio con la tessera elettorale e un documento di riconoscimento valido: quest’ultimo deve avere la fotografia ed essere stato rilasciato dalla Pubblica amministrazione, da un Comando militare o da un ordine professionale.

Chi avesse chiesto la carta d’identità elettronica e non l’avesse ancora ricevuta può presentarsi con la ricevuta di richiesta. Basta la denuncia se il documento è stato perso o rubato.

Chi non avesse più la tessera elettorale o avesse esaurito gli spazi a disposizione per il timbro può farla rinnovare all’ufficio elettorale del Comune di residenza.

CORPO ELETTORALE

Per l’elezione della Camera possono votare i cittadini che alla data di domenica 4 marzo hanno compiuto diciotto anni; per l’elezione del Senato possono votare i cittadini che alla stessa data hanno compiuto il venticinquesimo anno di età.

COLORE SCHEDE DI VOTAZIONE E TAGLIANDI ANTIFRODE

Per l’elezione della Camera dei deputati la scheda è rosa. Per l’elezione del Senato della Repubblica la scheda è gialla.

Ogni scheda è dotata di un apposito tagliando rimovibile, “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto l’elettore consegna la scheda al presidente del seggio che stacca il “tagliando” e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna.

TESSERA ELETTORALE

Si ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale personale a carattere permanente.

Al fine di agevolare il rilascio delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati, gli uffici comunali saranno aperti da martedì 27 febbraio a sabato 3 marzo, dalle ore 9 alle ore 19, e domenica 4 marzo, giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto (dalle ore 7 alle ore 23).

Gli elettori sono invitati a verificare sin d’ora di essere in possesso della tessera elettorale e che sulla stessa non siano esauriti gli spazi destinati all’apposizione del bollo della sezione per la certificazione del voto; ciò al fine di richiedere, ove necessario, il rilascio del duplicato al più presto, evitando di concentrare tali richieste nel giorno della votazione.

DIVIETI IN CABINA ELETTORALE

Si rammenta che, per assicurare la libertà e segretezza della espressione del voto nelle consultazioni elettorali, il decreto-legge 1° aprile 2008, n. 49, convertito, senza modificazioni, dalla legge 30 maggio 2008, n. 96, all’art. 1, comma 1, ha fatto divieto di introdurre all’interno delle cabine elettorali “telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini”.

Pertanto, l’elettore all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale dovrà consegnare al Presidente del seggio le anzidette apparecchiature delle quali sia in possesso; tali apparecchiature saranno restituite all’elettore, unitamente al documento di identificazione e alla tessera elettorale, dopo l’espressione del voto.

Per gli eventuali contravventori al divieto è prevista la sanzione dell’arresto da tre a sei mesi e dell’ammenda da 300 a 1.000 euro (art. 1, comma 4, D.L. citato).