Aeroporto a Crotone? Ciacciate la grana sennò niente voli: la vera storia di una presa per l’oculatezza

17 febbraio 2018, 19:41 Sr l'impertinente

Cari comuni vi invito, voi portate la carne da arrostire che io metto il forchettone per girarla sul fuoco, porta te la pasta che io ci metto l’acqua e il sale, portate il pane che ci metto il coltello per tagliarlo e portate pure il vino che il mio è aceto.


di Sr* l’impertinente

È questo - parafrasando un vecchio mottetto popolare - quanto successo nell’ultima riunione alla Cittadella regionale, alla presenza del presidente della Sacal De Felice, della Regione Oliverio e di una folta delegazione crotonese, invitata per sentire quali fossero le prospettive della ripresa dei voli dal S. Anna.

Restando sul tema è parso di vedere un remake del film “Totò, Peppino ed i fuorilegge”: in particolare la scena dell’invito a cena dell’amico barbiere, impersonato dal mitico Peppino De Filippo, costretto però a portarsi tutto ciò che si sarebbe dovuto mangiare.

Nel ruolo della parsimoniosa moglie della pellicola, la Sacal che ha la titolarità dell’aeroporto pitagorico, ma che ha chiesto ai Comuni del crotonese di metterci i soldi per poterlo gestire. Per non spendere.


“El medesimo, lodando la parsimonia,

usava dire, che più onore ti fa

uno ducato che tu hai in borsa,

che dieci che tu n'hai spesi.”

(Francesco Guicciardini)


Un altro aspetto che è parso chiaro è un ribaltamento delle responsabilità, e perfino dei ruoli, che si è palesato durante la focosa riunione durante la quale si è sfiorato anche la rissa.

Ad esempio, la Sacal che ha vinto il bando per la gestione dello scalo ha sottolineato che se i Comuni non mettono la “grana” ci sarebbe il rischio che i dipendenti dell’aeroporto possano essere licenziati.

Come dire: “io”, Sacal, assumo poco più di una ventina di dipendenti - molti dei quali per qualche ora - per riaprire un aeroporto in cui volano solo società di calcio e, per giunta, gli stessi lavoratori se li devono pagare gli enti.

In tutto questo c’è anche un ribaltamento dei ruoli: in teoria dovrebbe essere la Regione a tracciare le linee che poi la Sacal dovrebbe seguire. Nel corso della riunione, di cui ancora si conservano tracce audio, il presidente Oliverio ha però e soltanto ribadito ciò che ha detto in precedenza.

Per molti osservatori ciò dimostrerebbe che quello andato in scena alla Cittadella sia stato esclusivamente un gioco delle parti di pirandelliana memoria, con uno spettacolo, però, che non è affatto piaciuto alla delegazione pitagorica.


“Semplice parsimonia

non è economia.

Le uscite, le grandi

uscite di denaro,

possono essere

una parte essenziale

della vera

economia”.

(Edmund Burke)


A queste latitudine, fare economia è spesso sinonimo di parsimonia e De Felice pare si sia calato perfettamente nella parte dato che, come gli ha detto il sindaco Pugliese, in un anno per Crotone non ha fatto nulla.

Si è un po’ risentito il presidente Sacal, tanto che ha rivendicato le spese sostenuto per riaprire lo scalo, anche se ciò non ha comportato la ripartenza dei voli dall’infrastruttura.

Ma lo stesso De Felice, invece, pare abbia accantonato questa sua “oculatezza” quando si è trattato degli altri aeroporti calabresi, se si rammentano gli annunci di nuovi voli a piè sospinto mentre dal Pitagora si facevano volare solo promesse e perlopiù mai mantenute.


“Austerità: costume

di parsimonia

nel comportamento

e nell'utilizzo dei beni;

tanto più meritevole

se non imposta

e strettamente

necessaria”.

(Giulio Andreotti)


Dove non esiste parsimonia, invece, è nel creare nuovi Comitati per salvare l’aeroporto cittadino. Al momento se ne contano almeno due, che poi sarebbero tre, se si tiene conto che uno ha cambiato denominazione in associazione.

Non si spiega, allora, come mai, nonostante questo florilegio di associazioni, comitati e cose simili, quando si tratti di scendere in piazza per protestare ci siano sempre i soliti quattro gatti e tutti in ordine rigorosamente sparso.

Proprio su questo Regione e Sacal puntano: cioè sul fatto che anche per le questioni importanti il fronte crotonese si presenta spesso diviso, perdendo quello che in passato si indicava come “massa critica”.


“Parsimonia è

rincorrere il tram

per risparmiare il biglietto.

Avarizia è

rincorrere il taxi

per risparmiare di più”.

(Giampiero Casoni).


Se si andrà avanti di questo passo, sul fronte della viabilità proprio i taxi rimarranno uno dei pochi mezzi a disposizione dei cittadini per spostarsi, date le annose carenze ferroviarie e di altre infrastrutture.

Eppure questo tema, vitale per lo sviluppo del territorio, è tra i meno presenti in una campagna elettorale che qui in riva allo Jonio appare, finora, assai soporifera e dai pochi contenuti.

C’è chi, per risolvere la situazione pensa addirittura ad una nuova manifestazione in piazza, l’ennesima; come anche ad una raccolta di firme ed esposti, strumenti che hanno mostrato in passato tutta la loro inefficacia.

Così, il buon De Felice, con queste premesse potrà continuare a maramaldeggiare, tirando ceffoni a destra e a manca, magari spalleggiato da Oliverio, certo che dalla controparte non ci siano strumenti capaci di contrastarlo.

Soprattutto continuerà ad invitare i sindaci del crotonese ad un tavolo, come nel film di Totò e Peppino, chiedendo un conto altissimo da pagare, non solo in termini economici ma di dignità di un territorio calpestato.

*simbolo dello stronzio