Elezioni. Squillano le tromb...ature nel Centrodestra e a Crotone non ci resta che Salvini

26 gennaio 2018, 13:46 Sr l'impertinente
Da sinistra: Furgiuele, Salvini e Torromino

“Il segreto di una buona truffa è far sempre sentire la vittima come se avesse il controllo. Un uomo può essere condotto ovunque finché pensa di essere lui a guidare”. Questa una delle battute del film “The Mentalist”.


di Sr* l'impertinente

Un tempo, nell’imminenza delle elezioni politiche (periodo in cui più di ogni altro si manipolano le menti) e con lo spostamento del maggior partito di Centrosinistra, il Pd, sempre più a centro, si soleva dire: “alla fine moriremo tutti democristiani”.

Nella città di Crotone, invece, patria dell'assurdo e del grottesco, si è andati ben oltre, tanto che i cittadini elettori di Centrodestra, il prossimo 4 marzo, potranno fregiarsi dell’onore di poter (e dover) votare nel proprio collegio la Lega, quella di Salvini.

Per lo schieramento capeggiato da Berlusconi, infatti, il candidato locale alla Camera dei Deputati sarà Domenico Furgiuele, che altri non è che il rappresentante lametino del movimentoNoi con Salvini”.


“Non ti fidare, ragazzo mio,

di quelli che promettono

di farti ricco dalla mattina alla sera.

Per il solito, o sono matti o imbroglioni!”.

(Dal “Pinoccchio” di Carlo Collodi)


Quel Matteo Salvini che ha sì tolto la dicitura “Nord” dal logo della Lega ma non avrà certo cambiato idea sul Meridione, dipingendolo in maniera se non proprio razzista quanto meno discutibile?

Sì, proprio lui: quello stesso Matteo che a Pontida aveva intonato il coro Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani e che alla richiesta di chiarimenti aveva risposto risoluto:Sono troppo distanti dalla nostra impostazione culturale, dallo stile di vita e dalla mentalità del Nord. Non abbiamo nessuna cosa in comune. Siamo lontani anni luce”.

Celeberrimo un suo sfogo:

“Ho letto sul Sole 24 Ore che, ancora una volta, verranno aiutati i giovani del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Al di là di tutto, sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culto di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po’ il culo”.


“Se per vincere a tutti i costi

si ricorre all’imbroglio,

si è peggio che perdenti,

si è al tempo stesso

sconfitti e indegni”.

(Yamamoto Tsunetomo, Hagakure)


Dunque: nel logo della Lega non c'è più “Nord” ma il nome di “quel” Salvini c’è e - a questo punto - siamo proprio curiosi di vedere, ad uno ad uno, quei giovani “del Mezzogiorno e di Centrodestra, tutti in fila diligentemente, andarne a votare il suo pur degno rappresentante. D’altronde così è stato deciso dall'alto.

In realtà Salvini a Crotone ci ha messo anche piede, con tanto di mitica t-shirt con ruspa, ed in occasione delle elezioni comunali, quando si era presentata una lista in appoggio al candidato Ottavio Tesoriere.

Peccato, però, che quella lista, con i suoi umilianti 68 voti racimolati, pari cioè allo 0,20%, sia stata la meno votata di tutte nello schieramento a cui faceva riferimento non incidendo per come si sperava: o, meglio, per come si auspicava Salvini.


“La gente manipola e viene manipolata,

imbroglia e viene imbrogliata in continuazione,

senza rendersene conto.

Fanno del male e ne ricevono

senza rendersene conto.

Rifiutano di rendersene conto

perché non potrebbero sopportarlo.

Il gioco di prestigio è una cosa onesta

perché è chiaro in anticipo che la realtà

è diversa da quella che appare”.

(Gianrico Carofiglio)


Sempre in casa Centrodestra, a quelle stesse Comunali aveva tenuto il campo, e bene, l’imprenditore Sergio Torromino che, non solo per questa buona prestazione quanto anche perché segretario provinciale di Forza Italia, veniva già indicato come il candidato quasi naturale sul territorio.

Torromino, insomma, dopo essere stato prima rassicurato dal partito regionale sulla sua candidatura, alla fine è stato praticamente sacrificato sull'altare delle spartizioni del collegio all'interno della coalizione.

Non va dimenticato, poi, come già le prime indiscrezioni sui nomi apparsi sulla stampa, avevano fatto insorgere gli esponenti che si sono sempre ritrovati nell'area di centrodestra, che lamentavano proprio la mancata candidatura di un rappresentante del territorio.


“Questa è la regola negli affari:

‘Fatela agli altri, perché loro

la farebbero a voi’.

Questo è il vero precetto degli affari”:

(Charles Dickens)


Se son rose fioriranno”, recita un vecchio adagio popolare ma alla città che fu di Pitagora, soprattutto dopo l'approvazione della legge elettorale cosiddetta Rosatellum, di questo fiore non son certo toccati i petali quanto più le spine.

In passato, infatti, le candidature “per il territorio” ve ne erano - anche se talune solo comparse poiché in una posizione tale da non poter mai essere eletti - e qualche rappresentante alla fine ne usciva pure.

A testimonianza di quanto davvero conti ben poco la classe dirigente di questa derelitta provincia, oggi si fa fatica non ad essere eletti ma perfino a trovare un posto in lista.

Davvero un bel passo: all’indietro naturalmente dato che qui Crotone si finirà per morire non democristiani, quanto - forse - tutti “leghisti”.

*Simbolo dello stronzio