Il Pd, Rocco il rifiutato, la paura di perdere le elezioni e l’uovo sodo dei big: chiù Sculco pi’ tutti

21 novembre 2017, 17:12 Sr l'impertinente

Qual è il colmo del capo della società che si occupa dei rifiuti a Crotone? Essere rifiutato. Ed è proprio quello che sta accadendo a Crotone a Rocco Gaetani, nell'immarcescibile panorama del Partito democratico. Lo stesso Gaetani, infatti, è stato indicato dai “renziani” della prima ora come candidato alla presidenza dell'assemblea provinciale del Partito, suscitando la sdegnata opposizione della controparte, anch'essa “renziana”.


di Sr* l'impertinente

Perché? Perché nella città di Pitagora il Pd è talmente abituato a litigare al suo interno che quando non lo può fare con aree diverse - che eppur ci sono - riesce tranquillamente a bisticciare all'interno di una stessa area: i renziani, appunto.

“Ci teniamo tutti ad essere accettati ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri, anche se ad altri sembrano strani ed impopolari” disse Frost.

“Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta, ed è per questo che sono diverso”, sottolinea invece una celebre battuta del film “L’attimo fuggente”.

Altra cosa che appare strana, poi, è che Rocco Gaetani - da sempre acerrimo oppositore di Matteo Renzi tanto da far parte, insieme a Marilina Intrieri, di “ConSenso” di Massimo D'Alema - stavolta sia un candidato proposto dall'area che fa capo proprio al segretario nazionale dei Dem.

Ma questo non deve stupire: Rocco è uomo per tutte le stagioni politiche. Tant’è che è stato confermato alla guida di Akrea anche quando è cambiata la maggioranza in Comune.

Non a caso da uomo di fabbrica è passato ad essere uomo da Camera per poi riproporsi come manager di un’azienda importante per la città ed a cui ne è affidato il destino della pulizia.

Per Lemony Snicket “il destino è come uno strano, impopolare ristorante, pieno di strani camerieri che ti portano cose che non hai mai chiesto e che non fanno sempre piacere”.

Così, ieri si è consumato il congresso provinciale del Pd: tanto per ribadire come siano sempre i giornalisti i cattivi che vedono spaccature dappertutto, è pur vero che il segretario è stato eletto all'unanimità ma per il presidente è stato tutto rinviato.

Nonostante si fossero messi d'accordo sui criteri di assegnazione delle cariche (il 60% alla maggioranza, Murgi, e il 40% alla minoranza, Pantisano) si è finiti per litigare sui nomi.

Il tutto sotto gli sguardi esterrefatti del segretario regionale del Partito democratico, Ernesto Magorno, e del Governatore calabrese, Mario Oliverio, venuti a benedire la “nuova era” del segretario provinciale riconfermato.

“La memoria umana è veramente qualcosa di strano: c’è conservata dentro un sacco di roba inutile, un sacco di cianfrusaglie, come in un cassetto. Mentre le cose importanti, quelle realmente necessarie, svaniscono una dopo l’altra”, parole di Haruki Murakami che evidentemente a Crotone ha pochi lettori.

Un altro aspetto sul quale i rappresentanti della maggioranza del Congresso (perché la minoranza per protesta non si è nemmeno presentata) sono state le future alleanze e la cosiddetta “questione Sculco”.

Ci sono stati alcuni interventi di fuoco contro una simile possibilità, con qualcuno che ha gridato finanche allo snaturamento del partito.

Ma, alla fine, l'intervento dei big ha lasciato poco spazio all'immaginazione. Sia Magorno che, soprattutto, il presidente Oliverio, hanno strigliato il Pd crotonese, ricordandogli le ultime - troppe - sconfitte elettorali e la necessità di non sforzarsi in ragionamenti politici quanto piuttosto di badare al sodo. In due parole: allargare ed includere.

Per la perenne guerra nel Pd si può ben adattare ciò che diceva Winston Churchill: “Sono strani questi italiani: giocano le partite di calcio come fossero guerre e perdono le guerre come fossero partite di calcio”.

In particolare è stato il presidente della Regione a riassumere tutto in una frase: “Spesso consideriamo noi i più buoni e gli altri, invece, cattivi. Se non ci allarghiamo, ci confrontiamo con gli altri, noi saremo sempre i più buoni ma allo stesso tempo saremo sempre di meno”.

Il riferimento è inequivocabilmente alla perdita di consensi - per non parlare di un vero e proprio crollo - che il partito ha registrato su tutto il territorio provinciale. E con l'approssimarsi delle scadenze per le Politiche e poi per le Regionali, l’emorragia di voti va fermata!

Da ciò la necessità, ribadita più volte, che il Pd sia dunque “aperto” ed “inclusivo”, che dialoghi con movimenti, associazioni e partiti, nella consapevolezza che questo possa essere l'unico modo per vincere le elezioni.

Sosteneva Victor Hugo che “Il Domani compie irresistibilmente l’opera sua, e la comincia oggi, arrivando sempre al suo scopo, nei modi più strani”.

Per chiosare, e a proposito di cose strane: il Congresso provinciale del Pd, svoltosi nella città delle fabbriche, con buona pace degli operai si è tenuto nella sede di una banca. È il caso di aggiungere altro?

*Simbolo dello Stronzio