In Calabria troppi malati cronici: si muore prima. Via Scura e più soldi alla sanità

6 novembre 2017, 07:31 Il Fatto

Complimenti al governatore Oliverio che finalmente ha deciso di fare la voce grossa in difesa dei malati calabresi minacciando di incatenarsi al portone di palazzo Chigi se entro il mese di novembre il governo non chiude il piano di rientro sanitario e non rimuove il suo commissario Scura.


di Giacinto Nanci*

Fa bene perché il piano di rientro sanitario cui la Calabria è sottoposta da ormai otto lunghi anni non è soltanto ingiusto ma anche dannoso per i malati calabresi.

È ingiusto e dannoso per due motivi.

1) ingiusto perché le modalità di riparto dei fondi sanitari alle regioni applicato fin dal lontano 1998, basato sul calcolo della popolazione pesata, penalizza fortemente la Calabria assegnandole meno soldi.

Infatti questo criterio di riparto per un bambino di dieci anni, per la spesa farmaceutica, finanzia 0.38 euro mentre per una persona oltre i 74 anni finanzia 2,33 euro, e siccome la Calabria ha molti giovani ha ricevuto in tutti questi anni molti meno finanziamenti delle regioni del nord Italia che hanno più anziani e di conseguenza hanno ricevuto molti più soldi.

2) Il motivo invece per cui il piano di rientro è dannoso è che la Calabria ha molti più malati cronici del resto d’Italia e specialmente delle regioni del nord Italia. È facile dedurre che i pochi fondi non potevano bastare per curare i molti malati cronici in più e quindi è stato giocoforza “sforarela spesa sanitaria.

La risposta dei governi è stata di imporre il piano di rientro per costringere la Calabria a risparmiare sui già insufficienti finanziamenti. Purtroppo l’impresa è riuscita, il presunto “disavanzo” è stato sanato con la conseguenza che i Lea (livelli essenziali di assistenza) dopo tanti anni di piano rientro sono precipitati ai minimi storici con l’ulteriore conseguenza che in Calabria si muore prima che non nelle regioni del nord Italia.

Fa quindi bene il governatore Oliverio ad alzare i toni ma più che contro il commissario Scura e il piano di rientro deve battersi contro la causa che li ha generati e cioè il “Sotto Finanziamento Ultradecennale Della Sanità Calabrese” cui la Calabria è stata condannata dai Ministri della Salute e dalla conferenza Stato-Regioni.

Sotto finanziamento di cui sono a conoscenza tutte le istituzioni interessate: Ministro della Salute Lorenzin, Parlamento, Agenas, Conferenza Stato-Regioni, commissario Scura e Lei stesso governatore Oliverio per aver, il suo Dipartimento della Salute, controfirmato il decreto n. 103 del 30/09/2015 del commissario Scura che alla pagina 33 dell’allegato “Salute Calabria” quantifica con tanto di tabelle la maggiore numerosità delle malattie croniche presenti in Calabria.

Una ulteriore testimonianza del sotto finanziamento della sanità calabrese è data dal drammatico documento della Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) del luglio 2016 il quale attesta che “tra le cause delle difficoltà della sanità del sud vi è un ultra quinquennale periodo ininterrotto di de-finanziamento” e che “in conseguenza dei tagli alla sanità cala l’aspettativa di vita, si fa meno prevenzione e si muore prima”.

Per rendere l’idea del dislivello delle risorse tra le varie regioni basti dire che la Valle D’Aosta spende ogni anno per ognuno dei suoi abitanti quasi ben mille euro in più di quanto spende la Calabria per ogni calabrese. È quindi facile immaginare come potrebbe essere la sanità calabrese con circa due miliardi in più ogni anno.

Purtroppo, fino ad ora, nonostante che quanto detto è a conoscenza di tutti, solo il Movimento 5 Stelle ha presentato nel marzo 2017 una proposta di legge che affronta il problema del giusto finanziamento della sanità alle regioni.

Avanti dunque signor governatore Oliverio con la sua giusta lotta in difesa dei malati calabresi per chiudere il piano di rientro, far ritirare il commissariamento e far finanziare la sanità calabrese in base alla maggiore numerosità delle malattie.

*Medico di famiglia


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