Sorge in Calabria un Sole che Ride a Cinque Stelle. I Verdi Storici chiedono un Confronto con Luigi Di Maio

I Verdi Storici della Calabria e tanti altri Ecologisti per la promozione di un Confronto Programmatico con Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle.
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(Documento Politico-Programmatico)



Premessa

Recentemente, a Sibari, in Calabria, ha ripreso l’attività editoriale la rivista ecopacifista “La Mongolfiera”, grazie all’impegno entusiasta e prezioso di un gruppo di ecologisti e ambientalisti storici, presenti sul territorio, che, da un ampio ed approfondito confronto con alcuni esponenti dei Verdi ecologisti calabresi, si sono dichiarati aperti a dare senso ad un laboratorio politico nuovo, nel quale innestare, ognuno con la propria esperienza politica e culturale, un progetto politico innovativo e di prospettiva.

Con la rivista “La Mongolfiera” è nato il progetto “La Carta di Sibari - per la Pace nel Mediterraneo” un’attività che già alla partenza, ha fatto registrare un vivo interesse soprattutto del mondo giovanile.

Ricordiamo che I Verdi italiani, nella XXX Assemblea Nazionale a Fiuggi, ottobre 2009, decisero di restare tali con la loro specificità, identità e corredo di valori.

La maggioranza dei militanti si schierò con Bonelli per consolidare la specificità verde,di un partito ecologista autonomo, rifiutando l’alea di finire relegati in una delle tante ramificazioni della sinistra italiana. Anche in quell’occasione non mancò l’impegno e la coerenza dei Verdi calabresi, lealmente schierati per confermare il carattere, la natura e la fisionomia dei Verdi con il simbolo storico del Sole che Ride.

Ma la storia, anche recente, a volte, è tenuta al margine. Puntualmente, ad ogni tornata elettorale, forti sono le spinte per alleanze con partiti o formazioni riconducibili alla sinistra, ignorando, ad esempio, che l’ultima scelta disastrosa con “Rivoluzione Civile” di Ingroia, è stata a dir poco avventata e molto poco lungimirante.

Alle prossime elezioni politiche del 2018, mancano pochi mesi, proprio dalla Calabria, che auspica un capillare e catartico rinnovamento della Politica, vuole partire una diversa proposta, che va oltre i limiti degli angusti paraocchi che, fino ad oggi hanno dettato le coordinate per proiettarsi nella solita e consumata direzione di alleanze con i vari partiti della sinistra.

Una Proposta - frutto di un ampio dibattito - che dovrà conferire sostanza ad un Progetto-Programma di largo respiro, capace di far fare un salto di qualità, sia alle ragioni politiche dei Verdi, sia alle stesse e complesse problematiche socio-ambientali che, anno dopo anno, si caricano di ulteriori e insidiose minacce, sia per l’Ambiente che per la Qualità della vita dei cittadini.

La Proposta di imboccare una strada diversa ha le sue motivazioni.

C’è, ormai, la piena consapevolezza, maturata non solo all’interno di un rappresentativo gruppo di Verdi ed Ecologisti Calabresi, rafforzata dall’innesto ideale di un gruppo di storici ambientalisti, impegnato in attività di divulgazione ambientale, di guardare oltre gli angusti schemi partitici fin qui inseguiti, che hanno determinato insuccessi elettorali eclatanti ed ulteriore rischio di vedere estinta la Federazione dei Verdi che, invece, deve diventare il Soggetto principale per affermare la centralità della Questione Ambientale e della Conversione Ecologica.

Punti cardine, altrettanto prioritari, per far fronte ai cambiamenti climatici ed a tutte le crisi socio-economico-ambientali aperte e blandamente affrontate dall’attuale quadro politico istituzionale del Paese.

I Verdi possono rigenerare la Sinistra? La valutazione collegiale scaturita è di questa valenza: non è compito dei Verdi Ecologisti la ricostruzione storica della sinistra, semmai ricandidarsi ad essere il pungolo rinnovatore di una inadeguata politica che non è in sintonia con i tempi e le problematicità che caratterizzano l’odierna società. Guardare sempre nella stessa direzione - è quello che è avvenuto in un arco di tempo piuttosto lungo, dal 2010 ad oggi, senza accorgersi di quanto sta avvenendo nello scenario socio-politico del Paese, è un segnale di miopia politica.

In Italia è avvenuta una sorta di rivoluzione politica istituzionale che i Verdi non possono far finta di non vedere o, peggio, di avversare.

La Proposta politico-programmatica dei Verdi Ecologisti storici calabresi (condivisa da altri esponenti del mondo ambientalista regionale) è orientata a conferire credito a questa nuova dimensione politica, qual è il Movimento 5 Stelle.

Con il M5S occorre ricercare momenti d’impegno comune per puntare ad accordi di programma sul da farsi, innestando alla loro capacità di Movimento, l’azione decisa e dirompente dei Verdi, in ordine a contributi di carattere ambientale e politico-culturale.

Azioni comuni nel rispetto delle reciproche identità.

Nell’auspicabile realizzazione di un protocollo comune d’impegno- tra Verdi ecologisti e M5S - occorre andare alla costante ricerca degli elementi portanti che accomunano i due Soggetti, ovvero valorizzare i contenuti sul piano economico-ambientale, etico-sociale, innovativo-partecipativo sui diversi territori.

Questo è un punto di snodo per un accordo di Programma.

Per le ragioni sopra riportate i Verdi ecologisti calabresi sostengono che, prima ancora di una scelta di rappresentanza elettiva, occorre privilegiare un percorso di strategia programmatica, tale da creare le basi per la scrittura di una nuova pagina di storia dell’Ecologismo italiano in genere.

La Proposta per un Confronto di Programma con il M5S

Da questa nuova esperienza culturale e politica, che si ritiene possa costituire una sorta di Laboratorio Sperimentale non solo per la Calabria - si avanza la proposta, già condivisa sul territorio da altre associazioni ambientaliste e da realtà simpatizzanti e vicine ai Verdi, di lavorare per ottenere un confronto con il M5S. Con la stessa base del Movimento i Verdi hanno condiviso, in più occasioni, scelte di campo e lotte ecologiste su diverse realtà territoriali della Calabria.

Sono ormai maturi i tempi per aprire un Confronto sulle scottanti tematiche aperte, sulle scelte programmatiche e non sulle aspirazioni individuali di eventuali candidature in Parlamento. Occorre avviare un ampio confronto sulle necessità impellenti, sull’ Emergenza Ambientale, sulla priorità ecologista nell’azione quotidiana, anche a livello nazionale.

Si ripropone, pertanto, agli organismi nazionali dei Verdi, quanto già indicato al consiglio nazionale del 1 ottobre 2017 dal consigliere nazionale, rappresentante dei Verdi calabresi, Giovanni Spedicati: ossia intraprendere un contatto- confronto con Luigi Di Maio candidato alla presidenza del consiglio per il M5S, per avviare un nuovo percorso di alleanza sul Programma, per rafforzare l’esigenza di cambiamento che reclama il Paese reale.

Per sancire una vera alternanza alla vecchia politica dei potenti, dei partiti di destra e di sinistra, ormai tutti omologati alla conservazione del loro potere economico-politico ed istituzionale.

Non si ha difficoltà alcuna nel sostenere che il M5S, per la sua inconfutabile popolarità, costituisca un momento storico di rottura con il passato e l’attuale quadro politico italiano. Non tenerne conto sarebbe un grande errore per i Verdi italiani, nati negli anni ottanta - trent’anni appena compiuti - sulla democrazia dal basso (occorre ricordare il vecchio slogan, sempre valido: “I partiti ​sono partiti...”) e sul lavoro costante nel territorio di appartenenza (altro slogan: “ Pensare globalmente e agire localmente...”).

SIBARI 31 ottobre 2017

Primi firmatari

Giovanni Spedicati, Aurelio Morrone, Vito Barresi, Carmine Quintiero, Italo Sapia, Flavio Longo, Enzo Pianelli, Giacomo Guglielmelli, Giuseppe Magarò, Fiore Cava, Francesco Zurlo, Nino Criaco, Marco Tomat, Pietro Martino, Giuseppe Bastanza, Maurizio Guarino.