Crotone, la crisi di Giunta e i dissidenti Sculchiani: una ‘poltroncina’ fa passare i dolori

28 settembre 2017, 13:23 Sr l'impertinente

“Nella politica è come sul teatro: vi ha gli autori che scrivono le opere da recitarsi e non appaiono sul palco, e gli attori che le recitano pubblicamente e non le hanno scritte”: Scriveva Carlo Dossi in “Note azzurre”. Che a Crotone si stia vivendo la stessa situazione se ne sono accorti, ad un anno di distanza, sei consiglieri comunali che hanno scritto una lettera al sindaco, sostenendo, di fatto, che l’Amministrazione non ha abbastanza autonomia.


di Sr* l’impertinente

Tradotto dal politichese e, naturalmente, senza fare alcun nome, i consiglieri hanno messo nero su bianco che al Comune, in piazza della Resistenza, è sì vero che c’è tal Ugo Pugliese ma che a decidere, tutto, è invece tal Enzo Sculco, che sta invece in via Roma.

E la cosa che suscita maggiori perplessità è il fatto che a sottolineare questa incongruenza – ma non era un’invenzione dei giornalisti brutti sporchi e cattivi? - siano stati proprio diversi Sculchiani” di ferro.

Roberto Gervaso, nel libro “Il grillo parlante” scriveva che “in politica è più facile non scontentare che accontentare”. Ed ancora: “Il trasformismo, in politica, altro non è che aggiornamento delle proprie ipocrisie”.

I sei consiglieri - vale a dire Francesco Pesce, Tommaso Pupa, Massimiliano Bianchi, Vincenzo De Franco, Salvatore Gaetano - chiedono anche l’azzeramento della giunta a loro dire per manifesta incapacità di affrontare i problemi.

Sottolineano, infatti, che la situazione che si vive in città, anche a causa del malessere manifestato dai comuni cittadini per i problemi incombenti, non è più sopportabile ed invocano un cambio di passo.

“La politica è un po' come lavare finestre. Non importa da quale parte sei, lo sporco è sempre dall'altra parte” sosteneva Aldo Cammarota. Lo stesso ragionamento, evidentemente, avranno fatto i sei consiglieri.

Ma c’è già il malignetto di turno che pensa che questa uscita non sia - come sottolineano e diverse volte loro stessi - proprio per il bene della città, ma che andrebbe letta come un’autocandidatura a far parte dell’esecutivo comunale.

In tal senso i dubbi si amplificano, e non poco, se si considerano le voci che sostengono come tutto il malumore espresso nella missiva possa rientrare dopo un doppio incontro avuto dai “magnifici 6” con il sindaco.

Per Winston Churchilll'abilità in politica consiste nella capacità di prevedere ciò che accadrà domani, la settimana prossima, il mese prossimo, l'anno prossimo. E successivamente nell'essere in grado di spiegare perché non è avvenuto”.

D’altro canto, un risultato i sei consiglieri scontenti l’hanno ottenuto già a poche ore dall’invio della lettera: la riunione l’hanno fatta in Comune e non in via Roma come la volta scorsa.

Un primo passo verso l’autonomia è stato fatto, dunque. Adesso basta solo che le decisioni vengano prese in piazza della Resistenza e non più nella già citata via Roma, e avranno ottenuto il risultato sperato, non solo da loro.

Se nell’eventualità, poi, ci dovesse scappare anche un posto in giunta o una poltroncina di sottogoverno per qualcuno di loro o per persone a loro vicine, la vittoria sarà completa su tutta la linea.

“Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia” sosteneva il buon Pier Paolo Pasolini. E Crotone, nonostante tutto e a quanto ci risulta, fa ancora parte del Belpaese.

IL BLITZ SUI “GETTONI”, QUANDO IL LUPO PERDE IL PELO …

Intanto, a proposito di politica intesa come strumento per rispondere alle esigenze del popolo, da registrare anche un tentativo di blitz per aumentare i gettoni di presenza nella Commissioni consiliari del Comune pitagorico.

Anche qui, si è inserita una frattura nella maggioranza, con le conseguenti dimissioni del presidente della commissione permanente Regolamento, Massimiliano Bianchi, che aveva puntato il dito su due colleghi capigruppo.

Tutto questo è accaduto mentre si attende ancora il giudizio per gli imputati della precedente consiliatura, rinviati a giudizio nella così detta “Gettonopoli” crotonese: il pensiero dei rappresentanti del popolo sbatte sempre lì.

Parafrasando un vecchio adagio popolare, è proprio il caso di dire che alcuni consiglieri, a Crotone, “perdono il pelo (inteso come gettone) ma non il vizio” di studiare tutti gli escamotage possibili per farseli aumentare, in numero e valore.

*Simbolo dello stronzio