Crotone. Pugliese, l’assessore ‘precario’ e le determine ‘viziate’: ma se non son Rosaspina fioriranno?

16 settembre 2017, 18:45 Sr l'impertinente

La locuzione latina repetita iuvant, tradotta letteralmente, significa “le cose ripetute aiutano”. Il senso della frase è, appunto, che una cosa, proprio a forza di essere ripetuta, viene appresa da chi ascolta. Questo avrà pensato il segretario generale dell'ente di Crotone, Bruno Rosaspina, che ad ogni deliberazione della giunta comunale di Crotone ha fatto aggiungere un allegato, uguale per tutte.


di Sr* l'impertinente

La dichiarazione in realtà è a firma del vice segretario generale, Giuseppe Vincenzo Vilone, ma è espressa dal “segretario generale, nell'esercizio delle funzioni di assistenza giuridico-amministrativa sulla conformità dell'azione amministrativa” e riguarda “la partecipazione e sottoscrizione dell'assessore avvocato De Luca Salvatore”.

Al sindaco e alla sua giunta, il segretario, ad ogni delibera, ripete che “in ordine alla nomina dell’assessore è in corso l’acquisizione di un parere del ministero degli Interni ed eventuale successivo parere del segretario generale, una prima volta espresso”.

Nel film Wall Street, in una sequenza un personaggio afferma: “Follia è il ripetere continuamente la stessa azione e aspettarsi un risultato diverso. Se è così, quasi tutti noi siamo folli”.

Sulla incompatibilità dell'assessore Rori De Luca si sono espressi già in molti, a partire dallo stesso Segretario generale Rosaspina, che sottolinea a piè sospinto, come la sua partecipazione alle giunte potrebbe minare la stessa validità dei provvedimenti.

Si è espresso perfino l'ufficio legale del Comune di Crotone che, a suo tempo, ha esternato la sua contrarietà e qualche dubbio è venuto anche il sindaco, che ha chiesto invece un parere al Ministero.

Non a caso De Luca, all'inizio, non partecipava alle riunioni dell'esecutivo ma lavorava senza apparire: di recente ha iniziato a prenderne parte e a firmare, con la conseguente comparsa dell'allegato.

Per Marcel Jouhandeau, “l’esperienza non serve. La vita, non ripetendosi mai, s’improvvisa sempre. Vivere è sempre sbagliare strada, non trovarsi dove si pensava, dove si sa, o meglio non si vive, si pensa di vivere”.

E di strade sbagliate, finora, la giunta Pugliese ne ha prese tante, date le numerose retromarce che ha dovuto ingranare, soprattutto in termini di provvedimenti amministrativi.

Un’avvisaglia, poi, che le facesse non rispettando norme e principi della Pubblica amministrazione, è stata il fatto che ogni volta lo stesso segretario, tenendo fede al suo cognome, si sia dimostrato una vera “spina nel fianco” per sindaco e assessori.

Non è certo un mistero che i rapporti tra Pugliese, la sua ciurma e il Segretario generale, insomma, non siano idilliaci (per essere politically correct), tanto che, alla fine, c'è stata una separazione consensuale.

“Non sai che quello che ti tocca una volta si ripete? Che come si è reagito una volta, si reagisce sempre? Non è mica per caso che ti metti nei guai. Poi ci ricaschi. Si chiama il destino”, sosteneva Cesare Pavese.

Un suggerimento, questo, che Pugliese terrà ben a mente nello scegliere il nuovo segretario, considerato che ha fatto apposita richiesta al Ministero ed ha ricevuto una decina di disponibilità.

La sua scelta sarà ben ponderata per evitare di trovarsi in casa (Comunale s'intende) un’altra “spina” che, invece di agevolare l'attività amministrativa dell'esecutivo, si ostinai a mettere becco in ogni provvedimento.

E come regalino di addio, lo stesso Rosaspina ha lasciato al primo cittadino tutti i ripetuti allegati alle determinazioni delle ultime giunte di cui sopra, ricordando che il buon Rori è ancora un assessore “precario”.

Muhammad Ali una volta disse: “è la ripetizione delle affermazioni che porta a credere. E quando il credere diventa una convinzione profonda le cosa iniziano ad accadere”.

La speranza è che Pugliese, a furia di sentirselo ripetere, si accorga che il problema non è quello di avere un segretario più accondiscendente ma, più semplicemente, di tener fede alle norme e non avventurarsi in interpretazioni spesso ardite o, per dirla alla Cicerone: “pro domo sua”.

* simbolo dello Stronzio