Rino basta col Confino! Aida, Gianna, Maria, Lucia, Berta e le altre tutte in coro: vogliamo la statua sulla fontana

"... Nella sua casa natale c'è un ristorante al posto di un museo ma vabbè è l'era del cibo, let's go... Rino, invece guarda con occhi tristi una barca incagliata sul cemento azzurro dominare la piazzetta che porta il suo nome. Quanto sarebbe bello poterlo ammirare sorridente mentre guarda lontano nel mar di Crotone sognando ancora nuovi orizzonti metà africani metà europei?" Semplicemente, essenzialmente, la proposta è quella di ricollocare la statua di Rino in un luogo scagionandola dalla prigione angolare in cui adesso si trova. Quelli del Collettivo Random fotografano, dipingono, cantano, pensano che forse è meglio metterla proprio in cima al quel mare sempre più finto blù... E allora che si farà? Ci sono figurativamente tutte le donne di Rino, dietro l'immagine simil rastering con cui si è provato a immaginare quel che tutti sognano. E cioè che la piccola statua del grande Rino, possa al più presto essere liberata dal margine in cui è stata relegata, uno scantinato, un non luogo dove prima c'erano i bidoni della spazzatura, per diventare quel che gli spetta di diritto, il centro d'irradiazione di una immagine turistica e non solo, il punto d'espressione della genialità crotonese del Sud. Insomma il faro culturale, il pik up di un giradischi al vinile ritornato prepotentemente di moda non solo vintage ma per la qualità dei microsolchi e del sound che da il ritmo, il tono e la musica non solo allo Stadio Scida ma anche a tutto il vecchio e storico lungomare di Crotone.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social

Si perchè l'opera dello scultore calabrese e cirotano Elio Malena non è affatto da meno rispetto ad altre opere similari che sono venute dopo come quella di Lucio Dalla al Monumentale di Bologna, realizzata da Antonello Paladino e l'altra messa messa prorio sotto la sua casa a via D'Azeglio, dell'artista Carmine Susinni.

Anzi la statua di Rino meritava di più per come gli appassionati del cantautore hanno già fatto collocandola nella gipsoteca ideale di monumenti alla canzone d'autore italiana.

Ora sembra essere venuto proprio il momento di dire basta a questa confinamento in cui è stata gettata la memoria di Rino, di gridare tutt'insieme Rino Libero.

Quasi possa davvero partire da questo non luogo una nuova e intensa stagione di rigenerazione urbana di tanti assi della città a cominciare dall'antica e popolosa 'alla marina' di via Cristoforo Colombo, a tutti nota per essere lo stemma e il simbolo delle estati crotonesi, con il muretto che non c'è più, la 'rinantes' degrada e abbandonata, il ricordo degli indimenticabili lidi dei fratelli Tricoli, i baracchini, il pattino, le barche, le belle giocate a mare sulla sabbia rossa fina fina.

La statua di Rino sta dentro il quadro di una memoria che purtroppo adesso è smembrata, aggredita e distrutta.

Da qui il sogno visionario di un coro straordinario ed epocale, il canto omerico di tutta una vita di canzoni intelligenti, con le femmine belle che sono state la sua anima d'amore, rabbia mai rassegnazione, sfida, amarezza, guizzi e sberleffi, moda di strada e mente di street a mettersi in marcia, come nel quadro del Quarto Stato, per Rino Gaetano, perchè la sua piccola grande icona pop prenda il posto che merita al centro della finta fontana di un'amministrazione comunale che spendi spandi e fendi anche se non basta.

Perchè...Perchè ci vuole orecchio, bisogna averlo tutto anzi parecchio, per mettere al posto del pacco dentro al secchio, la statua di Rino sulla fontana...