Milan con Tre Sfere nel Teorema di Montella. Crotone in retromarcia sul rettangolo pitagorico

20 agosto 2017, 22:02 Trasferta Libera

Milan sontuoso ed imponente non perde tempo ad occupare senza alcun problema particolare, il rettangolo pitagorico e per intero. Pochi tocchi, schemi chiari, azioni dettagliate, per dettare in meno di sei minuti dal fischio d'avvio le dovute distanze di sicurezza, le lunghezze variabili che hanno imposto al Crotone di Vrenna e Nicola, in unica soluzione il proprio teorema dominante. Rossoblù bacchettati al ground zero. Squadra scialba, abbastanza arraffazzonata, senza un preciso piano aziendale se non quello di far cassetta, assecondando in doppio movimento sia la residuale tifoseria locale sia la spinta a conquistare il mercato dei beniamini calabresi dei grandi club del calcio nazionale.


Vito Barresi | Cambio Quotidiano Social

Prima di campionato succulenta di biglietti e spalti stracolmi con pacifica invasione di tutti rossoneri di Calabria, confluiti nella città jonica, per sentire da vicino i fiati freschi della propria squadra di campionissimi, all'esordio di una stagione che si dichiara decisiva per entrare nella mitologia confuciana della passione calcistica cinese.

Bando al ping pong meglio e subito una tripletta acrobatica che si chiude come un cerchio perfetto allo scoccare del 24° minuto. Pasticcia subito il Crotone confondendosi su Cutrone. Cabrera ammonito mentre il pubblico reclama la Var, il moviolone a portata dell'arbitro che lo raggiunge con una lesta sgambata.

Prosciugati i sudori sahariani della serata, poi lesto torna in campo dove delude amaramente la panchina rossoblù.

Porta in dono nespole e cipolle. Con una nespola espelle Ceccarini e con la cipolla fa piangere gli ultras, avviandosi gagliardo verso il dischetto.

Rigore eseguito impeccabilmente da Kessiè, primo goal incassato da Cordaz al suo secondo campionato in A.

Tanto quanto basta a lanciare i rossoneri in testa alla classifica, imponendo all'attenzione dei campioni d'Italia juventini un chiaro messaggio che sgombra il campo da allegre illusioni di facile vittoria.

Crotone patetico come Charlot del calcio italiano, pronto ad aspettare con regolamentare bombetta in mano, qualche spicciolo di punti per salvarsi ancora una volta dal rotto della cuffia.

Speranzosa attesa per un Cutrone tra i propri ranghi che gela improvvisamente nei primissimi minuti di gioco gli entusiasmi di un antropologico ed elementare tifo locale che vive di semplici emozioni, abbastanza scettico e realista nell'immaginare impianti di buona qualità tecnico-tattica.

In campo le asimmettrie sono evidenti e le facce del calcio del football italiano sono doppie e segmentate. A tal punto che anche il Milan deve misurarsi piuttosto sulla ripetizione in azione dei propri schemi d'allenamento, ripassando sull'erba le linee disegnate sulla lavagna da Montella.

Il Crotone di Nicola non è ancora sceso dalla bicicletta di un mister combattuto tra la Vuelta e il Tour de France. Un'armata Brancaleone che spavaldamente si muove alla rinfusa aspettando l'avvento messianico un regista bravo alla Mino Monicelli.

Per quel che riguarda le prestazioni deludenti quella di Budimir è evidente. Osannato dalla società dei Vrenna, che lo hanno presentato come il favoloso investimento che ha sconquassato le casse del club, in realtà è l'esito di una avara campagna acquisti. In campo si è visto solo il fumogeno di Budimir per annebbiare la vista dei tifosi. Per il resto sotto porta nessun arrosto tanto meno barbecue.

Per inciso, Pisano Pagliaroli sempre in testa ai suoi amici ultras, ha fatto il proprio dovere pagando per intero l'abbonamento agli sportelli della sportivissima Banca Emiliana di Modena. Il primo tagliando è andato a buca. Tre palle per tre goal. Alla Prossima, Crotone, naturalmente.