Comune di Crotone. Il “balletto” delle nomine: tra facce nuove e “vecchi sistemi”

23 luglio 2017, 09:16 Sr l'impertinente

È tempo di nomina e di avvocati, d'area naturalmente, per la Giunta guidata dal sindaco, Ugo Pugliese. Nello stesso giorno, infatti, il primo cittadino ha provveduto a incaricare il tanto attesto 8° assessore e il componente mancante del Cda dell'Akrea.


di Sr* l'impertinente

“Questo incarico diamolo a Clemenza, voglio gente di affidamento, uomini che non si fanno prendere la mano”: questa citazione, tratta dal film “Il Padrino”, sembra aver ispirato Ugo Pugliese, con l'imprimatur, naturalmente, della famiglia Sculco.

A completare l'esecutivo comunale, è stato chiamato, infatti, Salvatore “Rori” De Luca e meno male che è molto allenato, altrimenti si sarebbe sfiancato a colpi dei rinvii della sua nomina, annunciata ormai diversi mesi fa.

Prima di entrare nella giunta Pugliese, infatti, ha dovuto sistemare alcune pendenze con lo stesso Comune, risalenti a qualche giunta fa, e precisamente a quella di Pasquale Senatore: in soldoni, un credito da circa 200 mila euro. Ed ancora, è dovuto uscire dalla compagine societaria della Cross Legal Consulting, società a cui, a pochi giorni dal suo incarico, il Comune ha affidato una consulenza di 39 mila a euro per assistere l'ente nella transazione con l'Eni.

George Washington sosteneva che “ogni volta che basta una sola persona per eseguire un compito con la dovuta diligenza, il compito viene eseguito in modo peggiore da due persone e non viene affatto eseguito se l’incarico è affidato a tre o più persone”.

Una migliore descrizione non potrebbe esserci dell'operato, finora, del Consiglio di amministrazione dell'Akrea, che è stato completato con l’incarico all'avvocato Raimondo Mancini, che prenderà il posto di Leo Pedace.

Come dire, considerato che Mancini non era riuscito ad essere eletto nel Consiglio comunale di Crotone, gli è stata data l'opportunità di entrare in questo Cda che, in termini puramente economici, per lui è forse anche meglio.

Adesso, però, resta da coprire un altro importante tassello della società che dovrebbe occuparsi dei rifiuti e della differenziata (in questo caso l'uso del condizionale è d'obbligo più che mai), cioè, la nomina del direttore.

“Non sa niente, e crede di saper tutto. Questo fa chiaramente prevedere una carriera politica”, sosteneva George Bernard Shaw. In tutto ciò, finalmente si è rifatto vivo il Pd pitagorico, ripiombato nel tradizionale dopo il mancato rimpasto in Regione.

In una nota lo stesso Pd esprime “una crescente preoccupazione per la situazione in cui versa la città capoluogo, ritenendo che il modello del Sindaco Pugliese sia ancorato a schemi e sistemi già tristamente visti e testati tempi addietro”.

Evidentemente, il partito di Renzi, a furia di accumulare sonore sconfitte in tutte le elezioni a cui ha preso parte, si è perfino dimenticato che, per almeno 10 anni, il “vecchio sistema” è stato rappresentato da un suo esponente, il buon Vallone.

“Ho sempre pensato che un politico debba essere giudicato dall’animosità che provoca tra i suoi oppositori”: prendendo come presupposto questo motto di Winston Churchill, Pugliese può dormire sonni tranquilli. In consiglio comunale a Crotone, infatti, ci sono i Cinque stelle che, pur essendo solo due, non riescono più a inviare neanche delle note congiunte alla stampa: ognuno le manda per se.

E che dire, poi, di Sergio Torromino e Antonio Argentieri Piuma, la cui presenza in consiglio comunale risulta impalpabile, così come il peso politico che, almeno finora, hanno sulla città.

Per tacere, poi, del gruppo del Partito democratico, diviso in così tante fazioni da creare, nei suoi stessi componenti, stati confusionali, non ricordando, di volta in volta, contro chi intervenire o votare.

“Ci sono due modi per far muovere gli uomini: l'interesse e la paura”, diceva Napoleone Bonaparte. Per ciò che concerne il primo aspetto, l'Amministrazione si è mossa ed ha riempito le due caselle vuote nei posti di governo e sottogoverno.

Sul secondo fronte, invece, come dicevamo quasi profeticamente in un precedente articolo, la città sta diventando sempre più un far west, senza che nessuno dei politici - ma anche delle istituzioni - abbia speso una sola parola contro il racket.

Così come, incredibilmente, tacciono le associazioni di categoria che, in altri frangenti, sono sempre pronte a sfornare note stampa a ripetizione, per plaudire a nomine e a incensare amici o chi può favorirli, nel loro interesse appunto.

Per Herbert V. Prochnow, “una città è una grande comunità dove le persone si sentono sole tutte insieme”. Poi ci sono città come Crotone, dove i cittadini si sentono più soli, perché non hanno nessuno di cui potersi fidare.

* simbolo dello Stronzio