Aeroporto di Crotone. Pugliese e Proto finalmente si alzano dalla poltrona

8 giugno 2017, 09:52 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Dopo aver invitato, a più riprese, gli Amministratori Comunali di Crotone di prendere diretti contatti con le varie Autorità (Provinciali e Nazionali), finendo di affidarsi a delle dichiarazioni verbali, o scritte; finalmente, ieri, Il Sindaco Ugo Pugliese e l’Assessore Benedetto Proto si sono decisi a recarsi a Lamezia Terme, per incontrare il Presidente della Sacal, Arturo De Felice, e discutere sul problema della riapertura dell’aeroporto.

Presidente che si è dichiarato disponibile alla riapertura. È chiaro che, ora, il Sindaco Pugliese debba prendere subito contatti, o direttamente o, meglio, tramite il Presidente della Giunta Regionale on. Oliverio, con la Compagnia Aerea Ryanair.

Nei giorni scorsi, ci eravamo permessi di inoltrare un consiglio all’Assessore Proto, in seguito a delle sue manifestazioni verbali sulla questione aeroporto. Apriti cielo! Siamo stati letteralmente “investiti” dalla consorte del noto professionista crotonese, la quale ci ha invitato a porgere le nostre scuse perché di “uomini del calibro di mio marito in città ce ne sono pochi”.

Abbiamo fornito la seguente risposta: “Gentile signora, penso di non dovermi scusare, perché non ho offeso nessuno. Al Suo stimato consorte ho fatto rilevare che bisognerebbe finirla con le enunciazioni, perché bisognerebbe agire. Penso sia un consiglio inoltrato e non certo un’offesa”.

E nel mentre la moglie ama difendere il marito, Proto, guarda caso, ha accettato il nostro invito recandosi a Lamezia Terme, assieme al Sindaco. In un’altra città, forse, avremmo ricevuto dei ringraziamenti.

Ma non è finita qui la polemica. Su un giornale on line, ad uso e consumo del Comune di Crotone, è stata pubblicata una lettera da parte di “Un cittadino onesto” (sic!), nella quale – afferma la moglie di Proto – si “fa riferimento ai brutali attacchi subiti dal dott. Proto”.

“Brutali”? Veniamo – bontà loro – definiti “struzzi moralisti” che “scaricano le loro evidenti frustazioni … perché non si rendono conto che nuocciono alla città ed ai cittadini”.

Cosa concludere, a tal punto? Pensiamo che la città ed i cittadini siano a conoscenza della nostra correttezza e della nostra onestà intellettuale ed una “rondine” che non può fare primavera, al netto servizio di “qualcuno”, può permettersi anche il lusso di infangare delle persone oneste. Però, sappia (la “Rondine”) che La vita non dovrebbe essere stampata su una banconota (Clifford Odets).

Rodolfo Bava