De Felice, il Top Gun del Ministro Minniti sulla torre di controllo della Sacal


Vito Barresi
Cambio Quotidiano Social




In una battuta risulterà certamente plausibile affermare che ora, appena dopo l’ultima applauditissima, ecumenica e meritoria scelta del Governatore della Casa, onorevolissimo Mario Oliverio, di mettere a capo dei Servizi Aerei Regionali Calabresi (S.A.R.CAL.? potrebbe essere questo il nome nuovo dell’attuale SaCal), il prefetto Arturo De Felice, dicono i bene informati con il pieno consenso dell’attuale Ministro degli Interni, il reggino doc di Reggio Calabria, Domenico Luca Minniti, detto Marco, che la Calabria e tutti i calabresi finalmente voleranno, fuor di metafora, in piena e totale sicurezza.


Al Ministro degli Interni Marco Minniti, infatti, il Prefetto di Caserta ha rivolto la richiesta di aspettativa dal suo incarico, ricevendone in riscontro parere positivo, da sottoporre al vaglio del Consiglio dei Ministri. Tutto vero, inoppugnabile, incontestabile dai vari Tar locali, regionali e nazionali, persino le rapide procedure di una selezione dirigenziale ai massimi livelli di un Ad, manager dalle ampie dotazioni esperienziali, atteso pure che l’opinione pubblica avrebbe preferito conoscere a grandi linee il come sia stata aperta, se cioè con una manifestazione d’interesse, un bando notiziato con avviso, un'informativa a mezzo Burc o stampa affine e fiancheggiatrice, ecc., quando e in che scadenza di tempo e perenza dei termini, a vista, 15/30 giorni, una simanata o una nottata, sia avvenuta, in base a qualche metodologia di comparazione di profili, skill e competenze pregresse e consolidate, tali da dare un punteggio matematico e quindi oggettivo, a totale garanzia dell’ente, della società di gestione, e dello stesso interessato ai propri intangibili diritti soggettivi... e gli interessi dei terzi...

Ma, va da sè, era prevedibile attendersi, da parte di un Presidente della Regione Calabria, vantante i suoi natali nei territori elettrici e privatistici di stato dell’Enel a San Giovanni in Fiore, che i fieri calabresi sono rimasti folgorati e illuminati dalla improvvisa nomina di un preclaro Prefetto che vola in testa alla Sacal, al modo di un Top Gun, proprio a pochi giorni dallo svolgimento delle ‘primarie’ del Pd in Calabria.

Un segnale, anzi una scossa elettrica di novità ed efficienza, effettuata con estrema determinazione da un Oliverio che, alla Mastro Lindo con un solo colpo di spugna cancella definitivamente tutte gli aloni e le macchie di sporco dalla pista dell’Airport Internazional di Lamezia Terme.

Non solo di mani ma anche di cielo pulito ha bisogno ‘Questa Calabria’, dicono in coro tutti, giornali, giornalisti ed edicolanti in tv.

E poi si dice che non c’è differenza tra il prima e il dopo, tra Oliverio e Scopelliti, tra Minniti e Murmura… tra Germaneto e Palazzo Alemanni. Certo che c’è la ‘tink difference’, sicuro che gli uomini dei ministri sono sempre i migliori, perché forti del pensiero istituzionale laterale, vettori d'innovazione, nuovi stili e comportamenti politici del collateralismo post ideologico di qualità, non di specie misasiana o ligatiana.

Qui siamo atterrati nel mondo vero delle Regole. Tanto che il nuovo presidente della Sacal ha un curriculum di tutto rispetto, un profilo plus, di grande prestigio e valore amministrativo.

Un pò meno dal punto di vista imprenditoriale, sicuramente il primo e pronto a far rispettare la legge dello stato, quanto pare meno allenato alla conoscenza di quelle specifiche del mercato economico e globale, dicono al circolo del Pd di Lamezia i consiglieri comunali, secondo cui "si tratta di nomine deludenti e non all'altezza delle aspettative essendo del tutto sbagliata anche la scelta del presidente della Regione, nonché dei politici e degli esperti che lo consigliano, che ci pare mischi i problemi di correttezza della gestione con la capacità di amministrare".

Fatto sta che se uomini e cose devono parlare da sè, senza accenni alle evoluzioni che verranno, ai locali sgravi di coscienza e alle rotte immaginabili nel futuro dei cieli della politica, il curriculum del nuovo Presidente, tanto voluto da Oliverio con pacca sulle spalle, dopo il probabile 'conciliabolico' benestare del Ministro Minniti, parla eloquentemente da sè, quasi fosse quello di un altro gran prefetto all'alta memoria, il compianto senatore Luigi De Sena.

Arturo De Felice è nato a Reggio Calabria nel 1952. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Messina. Nel 1979 entra in servizio nell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza e nel maggio 1980 viene assegnato alla Questura di Novara ove ricopre, in ordine di tempo, gli incarichi di Dirigente DIGOS, della Squadra Mobile e Capo di Gabinetto. Nel Giugno 1987, trasferito alla Questura di Catanzaro, gli viene affidata la Direzione del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme. Nel 1992 trasferito alla Questura di Roma, presta servizio presso la DIGOS e successivamente dirige il Commissariato di P.S. di Esquilino Monti. Nel 1993 ricopre l'incarico di Dirigente del Centro Interprovinciale Criminalpol di Reggio Calabria. Nel 1994–1995 frequenta e supera con il massimo profitto il X° corso di Alta formazione presso la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia conseguendo la promozione a 1° Dirigente con decorrenza 1° gennaio 1995. Successivamente costituisce e diviene Direttore della Divisione S.I.R.E.N.E. (struttura Interforze creata in Italia a seguito dell'applicazione degli accordi di Shengen (1997-2000), nell'ambito della D.C.P.C.), ricoprendo il ruolo di Capo Delegazione Italiana presso lo specifico gruppo di lavoro a Bruxelles. Nel 2000 viene nominato Funzionario di collegamento tra il Ministero dell'Interno e la Commissione Parlamentare Antimafia. Da Gennaio 2001, promosso Dirigente Superiore, gli viene conferito l'incarico di Questore di Alessandria. Successivamente ricopre lo stesso incarico nelle Questure di Perugia, Catanzaro ed Ancona. Il 28 Dicembre 2009 viene promosso Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza. Dal 1° novembre 2012 al 30 settembre 2014 riveste l’incarico di Direttore della Direzione Investigativa Antimafia. Il 30 settembre 2014 viene nominato Prefetto Il 20 gennaio 2015, su proposta del Ministro dell’Interno, il Consiglio dei Ministri gli conferisce l’incarico di Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso. L’11 giugno 2015, su proposta del Ministro dell’Interno, il Consiglio dei Ministri gli conferisce l’incarico di Prefetto di Caserta. E' insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Per l’ex Prefetto di Caserta, ora in aspettativa, non si tratta di una rimpatriata tra concittadini, tra cui lodevolmente quelli che hanno fatto carriera nelle più svettanti cariche dello Stato, come ad esempio, guarda caso, il Ministro Marco Minniti, ma di un ‘nostos’, un vero e proprio ritorno. Che tutti i calabresi auspicano, per il bene della democrazia, sia foriero di successi e avanzamenti in progressione non solo della sua medesima carriera ma anche dei fattori di sviluppo economico-sociali.

Virando in volo sull'altro versante del sistema, cioè quello del controllo democratico dell'opposizione, gioverebbe conoscere, oltre alle mosse politicamente legittime del Ministro Minniti del PD, anche qual'è la posizione politica assunta pubblicamente e unitariamente dalla delegazione parlamentare calabrese del M5S su quanto sta avvenendo nella più importante infrastruttura mista, pubblico-privata, l'hub aeroportuale internazionale di Lamezia Terme.

Avanzerà le proprie critiche e le proprie proposte nel merito delle nomine Sacal? Chiederà che la Regione si costituisca parte civile contro gli arrestati nel previsto dibattimento giudiziario? Avrà la stessa delegazione parlamentare Cinque Stelle, nulla da eccepire sulla 'supervisione' effettuata in sede di Ministero degli Interni di questa nomina, a diretta conoscenza di Minniti, tanto incidente e determinante, per l'importanza e la caratura dell'impianto infrastrutturale in oggetto, apice della mobilità regionale civile e non, sui prossimi assetti socio-politici-elettorali della Regione Calabria?

Decisivo è, sul piano del giudizio politico, l'imparzialità, l'irrilevanza di eventuali conflitti di competenza, la posizione di equidistanza partitica, al di sopra degli schieramenti e delle varie aggregazioni elettorali che sono già in via rapida di formazione.

Buon viaggio, Signor Presidente Sacal. Siamo certi che Lei resterà soltanto ed esclusivamente in pista d’aviazione. Senza mai cedere alle solite tentazioni di far visita alle vicine rampe di lancio della politica, in vista delle ormai imminenti candidature al prossimo Parlamento. O almeno lo speriamo.