Il Programma di Davide. Tra Grillo e Rousseau Cinque Stelle alla conquista del Governo


Vito Barresi
Cambio Quotidiano Social


Un programma è prima di tutto un Atlante degli obiettivi e già da solo a comporlo, sarebbe un enorme risultato. Al momento non c’è ancora una proposta confezionata e pubblicata per essere analizzata e discussa nel suo insieme. Solo voci, parole chiave, spunti di riflessione e in qualche caso, come in tema di Energia, una prima traccia propositiva già approvata dagli iscritti in rete che usufruiscono della piattaforma Rousseau. Ma dopo l’incontro 'Sum #01', organizzato a Ivrea dall'Associazione Gianroberto Casaleggio, una sorta di TED sul futuro, seguito in streaming da mezzo milione di visualizzazioni solo sulla pagina Facebook della Fondazione, con tanto di presentazione del suo giovane rappresentante Davide Casaleggio, si capisce meglio che l’avvio di una ampia e articolata fase di costruzione di un Programma per conquistare il Governo dell’Italia, è di fatto diventata la priorità dello schema in testa a Grillo. Da qui a porre il Programma di Governo come primo punto operativo nel concreto agire quotidiano di quella che è attualmente la più grande forza d’opposizione in Parlamento, comunque, ancora ce ne passa e non è certo una cosa facile. Anzi richiederebbe l’immediato abbandono di consolidate nicchie di predominio, stratificate rendite di posizione che materialmente fin qui hanno strutturato lo status quo e l’assetto di potere interno al Movimento Cinque Stelle. Una specie di enorme foresta cresciuta improvvisamente attorno al cemento armato della partitocrazia italiana, e che ora ha bisogno per respirare a pieni polmoni di essere diradata, ordinata, disboscata, ornata come un vero e proprio giardino all’italiana o all’inglese, che dir si voglia sognare. Finita la stagione dei tenori e dei baritoni che declamavano alle masse ogni forma di contro e di protesta general generica, ora è il momento di argomentare scelte e decisioni, illustrare credibili linee alternative, applicando le energie e le risorse del Movimento in un più serrato e complicato confronto con le forze sociali, espressione di gruppi, interessi, pressioni, persino dialogare con le fin qui tanto deprecate lobbie economiche e finanziarie. Dopo quanto avvenuto in questi ultimi mesi in politica, l’esito sconvolgente dei due referendum, quello britannico della Brexit e quello italiano sulla Costituzione, la scena politica europea è radicalmente cambiata, fino a diventare irriconoscibile. I Referendum dipinti a tinte fosche come una vera e propria apocalisse eversiva del vecchio ordine europeo, sono di fatto divenuti i due pilastri per la costruzione di un programma che potrebbe portare a breve termine al Governo dell’Italia, Beppe Grillo, Davide Casaleggio e il Movimento Cinque Stelle. Questo più o meno il report che sta sui desk dei principali e più influenti osservatori internazionali, dopo la disfatta di Renzi e il totale sgretolamento del Partito Democratico.


A partire da questo nuovo stato dell’arte ha preso avvio prima in modo discreto, poi una volta compulsati i sondaggi con più slancio, una vasta operazione di elaborazione condivisa e collettiva, tra vertice e base del Movimento, tra rappresentanti e iscritti, tra Meetup e banchetti con i cittadini, che per quanto sotto l’egida del garante Beppe Grillo, rischia di sconvolgere molti fragili equilibri interni, frantumare cordate e speranze di quanti vedono l’autostrada del proprio carrierismo personale senza grandi pedaggi da pagare al casello della competenza e della qualità.

In realtà, visto com’è messa male l’Italia, si tratta di una sfida a dir poco di portata titanica che dopo il controverso caso di Roma dovrebbe far riflettere molto seriamente tutti le varie parti vitali e le componenti diversificate che agiscono, spesso eterogeneamente, nel campo generale del Movimento Cinque Stelle.

Riempire di contenuti nuovi gli spazi al momento ampiamente vuoti su cui campeggiano soltanto i prossimi titoli delle principali questioni che angustiano e riguardano l’avvenire del Paese. Una proposta quella del Programma che sta galvanizzando a ogni livello il Movimento Cinque Stelle, ormai da qualche mese impegnato con molta concentrazione alla ricerca di un diverso modulo per approcciare la complicata partita di potere, regime e sistema che si è aperta in Italia sia dopo la vittoria del Referendum Costituzionale e in Europa dopo l’esito del Referendum sulla Brexit.