Biopsia solida: a cosa serve?

23 marzo 2017, 08:00 Sorgente Salute

A cura di: Ufficio stampa Sorgente Genetica

Fattori genetici ed ambientali sono alla base dell’insorgenza di tumori quali quello al seno, all’ovaio, alla prostata. Dati statici rilevano che in Italia, ci sono circa 1.000 persone al giorno che ricevono una diagnosi per tumore. Nonostante ciò il numero dei decessi per cancro è in crescente calo: tutto ciò è possibile grazie alle terapie personalizzate e al ruolo che sta assumendo la prevenzione¹. Per ricevere una diagnosi finale sulla presenza di un tumore è possibile sottoporsi alla biopsia solida (un prelievo di tessuto) o alla biopsia liquida (che consiste in un prelievo di sangue o di urina).

Nel campo dell’oncologia si sta assistendo allo sviluppo crescente della medicina personalizzata. Si tratta di una metodologia innovativa che permette ai pazienti di combattere il cancro usufruendo di terapie moderne e personalizzate.

Con la biopsia solida (un esame invasivo) si preleva un campione di tessuto che viene poi sottoposto ad analisi molecolare e si ottiene una conferma sulla presenza di una forma tumorale. La biopsia solida ricopre inoltre un ruolo decisivo dal momento che lo specialista, con i dati forniti dall’esame, indirizza il paziente verso la cura più consona alla propria situazione medica.

Le forme tumorali possono colpire organi e tessuti diversi. Sono causate da anomalie delle cellule: quando una cellula sana perde le sue normali funzionalità, possono verificarsi fenomeni biologici alterati che portano ad esempio alla moltiplicazione continua delle stesse cellule. Alla base di queste neoplasie c’è appunto l’acquisizione di queste anomalie².

Quando si affronta il trattamento di un cancro, si parte dallo studio delle informazioni genetiche presenti nella sequenza del DNA. È possibile capire quali sono le alterazioni che spingono una cellula a diventare cancerosa partendo dal sequenziamento del DNA delle cellule tumorali. Il Precision Oncotest SB1 è un test genetico che si basa sul sequenziamento del genoma, del trascrittoma, oltre che sull’analisi proteomica quantitativa. Si effettua con un campione di tessuto raccolto nel corso della biopsia più recente e con un campione di sangue. Con i risultati di questo test, è possibile avere un quadro completo dal punto di vista molecolare e oncologico. Dai dati forniti, lo specialista può sviluppare una terapia personalizzata per il paziente.

Seguire un’alimentazione sana e uno stile di vita equilibrato, svolgere costantemente esami di screening, favoriscono la prevenzione di forme di cancro come quello al seno, alla prostata, al colon-retto.

Affidarsi a test genetici innovativi permette al paziente di ricevere un trattamento mirato e personalizzato.

Per ulteriori chiarimenti è consigliabile consultare lo specialista.

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Fonti:

  1. Registri-tumori.it I numeri del cancro 2016 – a cura de Il Pensiero Scientifico Editore
  2. airc.it