ANCHE I TORTELLINI SEMBRANO FELICI | Venturino Lazzaro

Venturino Lazzaro
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Cari amici, buona domenica. Sono in piedi già da un pezzo, oggi, e una nebbia leggèra stamattina dava un senso di silenzio e di bagnato. Mi è tornato in mente quando da piccolo era molto frequente che i vetri di casa si appannassero. Non so se succedeva per il caldo eccessivo o per il troppo freddo, ma la sostanza era che spesso avevamo vetri su cui disegnare, scrivere cose, fantasticare. I miei disegni più frequenti erano il ritratto di mia madre, una casa, e poi palle, palloncini, palloni di ogni tipo (erano facili da fare...).

E poi cose segrete. E ricordo che se il giorno dopo si appannavano di nuovo, a volte compariva il vecchio disegno, quello del giorno prima, o le scritte (che conveniva cancellare se erano cose intime, o indicibili...). Era un periodo che rivisto in foto, sembrava essere allegro, felice, spensierato (ma forse è perchè mio padre scattava solo se ridevàmo, e non esiste neanche una foto con un volto arrabbiato, pensieroso, ombroso).

Ricordo l'odore della casa di ognuno dei miei amici (ogni casa aveva il suo), e col "senno" di oggi, raccogliendo le idee, potrei risalire alla specialità, in cucina, di ogni mamma. Per i motivi già detti, non disegnavo mai sui vetri a casa dei compagni (e a volte, invece, alitàvo di nascosto sulle finestre per scoprire le loro scritte o i disegni).

Oggi ho l'impressione che anche gli odori nelle case si siano standardizzati (forse si usa meno aglio), e dalle foto di oggi, meno sorridenti, pare che ci sia un clima più pesante. Ma forse è solo un momento di ùggia e di grigiore perchè, benchè sia festa, mi sono alzato presto.

Mi tocca consolarmi con un brodo di carne, profumatissimo, bello, cominciato a sobbollire già da ieri, e quasi pronto. Anche i tortellini sembrano felici (...e in casa si sta appannando tutto). Buon appetito.