I 120 giorni della giunta Sculco-Pugliese tra Promesse svanite e Premesse inesistenti

23 ottobre 2016, 08:22 Il Fatto

l'editoriale di Vito Barresi

Passati ormai da un pezzo i canonici 100 giorni di luna di miele (che non si sa per quale regola di briscola, vengono gratuitamente assegnati a tutti i politici che conquistano una carica) dal variegato e vasto repertorio teatrale di quel gran galantuomo, ironico e pessimista, che fu Antonio De Curtis, vogliamo qui prendere in prestito una sua famosissima battuta, opportunamente riadattata alle circostanze, per cui “signori si nasce… ma sindaci si diventa”.

Nessun rilievo, per carità, alla specchiata persona, alcun appunto a Ugo Pugliese, che è signore con la maiuscola, quanto ancora, molto ancora, alle prime armi di apprendista nella nuova e molto difficile carica di primo cittadino. Il problema che ci pare giusto portare all’attenzione dell’opinione che ci legge, sia a quella parte che ha suffragato consenso al partito localista e territorialista capeggiato da Enzo Sculco, sia a quella che nella più ampia anche se frastagliata e divisa maggioranza né ha avversato la vittoria, non è tanto quello relativo alla quasi piena mancanza di risultati concreti bensì l’altro, che si configura in carenza di premesse programmatiche e progettuali di questa 'giovine' amministrazione comunale.

Ne farò una disamina, a titolo di piccolo report, che si spera possa valere sia per la maggioranza in carica, sia per la sonnacchiosa e talvolta acquiescente opposizione in Consiglio, almeno come svogliato promemoria.


Cominciamo dal primo tema, l’adeguamento dello Stadio Ezio Scida, per affrontare, sebbene in ritardo, l’incombenza del campionato di Serie A. Trattasi di un impianto sportivo pubblico di proprietà comunale che da quanto si apprende dalla rutilante cronaca proprio di questi ultimi tre mesi, è stato adeguatamente rimodernato secondo i parametri della agibilità, sulla base di un progetto presentato da una società privata, di finanziamenti erogati dallo stesso privato per la realizzazione delle opere necessarie con la concorrenza ancora non del tutto divulgata di pubblico denaro proveniente dalla casse della Regione Calabria, con spese della stessa municipalità, senza che ancora nulla si sappia se lo stesso Comune di Crotone abbia mantenuto inalterato o pensato di modificare in tutto e in parte il contratto di gestione che lega i due soggetti, l’uno pubblico e l’altro privato, nei termini della ‘tariffa’ pattuita e dovuta dalla società calcistica, se cioè essa potrebbe anche essere, almeno virtualmente e teoricamente, calcolata come percentuale dell’incasso lordo, oppure debba essere parametrata ai costi sostenuti dall’ente locale per la gestione, manutenzione e conseguente messa a disposizione dell’impianto, sapendo con certezza a quanto siano ammontati.

Veniamo al secondo tema. Sul dossier dell’Aeroporto di Crotone, su cui pende una procedura di fallimento della precedente società di Gestione S. Anna, partecipata da vari enti pubblici tra cui Regione, Camera di Commercio e Comune, il sindaco Pugliese, per dirla schiettamente, ha completamente perso la rotta.

Un tempo promotore di un azionariato popolare per salvare dal tracollo la S. Anna, nelle prime settimane del suo mandato sottoscriveva un accordo con il Presidente della Regione Calabria Oliverio, con cui si pianificava “la disponibilità immediata, totale e completa delle risorse destinate a richiedere la prosecuzione dell’esercizio provvisorio - pari a circa 1.600.000,00 euro - che i Comuni si sono impegnati ad assicurare, anche con un incremento del 10%, oltre al 15% già stabilito, a valere sulle annualità delle royalties 2012 e 2013, ad eccezione di Crucoli e Strongoli che hanno rappresentato impedimenti tecnico-contabili”, finalizzato alla “presentazione della proposta di concordato fallimentare ad opera di Sagas spa, operazione indispensabile per la quale è necessaria una disponibilità finanziaria di circa 1.500.000,00 euro, in relazione all’indizione da parte di Enac del Bando di gara per l’aggiudicazione della Concessione per la gestione aeroportuale definitiva”.

Il tutto poi “doverosamente” sottoposto alla qualificata valutazione dell’Ufficio della curatela fallimentare e infine al vaglio del giudice delegato. Così dopo un incontro con il procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia, organizzato proprio dal sindaco Pugliese e a cui partecipava anche il presidente della Regione, si sbloccò ufficialmente la Sagas, società a totale capitale pubblico creata per la partecipazione al bando Enac per la gestione totale dello scalo pitagorico.

La “Parola del nostro Sindaco” fu questa: “è il caso di dire che il lavoro paga ed in questo caso di lavoro ne è stato fatto tanto sin dal primo giorno del nostro insediamento. Ora possiamo pensare al terzo step (1. Bando Enac, 2. Dissequestro Sagas) per il futuro dell’aeroporto, che riteniamo infrastruttura strategica è fondamentale per l’intera costa ionica."

Ora sappiamo per certo che Enac ha escluso la Sagas per “carenze non recuperabili con il soccorso istruttorio”, in pratica una "bocciatura" definitiva non essendo possibile sperare in una nuova valutazione anche presentando un'eventuale documentazione integrativa; che la giunta Sculco-Pugliese, guarda con simpatia alla proposta protocollata a Roma dal gruppo imprenditoriale "iGreco”, ufficialmente accolti dal sindaco, presente la consigliera regionale Flora Sculco, che definiva tale contatto come “un incontro interessante, serio, proficuo e soprattutto mirato a dare, in tempi brevi, una prospettiva solida all'aeroporto di Crotone"; che la Sacal, titolare della gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, ha presentato un’offerta sia per Crotone che Reggio Calabria, con la quasi certezza di vincere il bando Enac, praticamente rilevando in toto lo scalo di Crotone; che la stessa è partecipata dalla Regione Calabria che ha dato l’assenso alla proposta di un’unica società regionale così che, prevedibilmente, accadrà che le ‘royalties’ petro-metanifere destinate al territorio andranno, invece che all’Ionio, sul versante tirrenico, con sicuro nocumento per le iniziative di sostegno e sviluppo delle economie locali del crotonese; che né il Presidente Oliverio ha finora esplicitato in sede di Giunta e di Consiglio Regionale quali potrebbero essere, seppure a grandi linee, le sue determinazioni in relazione alla composizione di un eventuale, rimodulata e riformata Società Calabrese del Trasporto Aereo, né tanto meno il Sindaco di Crotone ha avanzato alcun pensiero su un possibile ingresso in tale nuova impresa del Comune e con quali eventuali risorse.

In una battuta una sberla in faccia al sindaco e agli Sculco, sconfitti su ogni fronte da Mario Oliverio.

Sono questi i primi due punti di un avvio che, per dirla in termini calcistici, ha visto il Sindaco scendere in campo non per fare ma semmai per pigliare qualche goal. Succede, c'è tempo per aggiustare la traiettoria. Tuttavia quel che sembrano mancare sono gli elementi propedeutici per definire un progetto di rilancio complessivo della città pitagorica.

Vi sarebbero poi da esaminare tanti aspetti, gli atti comunali relativi ad altri importanti ‘file’, in particolare quelli riguardanti l’assunzione di nuovo personale, gli incarichi dirigenziali a ex dipendenti municipali, le iniziative in tema di lotta alla corruzione e per la trasparenza, i rapporti e le convenzioni di servizio con le Società miste e partecipate, alcune delle quali soggette a procedura fallimentare in corso, l’avvenuta assegnazione dei servizi di pubblica utilità quali trasporti scolastici, mense e altri, il monitoraggio del Piano Regolatore, la lotta alla disoccupazione e alla povertà, la questione dell'immigrazione, la portualità, la bonifica ambientale e le aree interessate, la viabilità e il traffico, ecc. Che ove sarà necessario, diverranno oggetto di prossimi nostri articoli.