MILLE LIBRI LETTI DI NOTTE. Librerie Aperte e Letterature Rinnovabili

PATRIZIA MUZZI
Cambio Quotidiano Social Online



Notti Rosa, notti Celesti, notti Fucsia e notti a Pois… Da quando quei mattacchioni dei romagnoli hanno reso celebre questo tipo di evento in salsa carnevalesca, le notti insonni si sono moltiplicate come le blattelle germaniche. Tra mille possibilità ve ne segnaliamo una in particolare: sabato 18 giugno 2016, La notte bianca del libro e dei lettori, ovvero Letti di Notte. Solo dei pazzi potevano inventarla, quindi vanno sicuramente assecondati. Letti di Notte nasce da un’idea di Letteratura rinnovabile, un’associazione culturale che progetta e organizza iniziative creative a sostegno della lettura e della cultura in generale. Letteratura rinnovabile è il frutto del pensiero degli editori Marcos y Marcos Claudia Tarolo e Marco Zapparoli. La follia si protrae da ormai 5 anni, quindi parrebbe funzionare. E perché non dovrebbe, domanderete voi. Forse perché si sente ripetere un solo mantra: non si vendono più libri, tutti scrivono nessuno legge. Sarà proprio così? Letti di notte, la notte magica del libro e della lettura, avrà un tema: le città. Le librerie diventeranno città del mondo. Ogni libreria deciderà che città vorrà essere, quale mondo e Paese. Letteratura, musica, poesia, fiabe, saggi, fotografia, immagini, cibi, profumi: mille possibili modi con cui far viaggiare una libreria e rendere unica la notte del 18 giugno. Non solo le librerie: biblioteche, associazioni culturali, festival e piazze accenderanno Letti di notte.


Sul sito dedicato (http://www.lettidinotte.com/) scoprirete quali sono gli eventi proposti nella vostra città. Sarà inoltre possibile partecipare al Gioco delle Citazioni: basta twittare, instagrammare o postare su Facebook le citazioni che amate, relative al tema di questo anno, usando l’hashtag #LDN16: il vostro messaggio verrà subito rilanciato sul Social Wall del sito lettidinotte.com. Se non siete pratici di social media, non c’è problema: potete inserire la vostra citazione direttamente dal sito!


Ve ne segnalo alcune: a Bologna La libreria Trame ha deciso di raccontare New York e la East Coast. A Firenze la libreria Florida racconterà Pamplona. A Roma la libreria Mondadori racconterà Tokyo. A Milano la Libreria del Mondo Offeso racconterà Lisbona. A Palermo la libreria Mundusvivendi racconterà Palermo.


Vi sta già girando la testa lo so, ma potrete sedervi, chiudere gli occhi e iniziare a sognare il vostro prossimo viaggio o quello che vorreste fare o che non farete mai. Non importa, perché questa è una delle tante funzioni dei libri.


Quello del viaggio (e delle città) è diventato inaspettatamente per me un tema caro… nel mio primo romanzo tre amici alla ricerca di uno scienziato scomparso nel nulla, si ritrovano ad attraversare mezzo pianeta saltando di qua e di là come palline di un flipper. In quel libro volevo parlare di amicizia e di persone comuni alle prese con problemi come la disabilità, le proprie insicurezze, gli amori non corrisposti. Solo alla fine ho capito che quello che inizialmente pensavo fosse ‘lo sfondo’ si era autoproclamato protagonista al pari dei tre sgangherati Indiana Jones.


In realtà, in Italia la vendita dei libri ha subito una flessione relativa. È un mercato che tiene. Piacciono meno i saggi rispetto ai romanzi è vero, ma gli italiani leggono, e si stanno adattando anche agli e-book. Una giovane amica con cui amo parlare di libri, di librerie e di viaggi, mi ha segnalato una nuova app chiamata Litsy, un luogo dove condividere e scoprire i tuoi libri preferiti con le persone che ami di più. Pare che piaccia e che stia avendo molto successo. Tanti sono i blog che parlano di libri e dove si scambiano opinioni e foto con le copertine dell’ultimo best-seller, come quello di Petunia Ollister che vanta quasi diecimila follower su Instagram. La sua idea? Mangio libri a colazione (#bookbreakfast): Petunia valorizza il contenuto del libro postando una foto della copertina accompagnandola, ad esempio, con bonbon e caffè. Ed ecco il gioco è fatto! Io la amo già.


Che cosa penserebbero Calvino o Stevenson di noi post-facefookiani? Forse male. O forse sarebbero i primi incuriositi da tutti questi nuovi metodi per pubblicizzare il proprio (duro) lavoro di scrittori. A proposito di città, vi segnalo questo libro: Storia delle terre e dei luoghi leggendari di Umberto Eco (Bompiani). Parla di città mai esistite, ma soprattutto della realtà dell’illusione che certi racconti hanno prodotto (e che ancora producono), così forte da giungere fino a noi. Il potere della narrazione…