PRINCE SOTTO LA PIOGGIA VIOLA CON LA VESPA DI TOTO’

VENTURINO LAZZARO
L’Elzeviro della Domenica


Cari amici, buona domenica. È tutto bagnato, fuori, ma soprattutto è tornato il vento, e non mi dispiace. Qualche giorno fa è morto Prince, una popstar più o meno della mia età, di cui ho ascoltato negli anni molte canzoni, poche memorabili, alcune sublimi. Credevo di averla scritta io “Purple rain”, una delle sue canzoni migliori, e invece pare che l’abbia fatta lui (anche se giurerei che in bagno, sbarbandomi, la cantavo da un pezzo, quando è uscita). A volte si copia inconsciamente. Da piccolo credevo che Pinocchio l’avesse scritto mio padre (e questo giustificava l’insistenza di mia madre per farmelo leggere), e sapevo per certo che la Bibbia l’aveva scritta mio nonno (nonno Bonaventura) , che in effetti sapeva un sacco di cose, e che credevo capace di tutto, anche di modificare il tempo, in barba ad ogni previsione. La Juventus l’aveva inventata mio fratello, con i suoi compagni di scuola vagabondi, mentre Totò (un genio ineguagliato di amore e di destrezza) aveva inventato la Vespa. Credevo che Arnoldo Mondadori (editore di Topolino) fosse l’edicolante di via Crispi, e che Quaranta (il meccanico sotto casa) fosse Enzo Ferrari. Insomma, le leve del potere erano tutte a portata di mano, ma io mi limitavo a cercare per me una squadra con cui battere l’invenzione di mio fratello e dei suoi compagni, e a desiderare una Vespa come quella di Totò. Poi, per il futuro, avrei scelto di scrivere canzoni come “Purple Rain” di Prince, o qualche libro di successo come aveva fatto il nonno. Non ho mai rinunciato a cercare di inventare cose nuove, sconosciute e utili, come la libertà, il bimby o la felicità. E prima o poi scriverò “My way”, una canzone spero di successo. Domani andiamo in gita a Napoli (speriamo che il tempo tenga). Mi toccherà confessare che la Pizza non l’ho inventata io. Ma ne sono comunque un talentuoso interprete.