A parte Totti quale tra i Tre Moschettieri piace davvero a Gigi Proietti?

25 febbraio 2016, 15:38 100inWeb | di Vito Barresi

Chi fa da se fa per tre? Sì ma solo se nell’animo alberga il fuoco sacro dei tre moschettieri di Alessandro Dumas. Duelli, perfidia, sfide, agguati, fughe rocambolesche, intrighi di palazzo, eros e gelosie, passioni travolgenti e tanto gusto di fratria compongono le pagine turbinose di racconti memorabili sempre chiuse da un grido che nel silenzio del cuore e nell’ardimento della ragione, diventa un inno unisono, il sigillo di un suono “tutti per uno e uno per tutti”. I Tre Moschettieri, il potere, la sfida, il coraggio, la realtà e la menzogna tutti gli impulsi sacri e profani di un’Europa mravigliosa e indimenticabile nella gesta del giovane D’Artagnan accanto ai tre moschettieri Athos, Porthos e Aramis, nella cornice di belle donne, Milady, Costanza, la Regina… in mezzo alla scaltra intelligenza diplomatica del Cardinale Richelieu, prelato dalla vesta sacerdotale ma dall’acume laico e spietato tra i più importanti nella Francia di Luigi XIII.


I TRE MOSCHETTIERI - II PUNTATA di Aldo Trionfo / regia Gigi Proietti


27 FEBBRAIO > 4 MARZO 2016 – Teatro Astra TORINO


Fondazione Teatro Piemonte Europa, in sigla TPE, nei fatti un polo teatrale alternativo di produzione e accoglienza di spettacoli per superare le frontiere e le forme, in un dialogo permanente con altri centri di cultura teatrale in tutta Europa di analoghe caratteristiche, porta in scena I Tre Moschettieri il kolossal in 8 puntate, una lunga narrazione in otto partiture, ognuna diretta da otto registi diversi (Beppe Navello, Gigi Proietti, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco, Robert Talarczyk, Ugo Gregoretti, Emiliano Bronzino), riscritta da cinque drammaturghi (Aldo Trionfo, Ghigo De Chiara, Aldo Nicolaj, Ettore Capriolo, Renato Nicolini) sul romanzo di Dumas e interpretata da una trentina di attori.. Ingredienti classici dell’avventura il coraggio, la lealtà,, l’amore, il tradimento. Un tutto che ha senso e valore, solo se vibra in un insieme che tiene dentro il sentimento infinito ed eterno dell’amicizia,. Unclassico senza tempo che ritorna a Torino. nella Sala Grande del Teatro Astra, trasformata completamente cancellando la sua gradinata frontale e diventando la Parigi di Luigi XIII e di Richelieu, per avvolgere lo spettatore a 360°. Cos’ 30 anni dopo il successo del Teatro Stabile dell’Aquila nella stagione 1986/1987, si ripropone a Torino IL PRIMO ESPERIMENTO DI TEATRO A PUNTATE, fortemente caricati di connotati registici e teatrali dei tanti e plurali rilettori italiani del sempre affascinante e mirabolante testo letteraio francese.

Gigi Proietti, icona del teatro italiano, maschera, star, personaggio, istrione, comico e tragico, tanto noto in divisa di Carabiniere, indimenticabile Maresciallo Rocca, come nelle sue più immediate e propagandistiche pose da caffè, degustando moka espresso all’italiana, chiamato a curare la regia del secondo episodio de I Tre Moschettieri, intervistato da Angela Calvini per Avvenire, si rivolge ai giovani che sono il cuore e l’anima del doppio ‘sold out’ delle prime due serate per dire loro fra serio e faceto che i suoi Tre moschettieri insegnano a loro che cos’è un ideale: «Ho sempre cercato di capire cosa fosse la "guasconeria" e cosa rappresentasse. Quando interpretai Cyrano de Bergérac capii che essa esprimeva il gusto di avere degli idaeali e di cercare di essere migliori. Ritengo che il testo di Dumas sia ancora da consigliare ai giovani».

Postilla finale qualcuno chieda a Gigi Proietti chi è il suo preferito tra i Tre Moschettieri. Ovviamente a parte Totti e il prossimo, ma non troppo, sindaco di Roma.


RIASSUNTO DELLA PUNTATA

D’Artagnan e i suoi nuovi amici banchettano e festeggiano con i soldi ricevuti dal Re per il loro coraggio. Un bel giorno Bonacieux, padrone di casa di D’Artagnan, va a trovare il giovane e gli chiede di ritrovare sua moglie Costanza, guardarobiera della Regina, misteriosamente sparita. D’Artagnan gli promette aiuto ma poco dopo lo abbandona nelle grinfie delle Guardie del Cardinale venute ad arrestarlo perché sospetto complice nella sparizione della moglie. D’Artagnan finge collaborazione con i questurini per poter continuare a cercare Costanza che infatti, di lì a poco, ritorna in segreto a casa Bonacieux, rischiando pure lei l’arresto. Ma D’Artagnan la salva mettendo questa volta in fuga le guardie del Cardinale. Perché Costanza è sparita? Il suo segreto ha a che fare con l’arrivo clandestino del Duca di Buckingham, ministro d’Inghilterra, innamorato della Regina? D’Artagnan a sua volta si innamora di Costanza e per lei si ritrova invischiato nei misteriosi intrighi di corte: la Regina, Buckingham, il Cardinale che li vuole svergognare, il Re sospettoso e incollerito, Milady e il misterioso sfregiato, sicuramente due agenti del cardinale…



da Alexandre Dumas

testo Aldo Trionfo

coordinamento drammaturgico Andrea Borini

regia Gigi Proietti

regista assistente Lia Tomatis

con Luca Terracciano, Alberto Onofrietti, Diego Casalis, Matteo Romoli, Sergio Troiano, Maria Alberta Navello, Alessandro Meringolo, Stefano Moretti, Marcella Favilla, Riccardo Ripani, Fabrizio Martorelli, Vincenzo Paterna, Domenico Macrì, Matteo Anselmi, Giacomo Mattia, Marco Intraia, Andrea Romero, Maria Jose’ Revert, Michela Di Martino, Valeria Tardivo, Alessandro Panatteri, Lia Tomatis, Daniela Marcelli

scene e costumi Luigi Perego

con l’assistenza di Luca Filaci

musiche Germano Mazzocchetti

al piano Alessandro Panatteri

progetto luci Gigi Saccomandi

scenografo collaboratore Francesco Fassone

costumista collaboratrice Augusta Tibaldeschi

allestimento scenografico realizzato in collaborazione con TEATRO REGIO TORINO

collaborazione per la costruzione di elementi di attrezzeria a cura degli studenti del corso di Teatro di figura dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino: Micol Rosso, Branislav Dimov



Tank | Foto Pepe