Classifica smart city, Reggio Calabria ultima in Italia

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IP | Non solo tecnologie intelligenti: al giorno d’oggi si parla sempre più smart city, città intelligenti, ovvero ambienti urbani capaci di ottimizzare le risorse a disposizione e la viabilità aumentando in maniera tangibile la qualità di vita dei propri cittadini. E quando si parla di abolizione degli sprechi e innovazione applicate al contesto cittadino, il Meridione purtroppo resta come al solito indietro a confronto con il resto dell’Italia e dell’Europa.

La classifica 2014 stilata da ICity Rate non lascia spazio per le perplessità: sul gradino più alto del podio italiano troviamo prevedibilmente Milano e a seguire Bologna e Firenze. Per trovare una città del sud dobbiamo arrivare sino al 60esimo posto, occupato da Cagliari, mentre Bari, Napoli e Palermo si trovano rispettivamente alle posizioni numero 71, 80 e 82; ultima tra tutte Reggio Calabria.

Ma che cosa separa la prima in classifica dall’ultima? Un esempio concreto: mentre a Milano si stanno diffondendo in maniera capillare i servizi dedicati alla mobilità alternativa - car pooling, bike sharing, car sharing, sia comunali che privati - il capoluogo calabrese stenta a seguire questa strada, e chi volesse compiere una coraggiosa scelta ecologica individuale potrebbe tuttalpiù affidarsi a Internet per la valutazione auto usate e la successiva vendita della sua auto a benzina, optando per la bici - che dovrebbe guidare sulle poche piste ciclabili - o per spostarsi soltanto a piedi.

Certo, Milano non può comunque adagiarsi sugli allori visto che metropoli europee come Londra o Parigi restano avanti anni luce, ma resta il fatto che Reggio e il sud Italia in generale devono cambiare se vogliono offrire ai loro giovani le opportunità che sempre più spesso vanno a cercarsi altrove.

Per stabilire l’ordine delle città intelligenti sono stati in realtà presi in considerazione ben 72 fattori suddivisi per aree tematiche, come “ambiente” e “governance”, tra i quali troviamo sì la mobilità, ma anche l’accessibilità e la qualità di servizi pubblici come mezzi di trasporto, asili nido o aree verdi urbane, il rispetto ambientale, la diffusione dei moderni strumenti di comunicazione e il tasso di innovazione. Se viene a mancare tutto questo, non basta sentirsi “smart”: bisogna dimostrarlo con i fatti ai propri cittadini.