Regionali: canonizzazione Fra Nicola; Acli, votare il 30 novembre

Calabria Attualità

"Una mancanza di sensibilità ed un'evidente sottovalutazione dell'importanza dell'avvenimento della canonizzazione di Fra Nicola Saggio da Longobardi per l'intera Calabria non solo sul piano civile e culturale ma anche su quello dell'immagine che la nostra terra vuol dare di se' stessa in Italia ed in Europa. Ancora una volta le Istituzioni (ed i politici che dovrebbero "rappresentarle") hanno dimostrato incredibili carenze". Lo si legge in un documento diffuso a conclusione dei lavori delle presidenze regionali delle Acli (Associazioni cattoliche lavoratori italia) e di Acli terra, tenutesi congiuntamente oggi a Lamezia Terme.

"Oltre che ai gravi problemi socio-economici nazionali e locali ed alle risposte che l'organizzazione dei lavoratori cristiani cerca di dare attraverso patronati, caf e centri famiglia, si è accennato – è scritto - al pasticcio circa la data delle prossime elezioni in Calabria. Il presidente Saverio Sergi esprimendo il disagio degli aclisti e non solo di essi (anche altri esponenti dell'associazionismo non solo religioso fra cui il sindacalista ed ex-presidente del Forum delle Famiglie, Franco Sergio, si sono espressi in tal senso) ha manifestato stupore per la "blindatura" del prossimo 23 novembre quale giorno per le elezioni.

La canonizzazione del frate Nicola, primo minimo dopo Francesco di Paola ad essere proclamato santo - continua la nota delle Acli - è un evento che in un'altra regione avrebbe avuto più attenzione e riguardi; infatti, al di la' ed oltre le considerazioni inascoltate del presidente della Conferenza Episcopale Calabrese ed arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, il buon senso avrebbe dovuto suggerire una scelta che, anche sul versante esclusivamente "laico" avrebbe generato un riverbero positivo per la Calabria mostrandola come una regione in festa a Piazza San Pietro. Sui media purtroppo - scrivono le Acli - la nostra terra "appare e fa notizia" solo per eventi tragici, per una volta non sarebbe stato così e il focalizzare invece l'attenzione su un evento positivo, avrebbe consentito di mostrare i tanti volti di una regione ricca di tesori artistici spesso sconosciute, di località di incomparabile bellezza in gran parte fuori dai circuiti del turismo di massa. Invece i politici non hanno avuto fantasia e coraggio. Ma cosa succederebbe di catastrofico - conclude la presidenza Acli - se si votasse il 30 novembre". (AGI)