Assenteismo: pm chiede giudizio per 91 dipendenti Asp Catanzaro

Catanzaro Cronaca

Il rinvio a giudizio di 91 persone è stato chiesto stamani dal sostituto procuratore Domenico Guarascio, al termine della requisitoria nel corso dell'udienza preliminare a carico delle numerose persone accusate di truffa aggravata e abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catanzaro denominata "Siesta" e riguardante presunti casi di assenteismo di personale in servizio al poliambulatorio del quartiere Lido e in alcuni uffici dipendent dall'Asp del capoluogo calabrese. I casi che i Carabinieri avrebbero documentato sono tutti risalenti al periodo compreso tra novembre 2008 e aprile 2009.

Il pm ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio davanti al giudice, che in precedenza aveva respinto la richiesta dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro di potersi costituire parte civile, dal momento che la relativa istanza era stata firmata dal Direttore Generale Gerardo Mancuso, gia' decaduto all'epoca in cui fu sottoscritta. Infine il procedimento è stato rinviato alle udienze del 14 novembre e del 5 dicembre per le arringhe dei difensori. L'inchiesta che ha portato tutto in aula è nata da una denuncia presentata a causa dei continui danneggiamenti subiti dalla macchina marcatempo posta all'ingresso degli uffici finiti all'attenzione degli investigatori. I Carabinieri della Stazione di Catanzaro Lido hanno quindi deciso di collocare tre telecamere nella struttura, in modo da riprendere l'ingresso, la macchina per i badge e l'uscita.

A quel punto, in attesa di poter individuare i responsabili dei danneggiamenti, i Carabinieri avrebbero notato movimenti sospetti: ci sarebbe stato chi passava diverse volte il badge nella macchina e chi, al contrario, sarebbe entrato e uscito senza nemmeno avvicinarsi all'impianto. I militari avrebbero poi accertato che numerosi dipendenti si sarebbero allontanati per sbrigare faccende personali, qualcuno non si sarebbe nemmeno recato al lavoro, pur risultando presente, in quanto avrebbe lasciato il proprio badge a un collega che avrebbe marcato l'ingresso e l'uscita per suo conto. (AGI)