Provinciali e Regionali. Stano Zurlo: l’effetto Renzi sta finendo

Crotone Politica
Stanislao Zurlo

Stano Zurlo, presidente della Provincia di Crotone, a tutto tondo - in questa intervista - tra gli scenari che attendono le prossime consultazioni per il rinnovo dell’Ente intermedio e del Consiglio Regionale. “Una soppressione della democrazia”, definisce Zurlo la riforma per l’elezione dei presidenti di Provincia; sulle Regionali chiosa laconicamente: “l’effetto Renzi sta scemando” e la gente non dimentica le cose positive di cinque anni di governo …

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Domanda | Prima di parlare delle cose di casa nostra le chiedo, in vista delle ormai vicine scadenze elettorali, qual’è lo stato di salute del centrodestra?

Risposta | Diciamo che dopo il trauma delle dimissioni forzate del Presidente Scopelliti e l'esito non soddisfacente delle Europee, i neuroni si stanno riposizionando al loro posto. Ora non bisogna commettere errori.

D | Il 12 ottobre si voterà per le Provinciali, elezioni molto atipiche che giudica come?

R | Le giudico in maniera estremamente negativa: è una soppressione della democrazia, è il contrario dell'unica legge elettorale che funziona e cioè quella del Sindaco, si finirà per mettere i territori uno contro l'altro.

D | Molto dipenderà dalle "simpatie" più che alle appartenenze dei vari consiglieri o non è così?

R | È probabile che ci sarà un caos di difficile interpretazione, io spero proprio di no.

D | Se la sente di fare una previsione sul nome del prossimo presidente della Provincia di Crotone?

R | Ci vorrebbe la sfera di cristallo, non posso chiaramente esprimere preferenze sui nomi, io auspicavo una soluzione bipartisan, sarà una fase delicatissima da gestire.

D | Quante possibilità ci sono che lei venga nuovamente eletto?

R | Pochissime, quasi zero, non voterà il popolo e la maggioranza di chi vota appartiene all'altro schieramento, tant’è che io non ho proposto nemmeno la mia candidatura nonostante il centrodestra me l'avesse chiesta, potrei riconsiderare la cosa solo se anche parte dei Sindaci di sinistra manifestassero gradimento, lo chiedessero e solo per un periodo limitato.

D | Qual'è secondo lei la forza politica che sarà quella determinante nell'elezione del presidente della Provincia?

R | Numeri alla mano, certamente il pallino è in mano al PD o, meglio, in mano ai loro sindaci e consiglieri comunali.

D | Cosa pensa della ormai nota e profonda spaccatura all’interno del Pd e della perdurante crisi di identità del centrodestra a Crotone? Qualcuno ha più responsabilità di qualcun altro secondo lei?

R | Non mi piace entrare in casa d'altri, certo preoccupa la guerra per le Primarie che ancora non si sa se si svolgeranno. Per il Centrodestra, in 2 anni abbiamo visto di tutto: nascite di partiti, scissioni e controscissioni a livello nazionale con le conseguenze locali. Io ho sempre creduto e continuo a credere che i partiti diventano forti quando utilizzano scelte logiche e rispettano le classi dirigenti locali, purtroppo questo spesso non è avvenuto con conseguenze elettorali negative e come dice lei, con “crisi d'identità”.

D | Dalle Provinciali alle Regionali il passo è breve. Un suo giudizio su Centrodestra e Centrosinistra, alla luce di quanto sta accadendo. Chi preferirebbe se lei fosse di centrosinistra?

R | Sarà una partita molto equilibrata. Penso che l’“effetto Renzi” stia scemando ed anche l'apparente contrarietà nei confronti del centrodestra stia lasciando il posto alla consapevolezza che governare in periodi di crisi è difficile e costringe a scelte impopolari, ma le tante cose positive che la Regione ha fatto in questi cinque anni verranno considerate. Chi vivrà vedrà.

Intervista di Francesco Biafora