Polizia: Coisp, atto arbitrario questore Catanzaro

Catanzaro Attualità

"E' con profondo rammarico che siamo a scriverle una seconda volta per lamentare il grave ed arbitrario atto del Questore di Catanzaro, che tratta i poliziotti alla stregua di pericolosi sovversivi ritenendoli nientedimeno che in grado di minare addirittura la sicurezza nonché l'incolumità fisica del Ministro dell'Interno e del Sottosegretario di Stato all'Interno on.Alfredo Mantovano. Così il segretario generale del Coisp Franco Maccari scrive al capo della Polizia. "In data 16 luglio 2010 - si legge - la segreteria provinciale del Coisp di Catanzaro, inviava al Questore di quella Provincia, Arturo De Felice, un preavviso di pubblica manifestazione da effettuarsi a Lamezia Terme in data 19 luglio 2010 dalle ore 15.30 alle ore 20.00 in via A.Perugini nei pressi del Palazzo Comunale. Orbene il Questore di Catanzaro, capo dei poliziotti della Provincia, con ordinanza , autorizzava si' la manifestazione di questa Organizzazione Sindacale, ma prescriveva - continua Maccari - che la stessa si tenesse in un luogo completamente diverso (Piazza della Repubblica) da quello indicato nel preavviso, peraltro distante parecchi chilometri dalla via A.Perugini. Ciò che però fa rabbrividire - continua la lettera - èche tale scelta è stata determinata dalla necessità di tutelare dagli stessi poliziotti la persona del Ministro dell'Interno e delle altre Autorità (presenti in città proprio in data 19 luglio 2010 presso il Palazzo Comunale), tant'è che lo stesso Questore dichiara "che qualunque manifestazione pubblica si svolgesse in prossimità del luogo indicato, potrebbe incidere sulla sicurezza delle numerose Autorità che interverranno, tutte sottoposte a misure di protezione". Maccari domanda: " Forse che il Questore di Catanzaro, capo della Polizia nella Provincia non si fida più dei suoi poliziotti? O forse ritiene che questi ultimi, di cui lui e' il capo, siano un gruppo di estremisti, normalmente dediti alla sovversione dell'ordine costituito? Forse che una decina di poliziotti avrebbe potuto attentare alla sicurezza del Ministro dell'Interno e dell'On. Mantovano servendosi di micidiali volantini e di letali vuvuzelas in grado di ferire mortalmente le personalità di Governo e non?". La realtà, continua, "è che il Questore di Catanzaro, come già sottolineato con lettera del 17 luglio, ha voluto mettere il silenziatore ad una pacifica e legittima manifestazione di dissenso, utilizzando i metodi tipici dei più beceri stati di polizia; ma il fatto estremamente grave è che proprio un Questore della Repubblica, deputato a garantire il rispetto della legge e della legalità in ambito provinciale, abbia lui stesso violato quanto espressamente consacrato al livello piu' alto nella gerarchia delle fonti del diritto positivo: la Costituzione, che garantisce all'art. 17 la libertà di riunirsi pacificamente anche in luogo pubblico, ed all'art. 21 il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".