Cisal: “Carenza di medici all’ospedale di Soverato”

Catanzaro Salute
L'incotnro

“Nell’Italia della spending review che “con una mano taglia e con l’altra spreca” e ancor di più nella Calabria afflitta da ulteriori vincoli imposti dal piano di rientro sanitario - nonostante vi siano milioni di disoccupati tra cui tantissimi bravi medici - ai pur bravi e volenterosi manager non sia consentito di assumere – sia pure a tempo determinato – l’indispensabile personale sanitario. A causa di ciò, dei bravi ma sfiniti medici non possono concedersi neppure pochi giorni di meritatissimo riposo”. Lo afferma la Cisal in merito alle carenze dell’ospedale di Soverato.

“È quanto accade, ad esempio, presso l’ospedale di Soverato dove proprio in questo periodo in cui la popolazione dell’interland aumenta a dismisura, per quanti tra medici e paramedici operano in quella struttura, vi è un notevole incremento di lavoro”.

“Noi – affermano Edualdo Posca, vice coordinatore provinciale di Catanzaro Fpc Sanità e Renato Barone, segretario regionale della Cgu-Sanità di Cisal – lo avevamo detto e ribadito in più occasioni; da ultimo sia in occasione di un colloquio avuto con il sottosegretario alla Sanità lo scorso mese di maggio e sia nel corso del cordiale incontro avuto nel mese di giugno con il Direttore generale dell’Asp Mancuso. Quest’ultimo, in particolare, pur nel concordare pienamente con noi circa le problematiche in essere nel nosocomio soveratese, nel riconoscere la validità delle ipotesi di soluzione da noi prospettate, si era detto perplesso circa la loro rapida soluzione a causa dei citati vincoli e limitazioni esistenti in Calabria.

Nell’ospedale di Soverato, che ricordiamo è l’unico punto di riferimento sanitario per i tanti abitanti di un’ampia porzione di territorio ai quali nel periodo estivo si sommano decine di migliaia di potenziali utenti in vacanza – proseguono i due dirigenti sindacali – già il reparto di radiologia non se la passa bene e in quello di Pediatria e di Ortopedia va ancora peggio. In questi ultimi due, infatti, sono in servizio solo 2 medici ortopedici e 2 medici pediatri che, quindi, pur operando con estrema professionalità, altissimo senso del dovere ed enorme spirito di sacrificio, sono in perenne difficoltà nell’intento di garantire le giuste cure ed attenzioni a tutti i richiedenti che certo non si rivolgono loro per futili motivi.

Tutta la Cisal, del comparto Sanità ma non solo – chiosano Posca e Barone – sono vicini sia alle dottoresse della pediatria a cui va un sincero ringraziamento anche a nome dei genitori dei piccoli pazienti, che ai dottori dell’ortopedia i cui pazienti sono, purtroppo, spesso anche persone anziane, non meno bisognosi di cure ed attenzioni rispetto ai bambini.

Ci rendiamo conto – concludono Posca e Barone - che l’estate è un periodo particolare ed il momento potrebbe non essere dei migliori per parlare di talune problematiche. Ma lì, presso il nosocomio soveratese, tutta la situazione è altrettanto particolare e degna della massima attenzione. Non si può e non si deve costringere delle bravissime persone, ancor prima che valenti professionisti medici, che danno tutto se stesse nel proprio lavoro al servizio di chi sofferente si rivolge loro, ad operare in condizioni disumane.

Sappiamo quanto la burocrazia incida nella risoluzione di qualsivoglia problema e quanto la stessa richieda tempi molto lunghi (spesso molto più di quanto richiederebbe la situazione) ma, prima si inizia ad affrontare i problemi, prima li si risolve. A tal fine, per fare nuovamente il punto della situazione ed avanzare ulteriori proposte di soluzione ai problemi esistenti, abbiamo già avanzato richiesta per un altro incontro con il DG dell’Asp. Speriamo che questo possa avvenire nel più breve tempo possibile, nella speranza che la sua sensibilità e disponibilità possa, questa volta, portare a risultati concreti e tangibili per tutta l’utenza, smentendo con i fatti il nostro scetticismo”.