PRIMARIE PD. Sulla: alla larga da populismo e incompetenza, gli egoismi isolano il crotonese

Crotone Politica
Francesco Sulla

Il nostro viaggio nelle Primarie del Pd continua con questa chiacchierata intrattenuta con il consigliere regionale Francesco Sulla che delinea alcuni degli scenari politici in vista delle prossime consultazioni per la scelta del candidato del centrosinistra alla carica di Governatore della Calabria: con un occhio alle vicende interne del Pd crotonese.

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Domanda | Chi ha deciso di sostenere tra Mario Oliverio e Gianluca Callipo alle Primarie a candidato Presidente della Regione per il centrosinistra?

Risposta | Insieme ad un consistente numero di amministratori e dirigenti del partito, con i quali condividiamo sempre le scelte più delicate, stiamo valutando. Tempo per riflettere ne abbiamo ancora. Non siamo del tutto convinti che le bocce si siano fermate e con la decisione del centrosinistra di aderire alle primarie istituzionali pensiamo che tutto può ancora accadere. Non scopro nessun segreto se dico che il candidato da noi preferito nel PD è sempre stato Mario Maiolo, la giusta mediazione tra le caratteristiche impersonate da Oliverio e da Callipo.

D | Callipo è realmente il candidato di Matteo Renzi oppure soltanto dei “renziani”?

R | Non so come e quanto abbia inciso Renzi , di certo mi consta personalmente che la proposta di Gianluca Callipo l’ha avanzata il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e che la quasi totalità dei presenti a quella riunione romana l’ha accettata.

D | Ci è stato riferito che in quella riunione lei è stato il più perplesso sulla proposta Callipo?

R | Io credo di aver esplicitato con lealtà, forse con troppa durezza, le preoccupazioni che avvertivo in quel momento, che avevo già manifestato a Gianluca stesso, e che in parte si sono appalesate con la raccolta delle firme per la presentazione delle candidature. Non dimentichiamo, infatti, che Oliverio ha raccolto il consenso della maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea regionale e ciò significa che tanti “renziani della prima ora” che hanno candidato Callipo a Roma sono venuti meno in Calabria. Cosa che nel mio intervento avevo previsto.

D | Come andrà a finire il pasticcio legato alla data delle regionali, premesso che le primarie si svolgeranno il 21 settembre?

R | Questa legislatura è iniziata malissimo, con la volontà di Scopelliti di estendere alla Calabria il fallimentare “modello Reggio”, e sta per finire peggio, con la scelta dello stesso Scopelliti di lasciarne nelle mani della dottoressa Stasi la conclusione. Solo in una Calabria allo sbando, per responsabilità di un centro destra arrogante ed inconcludente, si poteva assistere alla presidenza di una persona non solo non eletta dal popolo ma assolutamente priva di una qualunque esperienza amministrativa. Non so come andrà a finire ma sono allarmato dalla irresponsabilità con la quale si sta giocando sulla più alta istituzione regionale. Per dirla tutta mi preoccupa anche la superficialità con la quale parte del centrosinistra partecipa a questo gioco rischiosissimo per la nostra democrazia. Populismo, demagogia e incompetenza costituiscono la miscela dalla quale in questo momento bisognerebbe stare alla larga.

D | Come giudica l’attuale centrodestra e chi crede sarà il candidato per le regionali?

R | Se la scelta per la guida della Regione in una fase così delicata è caduta sulla dottoressa Stasi che giudizio vuole che le dia di questo centro destra, il giudizio sta tutto in quella scelta, hanno detto alla Calabria che non avevano di meglio nella loro vasta rappresentanza di eletti. Non so chi sarà il loro candidato alle regionali, l’idea che mi sono fatto è che stiano pensano a Wanda Ferro ma che dipenderà molto anche dalle nostre scelte.

D | A Crotone il PD è spaccato e litigioso. Perché e soprattutto di chi è la responsabilità?

R | Litigioso non molto, diviso purtroppo si! Effettivamente non si è riusciti a ricomporre la frattura determinatasi al congresso provinciale quando una maggioranza, più numerica che politica, ha deciso di andare avanti escludendo dalla partecipazione alla vita del partito una parte assai consistente, numericamente e qualitativamente, dell’assemblea congressuale ed eleggendosi da sola una Direzione monca, una Segreteria elefantiaca ed un segretario che, alla luce dei fatti successivi, troppo spesso non ha rappresentato neppure la maggioranza che lo ha eletto.

D | Vallone e Pantisano hanno concordato una pax momentanea in vista delle primarie, e poi?

R | Non mi appassiono molto ai rapporti tra i dirigenti del partito e davvero sarebbe faticoso e complicato, per uno come me, seguire quelli tra Peppino e Arturo. Per parlare di pace momentanea occorre presupporre che ci sia una guerra vera e a me ciò non risulta! Ho letto invece le dichiarazioni del Capogruppo in Consiglio Comunale Giancarlo De Vona e mi hanno molto colpito e sorpreso. Sto cercando di capire le ragioni che hanno portato tanti consiglieri ad assumere quelle posizioni. A Crotone è sempre molto difficile valutare le posizioni politiche che di volta in volta si determinano, perché troppo spesso non hanno il carattere della strategicità ma solo quello della tattica. Se questa volta, come mi auguro, si proverà a guardare lontano tutta la politica del crotonese, e non solo quella della città capoluogo, ne potrebbe trarre vantaggio. Se sono rose fioriranno!

D | Ha deciso se ricandidarsi?

R | Queste scelte si fanno al momento opportuno e mai da soli. Non sono scelte che riguardano solo il singolo. Questa volta c’è molto da stare attenti, perché l’egoismo individuale potrebbe lasciare il Crotonese senza rappresentanza in Consiglio Regionale. E ciò sarebbe una iattura. Il nostro territorio non solo dovrà essere unito ma dovrà anche puntare su un candidato in grado di intercettare consenso nelle altre due provincie del nuovo collegio elettorale. Di questo si dovrà tenere conto nella composizione delle liste. I destini di ognuno di noi sono meno importanti di quelli dei nostri territori.

Francesco Biafora