Lista per Cosenza: “Pronti ad impugnare decreto comizi elettorali”

Cosenza Politica

"Abbiamo appreso che la presidente facente funzioni della Regione ha parlato della possibilità di andare al voto il 12 ottobre. Non entriamo nel merito di questa decisione, ma sottolineiamo le gravi irregolarità tuttora esistenti nella situazione calabrese". E' quanto scrive la Lista per Cosenza.

"Innanzitutto - continua la nota - lo Statuto entrerà in vigore il 2 settembre e solo da allora la Stasi potrà indire i comizi. Prima dovrà indire le primarie di coalizione per legge e trovare i fondi.

Quindi, è presumibile che stante cosi le cose si voterebbe a metà novembre.

C’è, però, un aspetto ancora più grave ed è la decisione che assumerà la Corte Costituzionale circa la nuova legge elettorale calabrese. La Corte si riunirà il 20 settembre.

Se, come appare probabile, la Consulta boccerà una legge liberticida voluta da destra e sinistra per arginare i piccoli movimenti politici e anche Cinque Stelle , sarà impossibile andare al voto.

A quel punto saremo noi ad impugnare dinanzi al Tar della Calabria, con procedimento d’urgenza, il decreto di indizione dei comizi.

E’ evidente che se si verificherà questa ipotesi bisognerà correggere la legge elettorale e poi, tra notifiche e pubblicazioni passerà almeno un mese, indire i comizi.

Tutto questo renderebbe tecnicamente impossibile utilizzare le finestre elettorali di novembre e bisognerebbe andare al voto in primavera.

E’ giustissimo chiedere che la Calabria possa riavere un governo legittimato dal voto, ma le regole non sono orpelli che possono essere bypassati con facilità.

Una legge che prevede quorum altissimi e che nega il diritto di rappresentanza alle donne è una legge incostituzionale.

Alfano se ne renda conto e agisca subito , d’intesa con il Governo, spostando le elezioni nella primavera del 2015.

Quattro mesi in più non sarebbero un’eternità .

Riteniamo , infine, che questa manovra venga utilizzata strumentalmente dal pd renziano per colpire le ambizioni di Mario Oliverio . E anche questa non è una bella pagina per la democrazia.