Pari opportunità: nota di Franca Milazzo sul Consiglio Regionale

Calabria Politica

“il 7 agosto è prevista la convocazione dell’ultimo (?) Consiglio Regionale della Calabria che dovrà discutere e deliberare sul riordino del servizio di gestione rifiuti urbani in Calabria, su 2 proposte di legge di iniziativa dei consiglieri del Partito democratico e del rappresentante del Movimento a Testa Alta per la Calabria, on.le Giuseppe Bova, riguardanti le norme per lo svolgimento di elezioni primarie per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale.

Da più parti – si legge in una nota a firma Franca Milazzo, Commissaria pari opportunità Regione Calabria, A testa alta per la Calabria - si attende che questo Consiglio Regionale prenda finalmente atto della bocciatura del Governo Nazionale inflitta alla sua ultima riforma elettorale approvata il 3 giugno scorso. Una legge che prevede 3 collegi elettorali anziché 5, esclude le preferenze di genere e dispone soglie di sbarramento molto alte: per poter aver accesso al consiglio regionale sarà necessario raggiungere almeno il 15% delle preferenze come lista regionale oppure il 4% se si tratta di una lista all'interno di una coalizione purché la coalizione stessa abbia a sua volta ottenuto il 15%.

Una norma quest’ultima subito impugnata dal Consiglio dei Ministri perché ritenuta illegittima ed anticostituzionale, in quanto “una soglia così elevata potrebbe impedire la rappresentanza nel Consiglio di una quota rilevante dell’elettorato e quindi si paleserebbe in questo senso un profilo di illegittimità costituzionale”.

Tra l’altro la mancata introduzione della doppia preferenza di genere, richiesta a gran voce da oltre settemila calabresi sottoscrittori di una legge di iniziativa popolare, ha destato le forti critiche oltre che dei partiti e movimenti che l’hanno sostenuta anche in Consiglio Regionale, anche delle rappresentanze delle Organizzazioni Sindacali e dell’Associazionismo calabresi, di donne e uomini espressione della società civile..

A tal riguardo nei giorni scorsi in Senato, dove, come tutti sappiamo, si sta discutendo e lavorando alla riforma della legge elettorale nazionale, è passato un emendamento che stabilisce che “le modalità di composizione del Parlamento promuovono l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza”.

Pertanto il nuovo Senato, magari non elettivo ma formato da rappresentanti di Regione e Comuni, non potrà essere composto da persone appartenenti ad un solo sesso.

Mentre per le assemblee comunali ci ha già pensato il Parlamento, con la legge 215 entrata in vigore nel 2012, che ha introdotto la doppia preferenza di genere in quanto indispensabile per la realizzazione di una piena democrazia paritaria, per le assemblee regionali, considerata l’esigua se non nulla rappresentanza femminile, io credo sia arrivato il momento che le Regioni che ancora non lo hanno fatto, tra queste anche la Calabria, aprano finalmente le porte alla democrazia, modificando le rispettive legge elettorali, introducendo la doppia preferenza di genere, riconoscendo ai cittadini calabresi il diritto di poter votare, se lo si vuole, un uomo ed una donna.”