Cgil di Locri su vicenda Cooperativa Villa Speranza

Reggio Calabria Attualità

"Le lavoratrici della cooperativa Villa Speranza, struttura che fino alla scorsa settimana dava assistenza a 16 ospiti, in accreditamento con la Regione Calabria, in queste ore, per disposizione della Magistratura, stanno ricevendo la lettera di licenziamento."Lo si legge in una nota della Cgil fp di Locri.

"Villa Speranza è una struttura da -spiega la nota - diversi anni sotto sequestro giudiziario, con due "custodi" amministratrici giudiziarie; durante questi anni sono stati accumulati debiti consistenti. Nel corso della scorsa settimana, le amministratrici giudiziarie - al fine di poter giungere alla chiusura di Villa Speranza - hanno operato, per disposizione del Giudice, l'espulsione/ricollocazione dei 16 ospiti della "casa" presso altre strutture, alcuni di loro, di fatto, sono stati "strappati" ad un ambiente e ad un'assistenza che li aveva in cura da anni. Tutto è avvenuto senza che, né da parte della Magistratura né da parte delle amministratrici giudiziarie, si sia spesa una parola, si sia fornita una comunicazione, alle lavoratrici, al sindacato che le rappresenta, di cosa si avesse intenzione di fare nei loro confronti. E' di queste ore l'arrivo delle lettere di licenziamento con cui la Magistratura, il Giudice, "scarica" in modi e termini incomprensibili e inaccettabili, le lavoratrici di Villa Speranza, senza aver minimamente cercato: né un confronto, né aver dato garanzia di pagamento di quanto maturato economicamente, né TFR, né - cosa ancor più grave - aver provato a costruire un percorso o un'ipotesi di ricollocazione lavorativa.

Semplicemente si è preferito decidere di "cancellare" l'oggi e il domani delle restanti 7 lavoratrici, delle loro famiglie, senza sentire il bisogno di preoccuparsi di saldare i debiti nei loro confronti che ormai raggiungono 9 mensilità. Non credevamo e ancora non riusciamo a credere che possa essere possibile questo modo di amministrare la GIUSTIZIA!!! E a Reggio Calabria!!! Una siffatta procedura, che non ha inteso curarsi dell'esistenza e della vita futura di essere umani, è essa "disumana" e va a disdoro di chi non si è dimostrato all'altezza di affrontare una situazione come il sequestro giudiziario di Villa Speranza.

Vogliamo e intendiamo - conclude la nota -ancora credere e avere fiducia che, da parte del Giudice, e per questo facciamo appello al Procuratore De Raho, si voglia dare attenzione e provare a costruire un diverso percorso che dia alle lavoratrici di Villa Speranza davvero una nuova speranza e un futuro sereno.