Settimo modulo seminariale del corso di formazione in onoterapia

Reggio Calabria Attualità

Nel programma formativo del corso in onoterapia, che, iniziato in aprile presso la Comunità Terapeutica “Vecchio Borgo”, terminerà nel prossimo mese di ottobre, è previsto il ritorno del prof. Roberto Alessandrini, docente stabilizzato di Antropologia e Comunicazione all’Istituto superiore universitario di scienze psicopedagogiche e sociali, sede decentrata della Facoltà di Scienze dell’educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Il predetto Istituto universitario ha offerto una importante collaborazione scientifica all’iniziativa dell’Associazione William Latella - C.T. Vecchio Borgo , patrocinata dall’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania di Cosenza. Il settimo modulo seminariale avrà luogo nell’intera giornata di sabato 26 luglio.

Nel corso della prima lezione il laboratorio ha preso in esame

- la figura dell’asino nelle favole di Esopo, dei fratelli Grimm, di Calvino e di Pitré;

- le metamorfosi animali nell’”Asino d’oro” di Apuleio, unico romanzo antico in latino che ci è pervenuto interamente, e nelle “Avventure di Pinocchio” di Collodi (la trasformazione del burattino in ciuchino nel Paese dei balocchi);

- i travestimenti asinini in “Pelle d’asino” di Perrault e in “Pelle d’asino” dei Grimm;

- la figura dell’asino nella tradizione biblica.

Il laboratorio proseguirà anche sabato e per il 27 settembre si propone di elaborare e rappresentare un testo originale a partire dall’incontro immaginario tra gli unici due animali parlanti della Bibbia (nella Genesi e nel libro dei Numeri): il serpente che tenta Eva nel giardino dell’Eden e l’asinella del profeta Baalam.

L’animale non è una medicina dirà l’antropologo Alessandrini e neppure un essere magico. Non va strumentalizzato né tanto meno antropomorfizzato, come sostituto di relazioni umane mancanti. L’asino è considerato nella sua capacità di attivare benefici nel fruitore grazie all’instaurarsi di relazioni affettive e canali di comunicazione privilegiati, risvegliandone l’interesse e l’apertura verso l’ambiente. Negli ultimi anni- prosegue la nota del prof. Guido Leone- sono state condotte delle attività di mediazione con l’asino che hanno messo in evidenza le potenzialità della relazione con l’asino rispetto alla comunicazione non verbale, all’ascolto di sé, alla relazione con gli altri(uomini e animali), con la natura e con il tempo, (nel senso di darsi e dare tempo), sperimentando tempi e modi per la cura di sé e dell’altro. I destinatari di tale percorso formativo possono essere tutti coloro che sono impegnati a vario titolo nella relazione con gli altri esseri umani e chiunque voglia scoprire, ampliare e arricchire le proprie competenze comunicative e relazionali.

Presso la comunità terapeutica Vecchio Borgo, in località Ciosso-Oliveto-Motta San Giovanni, le attività di cura verso gli ospiti della comunità stessa sono fondate sul lavoro di carattere tradizionale che attinge ai caratteri tipici della cultura rurale calabrese, nella quale la presenza dell’asino, come affidabile e solido animale domestico, è stata diffusa fino ad almeno un decennio nel secondo Dopoguerra, in particolare nelle impervie zone collinari che fanno da ali alle fiumare che incidono il nostro territorio. Per questo motivo presso la comunità Vecchio Borgo gli asini sono presenti come elemento naturale di testimonianza di questo tipico carattere rurale.

Pertanto, presso la comunità terapeutica è maturata l’idea di formare un gruppo di persone che possa avviare un’attività sperimentale di onoterapia proprio presso la comunità Vecchio Borgo. Ed è partito il progetto di onoterapia. E l’ asinello è così salito in cattedra contro le dipendenze, si fa curare e spazzolare dagli utenti. Ma a livello nazionale e oltre l’asino è entrato nel business delle creme di bellezza, ha conquistato una fettina di tutto rispetto nel mercato del latte ma soprattutto è il nuovo re dell’onoterapia. E , in breve tempo, una decina di anni circa, nel campo delle terapie con gli animali è diventato famoso grazie alla sua immensa pazienza, mansueta dolcezza, morbidezza del pelo, curiosità, voglia di coccole, qualità unite ad una ragionevole testardaggine e ottima memoria. Insomma è il riscatto dell’asinello. Anche qui, al Vecchio Borgo.