Bancarotta fraudolenta, nel crotonese sequestrati beni per 1,3 milioni

Crotone Cronaca

Due denunce per bancarotta fraudolenta e il sequestro di beni per circa 1,3 milioni euro. È questo il risultato di un'operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone in relazione al fallimento di una società di capitali operante negli autotrasporti e con sede a Isola Capo Rizzuto ed un’altra, distaccata, in provincia di Reggio Emilia. Dall'indagine sarebbero emersi reati di bancarotta fraudolenta per distrazione e bancarotta documentale da parte di due persone, rispettivamente amministratore di "diritto" e "dominus" di fatto dell'impresa, di Isola Capo Rizzuto, ritenute legate alla cosca Arena, in passato coinvolte nelle operazioni "Pandora" e "Zarina-Aurora".

Gli accertamenti eseguiti dalle fiamme gialle avrebbero evidenziato che gli amministratori della società non avevano messo a disposizione del curatore fallimentare alcun tipo di documentazione, impedendo la compiuta ricostruzione delle cause che hanno determinato il fallimento. I finanzieri sarebbero riusciti a reperire solo parte dei documenti da un professionista che negli anni passati aveva gestito la contabilità dell'impresa. Sulla scorta dei dati acquisiti, frammentari, i militari hanno avviato una serie di controlli incrociati ed altri accertamenti, assumendo informazioni testimoniali da clienti e fornitori e spulciando accuratamente i rapporti bancari dell'azienda. Grazie a questi approfondimenti sarebbero emerse diverse condotte illecite, tra cui, in particolare, la distrazione di titoli di pagamento ottenuti a fronte di crediti vantati dalla società per circa 400 mila euro non confluiti nelle casse aziendali perché i relativi assegni sono stati negoziati direttamente allo sportello versati sui conti correnti personali dei due indagati e la distrazione di ben 16 automezzi, per un valore di circa 1,3 milioni, acquisiti in locazione attraverso contratti stipulati con sette diverse società di leasing e mai restituiti al proprietario. Uno degli automezzi, grazie ad ulteriori indagini, è stato trovato nella disponibilità di una società di autotrasporti del bolognese, il cui amministratore è stato denunciato per il reato di ricettazione.

A conclusione delle indagini, il Pubblico Ministero titolare dell'indagine ha richiesto ed ottenuto il provvedimento di sequestro degli automezzi. Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone, ha provveduto ad utilizzare a fini fiscali le risultanze delle investigazioni. L'ammontare di circa 2,1 milioni di euro, corrispondente all'entità della distrazione quantificata, è stato contestato come provento illecito da proporre per il recupero a tassazione in capo all'amministratore di fatto della società, ritenuto vero e proprio artefice e beneficiario ultimo del disegno fraudolento.