Promette assunzioni fingendosi parente del presidente del Senato, in manette un vigile urbano

Reggio Calabria Cronaca
Pietro Desiderio Gatto

Un agente appartenente alla Polizia Municipale di Reggio Calabria, Pietro Desiderio Grasso, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza poiché indagato per truffa, falso, millantato credito e peculato. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip Adriana Trapani su richiesta della Procura della Repubblica.

L’INDAGINE, denominata operazione “Ti sistemo io”, avrebbe rivelato un meccanismo collaudato messo in atto con ripetitività e sistematicità da Grasso che millantando una parentela diretta e una significativa capacità di influenza con il suo omonimo, l’attuale Presidenter del Senato ed ex Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, (ovviamente completamente estraneo ai fatti), avrebbe tratto in inganno numerosi ignari ed ingenui cittadini, promettendo assunzioni presso amministrazioni pubbliche in cambio di cospicue somme di denaro.

Il copione recitato dall’agente della Municipale - spiegano gli investigatori - sarebbe stato sempre lo stesso: Grasso aprrocciava i cittadini con cordialità e simpatia, poi sbandierava la sua importante parentela col presidente del Senato, dicendo di essere “figli di due fratelli”, o conoscenze e cariche presso tutti gli uffici pubblici di Reggio Calabria; rassicurava sull'avvio al lavoro presso una pubblica amministrazione e richiedeva del denaro da corrispondere rigorosamente in contanti ed anche in comode rate.

Le cifre richieste variavano da 10 mila euro dino a 30 mila, denaro necessario, a dire di Grasso, per ottenere i favori del potente di turno. Dopo il pagamento della somma pattuita, avrebbe reiterato il suo comportamento illusorio per alimentare la sua fama di mediatore con i centri di potere tanto che avrebbe fatto sottoscrivere alle sue vittime falsi contratti di assunzione, che predisponeva lui stesso ed apparentemente emessi ed intestati al Comune di Reggio Calabria, al Ministero dell'Interno, al Ministero delle Politiche Agricole ed alla Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria. Per rafforzare l'affidabilità di questi documenti, vi avrebbe apposto anche dei timbri e, in particolare, un timbro originale della Polizia Municipale di Reggio Calabria, sottratto agli uffici del Comando dove prestava servizio, un timbro falsificato riferibile agli uffici amministrativi del Comune di Reggio Calabria ed un timbro lineare della Guardia di Finanza risultato essere completamente contraffatto. Tutti questi documenti sono stati somministrati alle ignare vittime che li sottoscrivevano convinti di avere ottenuto l’agognato “posto fisso”.

I Finanzieri avrebbero constatato inoltre che, per svolgere queste attività illecite, Grasso non avrebbe esitato ad utilizzare anche le auto di servizio di proprietà della Polizia Municipale. Sarebbe stato scoperto anche un caso di rivelazione di segreto d’ufficio: l’agente avrebbe informato un suo amico sull’esistenza di un esposto anonimo pervenuto presso il Comando della Municipale di Reggio in relazione a presunti lavori edilizi abusivi in corso. Per quest’ultime condotte è scattata la contestazione dei gravi delitti di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio.

Dalla ricostruzione effettuata dalle Fiamme Gialle, le somme intascate da Grasso - dal 2010 ad oggi - si aggirerebbero a circa 500 mila euro. Le indagini di natura patrimoniale sono tuttora in corso.