Ardore, arrestato pregiudicato di 32 anni irreperibile dal 2011

Calabria Cronaca
Nicola Murdaca

I Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Ionio, con i colleghi della Stazione di Ardore e dello Squadrone Eliportato cacciatori Calabria, a seguito di un’accurata attività info-investigativa possibile grazie alla perfetta conoscenza del territorio, sono riusciti a rintracciare e trarre in arresto Nicola Murdaca, 32 anni, originario di Ciminà ma irreperibile dal 2012. L’uomo, nei cui confronti era stato emesso un mandato d’arresto europeo dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria il 15 febbraio2014, si sarebbe stabilito da alcune settimane con la propria famiglia in un’abitazione nell’isolata e difficilmente raggiungibile contrada Pantano di Ardore e lì è stato sorpreso all’alba di oggi dai militari.

Il Murdaca deve scontare la misura di sicurezza della Casa Lavoro per un anno. La misura in questione è un aggravio alla misura della libertà vigilata inflitta, come sanzione accessoria, a seguito della sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria del 16 maggio 2011 nell’ambito del procedimento penale convenzionalmente denominato “Stupor mundi” che ha consentito di individuare e sgominare un’associazione mafiosa dedita al traffico internazionale di stupefacenti da parte di soggetti attigui alla cosca Spagnolo-Varacalli operante nel Comune di Ciminà, di cui Murdaca avrebbe ricoperto un ruolo attivo.

L’uomo infatti al fine di differire la sottoposizione alla misura della libertà vigilata, il primo luglio del 2012 si sarebbe reso irreperibile allontanandosi improvvisamente dal contesto famigliare di Ciminà. Lo stato d’irreperibilità ha fatto in modo che i militari dell’Arma richiedessero un aggravamento della misura con la più limitativa e restrittiva misura di sicurezza della casa lavoro nonché la contestuale emissione di un mandato d’arresto europeo da estendere ambito Schengen.

Espletate le formalità di rito il soggetto è stato condotto presso la casa circondariale di Locri in attesa di essere trasferito nella casa di lavoro di Sulmona.