Gioia Tauro. Armi chimiche: “Sos Mediterraneo”, nessuna trasparenza

Reggio Calabria Attualità

Il Comitato SOS Mediterraneo interviene, con un documento sull'imminente arrivo della nave carica di armi chimiche dismesse dall'esercito siriano, lamentando la mancanza di informazioni sulle operazioni.

"La conferenza stampa annunciata dal direttore generale dell'OPAC Uzumcu non lascia spazio ai dubbi - scrive il comitato - le armi chimiche siriane più pericolose caricate sul cargo danese Ark Futura hanno lasciato il porto siriano di Latakia per dirigersi a Gioia Tauro. Qui troverà ad aspettarla la nave americana Cape Ray per iniziare un'operazione di trasbordo assolutamente mai tentata prima, in prossimita' degli insediamenti urbani di san Ferdinando e Gioia Tauro. Come avevamo più volte preannunciato - si legge ancora - questa scellerata operazione si svolgera' nella più assoluta segretezza ed in spregio alla Convenzione di Arhus per la quale la trasparenza ed il coinvolgimento delle popolazioni nelle questioni ambientali assurgono a valore imprescindibile, confermando pertanto tutti i dubbi sulla natura pacificatrice di questa prima operazione di disarmo". Al Sindaco di San Ferdinando,il comitato chiede "formalmente l'applicazione immediata del "principio di precauzione", in osservanza al dettato della Comunita' Europea, che impone al primo cittadino l'intervento diretto ed immediato non solo nell'ipotesi in cui ricorra una minaccia di danni "gravi e irreversibili", ma anche nella semplice situazione di pericolosità presunta. Ricordiamo inoltre al Sindaco di San Ferdinando, cittadina direttamente interessata da tale operazione militare - continua la nota - che la commissione europea ha affermato come il "il fatto di invocare o meno il principio di precauzione e' una decisione esercitata in condizioni in cui le informazioni scientifiche sono insufficienti, non conclusive o incerte e vi sono indicazioni che i possibili effetti sull'ambiente e sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante possono essere potenzialmente pericolosi e incompatibili con il livello di protezione prescelto"".

Inoltre, a parere del comitato, "il Sindaco non può rifiutarsi di operare scelte ed assumere un parere in coerenza con il principio di Precauzione, anche in virtu' degli artt. 50 e 54 del decreto legislativo 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali)". A tale riguardo il comitatoi segnala che "il Consiglio di Stato ha emesso sentenza favorevole ad un comitato di cittadini di Taranto ed ottenuto infine che il Sindaco di quella città applicasse immediatamente tale principio. Vigileremo - è infine scritto - perchè questa basilare condizione venga messa subito in essere e denunceremo alla Magistratura qualsiasi atto contrario alle determinazioni del popolo della Piana di Gioia Tauro ed ogni tentativo presente e futuro di usurpazione del nostro territorio e del nostro mare". (AGI)


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