Occupazione abusiva, la Capitaneria sequestra il porto di Amantea

Cosenza Cronaca
Il sequestro

I militari della Capitaneria di porto di Vibo e della locale delegazione di spiaggia, hanno terminato le operazioni di sequestro del porto turistico di Amantea. Tre le pattuglie impiegate dal Servizio operativo con dodici guardacoste che hanno proceduto a dare esecuzione al provvedimento della "misura cautelare reale", emesso dal Procuratore Capo della Repubblica di Paola Bruno Giordano, in virtù del Decreto di Sequestro Preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Paola Carmine De Rose.

L’attività d’indagine eseguita dal personale di Amantea, insieme agli esperti investigatori della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera della Guardia Costiera di Vibo, ha avuto inizio, su specifica delega d’indagine, nel giugno dello scorso anno ed è terminata con la notizia di reato depositata alla Procura della Repubblica di Paola, nella quale sei soggetti, tra cui i commissari prefettizi nominati all’epoca del commissariamento Comunale (2007) e l’attuale Responsabile dell’Ufficio Tecnico manutentivo del Comune di Amantea, sono tutti indagati per le violazioni degli articoli 110 del Codice Penale e 54 e 1161 del Codice della Navigazione, per aver "arbitrariamente occupato suolo demaniale marittimo" con la struttura portuale di località Campora San Giovanni del Comune di Amantea, "consentendo - secondo gli inquirenti - di trarre un ingiusto profitto e vantaggio patrimoniale a danno dell’erario".

In particolare, i soggetti deferiti, secondo gli investigatori, si sarebbero resi responsabili dei reati di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo, in quanto non avrebbero avviato le regolari procedure amministrative tese a potersi rilasciare la concessione. Per poter, infatti, rilasciare quest'atto, sarebbe stato necessario completare le procedure di collaudo, ad oggi ancora non eseguite, e si sarebbe dovuto provvedere a corrispondere i pagamenti dei canoni demaniali, "che in virtù del perpetrarsi negli anni dell’occupazione abusiva - spiegano ancora gli investigatori - ammontano ormai ad oltre tre milioni di euro. Ad oggi, infatti solo poco più di duecentomilaeuro risulterebbero versate dal Comune all’Agenzia del Demanio.

La struttura portuale dopo essere stata sequestrata nell’ambito dell’operazione Nepetia, era stata riaperta dai Commissari prefettizi e gestita da allora con una cooperativa incaricata dal Comune, che gestiva l’intera area portuale. Circa 300 mila euro all’anno introitati dall’Amministrazione Comunale, per le unità vi erano ormeggiate, che sono finite nelle casse comunali e impiegate per la gestione del porto e per le attività di dragaggio.

Sarebbero circa 300 le unità ad oggi ormeggiate nel porticciolo turistico sequestrato, che dovranno essere rimosse ora dai rispettivi proprietari entro 15 giorni da oggi. La Procura della Repubblica di Paola, ha, infatti, dato quest’ultimo termine mediante lo stesso Comune di Amantea. Alla scadenza si procederà alla chiusura definitiva del porticciolo e si provvederà coattivamente alla rimozione delle unità che saranno ancora ormeggiate.

18:20 | Ci sono anche degli indagati, a seguito del sequestro del porto turistico di Amantea (CS) eseguito oggi dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia su disposizione della procura di Paola. Lo conferma all'Agi il procuratore capo, Bruno Giordano, che però, al momento, non vuole fare nomi. Ma dice che "non c'era nulla in ordine, in quel porto". "Abbiamo effettuato indagini sul rilascio delle concessioni e delle autorizzazioni e abbiamo verificato che non era quasi mai agibile, perché si insabbia in continuazione - dice Giordano - e inoltre l'ingresso è davvero stretto e pericoloso e le barche, per accedere o uscire, prendono le onde di traverso". "La Capitaneria di Porto se ne era già occupata, accertando la mancanza di diversi requisiti, ma aveva avuto rassicurazioni che tutto sarebbe stato regolarizzato - aggiunge Giordano - ma questo non è mai avvenuto". (AGI)

Sigilli sono stati apposti anche alle strutture in legno (prefabbricati), alle banchine, ai pontili, allo scivolo e ai varchi principali del Porto.