Droga: operazione “Chiosco”, in sei a giudizio a Catanzaro

Catanzaro Cronaca

Il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro ha rinviato a giudizio sei persone coinvolte nell'operazione battezzata "Chiosco", portata a termine da Polizia e Carabinieri, e diretta a sgominare una banda ben organizzata che sarebbe stata capace di gestire in maniera autonoma lo spaccio di stupefacenti nel quartiere "Aranceto", zona a sud del capoluogo calabrese.

Secondo la decisione del giudice, Domenico Commodaro, avrà dunque inizio il 2 dicembre prossimo, davanti al tribunale di Catanzaro, il processo a carico di: Luciano Bevacqua, Nadia Bevilacqua, Annunziata Passalacqua, Laura Passalacqua, Felicia Sacco, e Rosa Sacco (difesi dagli avvocati Alessandro Guerriero, Francesco Severino, Alessio Spadafora, Antonio Ludovico). Si tratta, in particolare, di soggetti coinvolti in una tranche dell'operazione che ha ricompreso le persone non sottoposte all'ordinanza cautelare per la cui esecuzione scattò il blitz del 24 giugno 2011.

In questo stesso filone altri dodici imputati hanno chiesto giudizi abbreviati, la cui celebrazione riprenderà il 24 ottobre. Molti altri sono stati gli imputati coinvolti nel principale filone dell'operazione "Chiosco" per i quali l'iter processuale ha già superato il secondo grado di giudizio, e in particolare: per dodici persone il primo grado si è concluso davanti al gup con riti abbreviati, che hanno prodotto il 6 luglio del 2012 altrettante condanne, tutte confermate in appello il 28 maggio del 2013; e per altre dodici persone il primo grado si è concluso davanti al tribunale collegiale con giudizio immediato, terminato il 17 gennaio del 2013 con undici condanne - a pene comprese fra 8 mesi di reclusione e 5 anni e 9 mesi di reclusione - e un'assoluzione totale, cui è seguito l'appello che l'11 dicembre scorso ha portato a cinque sconti di pena, due assoluzioni e tre condanne confermate.

Secondo la tesi pubblica accusa, l'organizzazione sgominata dagli investigatori grazie all'operazione "Chiosco" avrebbe avuto la gestione della piazza dello spaccio a Catanzaro sud, attraverso quello che gli inquirenti hanno definito un supermarket della droga. Cocaina, eroina, cobrett che arrivavano da Reggio e da Napoli, direttamente consegnati a casa di chi li doveva smerciare. Il gruppo criminale sarebbe stato composto da soggetti di etnia rom. (AGI)