Attentato azienda Guglielmo, le solidarietà

Catanzaro Attualità

"Apprendo con enorme sconcerto la notizia che questa notte un ordino posto all’esterno del ristorante di Copanello di proprietà di proprietà di Daniele Rossi, presidente di Confindustria Catanzaro, ha danneggiato seriamente la struttura." Sono le dichiarazioni di Andrea Lorenzo Commissario cittadino Udc.

Il grande rapporto di amicizia che mi lega a Daniele Rossi e a Matteo Tubertini, mi portano ad esprimere la più ferma condanna verso i responsabile di tale vile gesto e la più sincera solidarietà ai titolari dell'azienda. Si tratta di un gesto da condannare in maniera netta perché colpisce imprenditori che della propria attività hanno fatto un brand di calabresità del mondo. Hanno saputo esportare un modello di azienda fatto di passione e impegno tanto da creare un clima familiare che spinge all’attaccamento sincero e profondo tutti i dipendenti, tanto che in molti non riescono a fare a meno di portare il proprio contributo anche al momento della pensione. L’azienda guidata da Daniele Rossi è l’espressione di un’economia sana che contribuisce ad alimentare un sistema sociale virtuoso. Chi teme la legalità, la trasparenza, l’impegno sociale utilizza questi mezzi. Ma siamo certi che i titolari della Guglielmo Spa non si faranno intimidire. E noi saremo pronti a combattere al loro fianco.

"Nel leggere dell’inquietante episodio accaduto al Ristorante del Villaggio Guglielmo a Copanello sono rimasto particolarmente colpito. Pur se non ho elementi e comunque è compito delle forze dell’ordine e della magistratura fare luce sull’avvenimento, certamente non posso non riflettere sulla contemporaneità. Da parte mia, comprendendo il Tuo immediato amaro sfogo, Ti faccio pervenire tutta la mia stima e solidarietà. Ti confermo altresì tutto il mio sostegno, dichiarandomi pronto a sostenere qualsiasi iniziativa si voglia avviare per comunque riempire con gli occhi della speranza il futuro di questa regione alla quale nonostante tutto dobbiamo continuare a voler bene". E' quanto scive in una nota Grazioso Manno presidente del consorzio di bonifica Ionio catanzarese.

Gli organismi direttivi di Confindustria Catanzaro, in un documento, esprimono "piena e convinta solidarietà alla famiglia Guglielmo ed al Presidente Daniele Rossi. Un ennesimo atto intimidatorio - si legge - che va condannato incondizionatamente e con la dovuta energia, senza se e senza ma, perpetrato a danno di un'azienda che segue la strada dell'impegno e della legalità, cercando di salvaguardare occupazione ed il bisogno di tante famiglie che, da anni, fanno ormai parte della famiglia aziendale. E' certo che una solida azienda come la Guglielmo ed i suoi Amministratori non si faranno intimidire in alcun modo ma continueranno a respingere con forza ogni azione di prepotenza e sopruso. In tale direzione, tutta l'Associazione - è scritto - esorta il Presidente Rossi ad andare avanti nella strada della legalità, assicurandogli un sincero e forte sostegno in ogni iniziativa che vorrà intraprendere. Confindustria Catanzaro - così si conclude la nota - si stringe intorno alla famiglia Guglielmo ed, auspica che le forze dell'ordine e gli organi giudiziari facciano luce al piu' presto sull'accaduto, anche per restituire la massima serenità nello svolgimento dell'attività imprenditoriale e far prevalere la civile e democratica convivenza di tutta la comunità".

Anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha espresso, con una nota, la sua solidarietà al gruppo Guglielmo: "Il gesto dal chiaro sapore intimidatorio che ha colpito, nella notte, il gruppo Guglielmo, ha - ha detto Abramo - un profilo di chiaro stampo mafioso. Assicurando la mia piu' profonda vicinanza e solidarieta', sono convinto che l'intero gruppo e il suo presidente, Daniele Rossi, non si lasceranno abbattere dall'ennesimo atto criminale mirato a colpire una solida realtà imprenditoriale della nostra Provincia, che da lavoro a numerose famiglie ed è ormai universalmente riconosciuta anche al di fuori dei confini regionali. Auspico - ha concluso - che le Forze dell'Ordine riescano a risalire al più presto agli autori e ai mandanti dell'attentato dinamitardo di Copanello, lanciando un segnale di avvertimento nei confronti di una criminalità che non riuscirà a piegare le forze sane che contribuiscono alla crescita economica del nostro territorio".

"A nome mio personale e del gruppo Giovani di Confcommercio voglio esprimere a Daniele Rossi e ai collaboratori della sua azienda, la mia vicinanza e solidarietà per il gravissimo atto intimidatorio subito". Lo afferma Giovanni Pedà, dei Giovani di Confcommercio. "La bomba che ha danneggiato il ristorante del villaggio Guglielmo a Copanello - aggiunge - rappresenta una ferita per tutti gli imprenditori che hanno scelto con coraggio di operare in Calabria senza piegarsi ai soprusi e ai ricatti della criminalità organizzata. L'immediato avvio dei lavori di ripristino dei danni subiti e la ferma volontà, espressa pubblicamente, di non voler cedere ad alcun ricatto, sono le risposte migliori all'attentato e la conferma della grande capacita' e del coraggio di Daniele Rossi, che guida con grande competenza l'azienda di famiglia".

Da parte sua il testimone di giustizia Pino Masciari sostiene che "quello che inquieta e' la tempistica: all'indomani della lettera pubblicata dal presidente Daniele Rossi, del suo significato di ribellione ma soprattutto di consapevolezza che solo una reazione di dignità condotta dai giovani calabresi potra' invertire la rotta. L'analisi che pone il Presidente di Confindustria nella sua lettera è chiara e i numeri non sono un'opinione. Ho conosciuto Daniele Rossi a Catanzaro in occasione dell' incontro-dibattito del 30 maggio scorso patrocinato dall' Ufficio Scolastico Regionale e dall'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, dibattito che ha visto coinvolti gli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto "Testimoni di giustizia, costruttori di pace". Penso che è proprio da qui che bisogna incominciare. Ed è per questo che mi unisco al suo grido di allarme e alla sua proposta di libertà. "La condizione della Calabria è letteralmente sconcertante. Sento il dovere di lanciare un appello ai giovani di questa terra di essere sempre liberi di scegliere il proprio futuro, non devono essere gli altri a scegliere per voi così da farvi rimanere sempre sotto una cappa, giovani calabresi che sono stati privati del diritto di vivere in modo civile, di avere un lavoro, una casa e una famiglia. Ribelliamoci - ha concluso - in modo democratico, ma ribelliamoci. Non facciamoci più abbindolare da promesse scellerate. La Calabria ha bisogno di una vera rivoluzione nei contenuti e nei metodi dell'agire politico".

“Un vile atto quello che ha colpito il ristorante del Villaggio Guglielmo - dichiara Gianvito Casadonte -. Sono vicino agli amici e validissimi imprenditori, Daniele Rossi, Matteo Tubertini e Roberto Volpi, nonché a tutta la famiglia. Un gesto che colpisce tutti noi che operiamo sul territorio e sappiamo quanto è difficile lavorare in Calabria. Il gruppo Guglielmo da anni opera con passione e tenacia e si è sempre impegnato per realizzare qualcosa di serio e solido nella nostra regione. Mi congratulo per l'atteggiamento fermo con il quale l'azienda ha risposto al triste episodio ed il mio intervento vuole essere un incoraggiamento per loro e tutti coloro che in modo onesto continuano a credere in queste Terra.”


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