‘Ndrangheta: assessore Trematerra indagato per concorso esterno

Catanzaro Cronaca

L'assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, Michele Trematerra, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. L'inchiesta è condotta dalla Dda di Catanzaro ed ha portato stamattina a diverse perquisizioni. Complessivamente sarebbero quindici le persone indagate.

I reati contestati - a vario titolo - sono quelli di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, usura, corruzione e detenzione d'armi. L'inchiesta, pare sia ancora in una fase preliminare e potrebbe dunque riservare altri sviluppi. Al momento non sono stati emessi provvedimenti restrittivi mentre sono stati acquiti - anche negli uffici dell'assessorato regionale all'Agricoltura di Catanzaro - documenti utili alle indagini.

Le perquisizioni sono state eseguite dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza e della compagnia di Rende nei confronti di 12 indagati tra cui risulterebbero, oltre a Trematerra, anche un ex sindaco di Acri, un ex consigliere comunale con un incarico alla Regione Calabria e titolari di società edili, di movimentazione terra e lavorazione del legno. Gli investigatori stanno indagando su alcuni lavori affidati a società considerate vicine o contigue alla criminalità, in particolare alla cosca Lanzino di Cosenza, nella sua articolazione territoriale di Acri.

GLI INDAGATI | 13:08 | Oltre a Michele Trematerra, (50 anni), risultano indagati: Angelo Gencarelli (58), componente della segreteria del’assessore regionale ed ex consigliere comunale di Acri; l’ex sindaco di Acri, Luigi Maiorano, 49 anni; Giuseppe Perri (58); Giuseppe Burlato (37) di Cosenza; Giuseppe Tarsitano (58) di Fagnano Castello; Massimo Greco, nato a Cosenza (32); Angelo Ferraro (53) di Acri; Giorgio La Greca (71) di Acri; Salvatore Gencarelli (50) di Luzzi; Antonio Gencarelli (28) di Cosenza, Carmine Pedace (44) di Cosenza; Luigino Terranova (34) di Acri; Luigi Maiorano (49) di Acri; Elio Abbruzzese (42) di Luzzi (Cs); Franco Caruso (55) di Lattarico (Cs).

I MAGISTRATI: L’ASSESSORE E GLI APPALTI CONTROLLATI DAL CLAN

13:33 | Trematerra, secondo gli investigatori, avrebbe aiutato il clan Lanzino, guidato da Giuseppe Perri, 58enne considerato il referente locale della cosca cosentina, ad aggiudicarsi degli appalti. Il clan - sempre secondo l'accusa - avrebbe acquisito il controllo dell'attività nel settore dei lavori pubblici e degli appalti di opere pubbliche che erano di competenza dell'assessorato regionale all'Agricoltura e Forestazione: tra questi risulterebbero lo spalamento della neve, l'attività di disboscamento e la vendita della legna "anche attraverso il condizionamento di enti pubblici quali la Regione Calabria e il Comune di Acri, avvalendosi - sostengono gli inquirenti nel decreto di perquisizione e sequestro - dell'apporto di figure istituzionali” tra cui dunque l'assessore Trematerra e l'ex sindaco del Comune di Acri, Luigi Maiorano. Perri, che è stato condannato in via definitiva nel processo "Twister", è considerato dunque il capo dell'organizzazione criminale insieme ad Angelo Gencarelli.

Sempre nel provvedimento di perquisizione i magistrati mettono in evidenza un presunto ruolo centrale da parte di Gencarelli, ex consigliere comunale ad Acri e presidente della Commissione comunale urbanistica. Per gli investigatori, sarebbe stato lui, infatti, ad organizzare direttamente la cosca insieme a Giuseppe Perri. Secondo le ipotesi avanzate, Trematerra avrebbe avuto dunque un "ruolo di elemento di congiunzione tra l'associazione mafiosa e le istituzioni pubbliche, quali la Regione Calabria e gli Enti ad essa collegati ed il Comune di Acri". L’assessore regionale sarebbe stato anche "soggetto in grado di condizionare, grazie al rapporto collusivo instaurato con pubblici funzionari, le scelte amministrative degli Enti e di orientarne le procedure amministrative riguardanti gli appalti pubblici di seguito indicati a favore di società o ‘cartelli’ di società facenti capo ad imprenditori organici alla cosca".

Sono sei intanto le aziende sottoposte a perquisizione e ritenute vicine alla cosca cosentina. Perquisiti inoltre gli uffici dell'assessorato regionale all'Agricoltura di Catanzaro, quelli di Cosenza in uso a Trematerra e Gencarelli; lo studio legale di Luigi Maiorano, ex sindaco di Acri e le abitazioni degli indagati.

'NDRANGHETA: PURE TANGENTI PER SFRUTTAMENTO CAVA IN INCHIESTA DDA

15:46 | C'è anche il pagamento di tangenti finalizzate allo sfruttamento di una cava sul territorio del comune di Acri (Cs), fra gli episodi contestati dalla Dda di Catanzaro nell'ambito dell'inchiesta che stamani è sfociata in una serie di perquisizioni ed all'emissione di avvisi di garanzia a carico di 15 persone, fra le quali Michele Trematerra, assessore all'Agricoltura ed alla Forestazione della Regione Calabria.

Destinatario dei soldi corrisposti illegalmente da due imprenditori sarebbe stato, secondo l'ipotesi accusatoria, Angelo Gencarelli, 58 anni, ritenuto elemento di spicco del gruppo criminale guidato da Giuseppe Perri ed affiliato al clan Lanzino di Cosenza. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due imprenditori, Franco Caruso ed Elio Abbruzzese, di 52 e 55 anni, entrambi indagati, avrebbero versato ad Angelo Gencarelli, all'epoca membro della commissione urbanistica del Comune di Acri, somme di denaro affinchè la commissione deliberasse favorevolmente rispetto alla realizzazione della cava da parte dei due. A fare da contatto tra Gencarelli e gli imprenditori, sempre secondo l'accusa, sarebbe stato Giuseppe Burlato, 37 anni, a sua volta indagato. Angelo Gencarelli risulta essere figura chiave nell'inchiesta, essendo peraltro collaboratore dell'assessore Trematerra nella sua struttura alla Regione. (AGI)

TREMATERRA PER 5 ORE DAL PM, "ESTRANEO ALLE ACCUSE"

18:42 | L'assessore regionale Michele Trematerra, destinatario di un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Direzione distrettuale antimafia," appena ricevuta la comunicazione da parte della Procura della Repubblica, ha subito inteso chiedere al Procuratore di essere sottoposto ad interrogatorio". Lo rende noto il legale dell'esponente politio dell'Udc, avvocato Sergio Calabrese.

"Il magistrato, Pierpaolo Bruni, con grande senso di responsabilità ed attenzione per le istituzioni - si legge in una nota stampa - ha provveduto, immediatamente, a sottoporre ad interrogatorio Trematerra. L'atto istruttorio, durato cinque ore, ha offerto la possibilità all'assessore di spiegare tutte le condotte contestate e, soprattutto, di chiarire che questi giammai ha assunto iniziative tese a fornire a chicchessia vantaggi ingiusti. L'agire do Trematerra è stato sempre corretto, rispettoso della legge ed avulso da ogni commistione con ambienti illegali. In ogni caso Trematerra, dichiarandosi estraneo ad ogni addebito e, come detto sopra, rispondendo ad ogni domanda posta dall'ufficio di Procura, ha manifestato la sua piu' ampia collaborazione e disponibilità all'accertamento della verità e, dichiaratosi sereno, rispetto all'indagine in corso, ha espresso la massima fiducia nella attività dell'autorità giudiziaria". (AGI)