Gestione del sistema sanitario, svolto seminario all’Università Magna Graecia

Catanzaro Salute

“Piani di Rientro: profili e problemi, esperienze ed implicazioni” è questo il titolo del seminario tenuto, giovedì 5 giugno, presso la sala riunioni dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

A ripercorrere le tre stagioni dei Piani di Rientro è stato il professore Corrado Cuccurullo, professore Associato di Economia Aziendale presso la Seconda Università di Napoli ed autore di diverse pubblicazioni sul tema.

“Non sono convinto che i piani di rientro siano uno strumento straordinario; la mia sensazione è che siano l’architrave della comunicazione tra Stato e Regioni”, ha concluso il professore al termine di un’attenta ed approfondita analisi delle regioni sottoposte a Piano di Rientro dal disavanzo regionale.

Dopo l’intervento del professore Cuccurullo, la professoressa Marianna Mauro, professore Aggregato di Economia Aziendale all’Università di Catanzaro, ha coordinato la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di alcuni degli attori chiave del sistema sanitario regionale. A portare la loro esperienza sul campo sono stati l’avvocato Elga Rizzo, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro; il dottore Gerardo Mancuso, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro; il dottore Antonio Belcastro, Commissario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini di Catanzaro e il dottore Luca Valerio Radicati, Consigliere presso Cappellani Giomi&Giomi RSA. Le conclusioni, invece, sono state affidate al dottore Francesco Muraca Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catanzaro.

Filo conduttore del dibattito è stata la gestione della complessità del sistema sanitario e quindi la difficoltà a portare avanti un cambiamento culturale ed organizzativo.

L’avvocato Elga Rizzo ha illustrato le strategie definite dal “Pugliese-Ciaccio” per poter rispondere in maniera efficace ed appropriata alla necessità di controllare l’aumento della spesa sanitaria, avendo bene in mente l’obiettivo finale di un’azienda sanitaria.

“In una prima fase - ha detto il Direttore Generale Elga Rizzo – ho concepito il Piano di Rientro non come un mero strumento tecnico organizzativo per il recupero dal disavanzo ma come una leva di cambiamento, un’occasione per riorganizzare e riqualificare l’Azienda Ospedaliera attraverso un cambiamento strategico organizzativo in grado di esaltare il ruolo dell’azienda attraverso la valorizzazione delle professionalità interne. A fronte di una riduzione dei posti letto, infatti, voluta dai tavoli romani ed avvenuta in questi anni, l’Azienda ha risposto con un forte incremento delle prestazioni PAC e ambulatoriali, che hanno consentito di ridurre i costi, di migliorare la produzione aziendale e garantire un buon servizio ai cittadini. Sono stati, quindi, introdotti nuovi modelli di comportamento e di ruolo, procedendo con l’integrazione delle conoscenze e la condivisione di obiettivi e di valori. Per garantire l’equilibrio economico-finanziario delle aziende sanitarie, infatti, non occorre solo operare dei tagli, al fine di contenere la spesa, ma è necessario riformulare il servizio sanitario nella logica della complessiva razionalizzazione ed appropriatezza organizzativa dell’intero sistema”.

Il caso dell’ASP di Catanzaro è stato illustrato dal dottore Mancuso, che appena insediato ha dovuto affrontare il sostanziale accorpamento delle ASL di Catanzaro e Lamezia – formalmente parti di un’azienda unica dal 2007. Il Direttore Generale Mancuso ha fatto, quindi, riferimento alle leve del cambiamento. “Se non introduciamo una convergenza culturale e di competenze – ha detto - , il sistema non sarà mai cambiato, al contrario, assisteremo ad un prolungamento di piani straordinari che non possono essere lo strumento per la risoluzione di problemi strutturali”.

Rispetto ai problemi strutturali gioca un ruolo fondamentale l’accreditamento. E’ in questo quadro d’analisi che interviene il dottore Luca Radicati, presedente Giomi&Giomi SPA. “I piani di rientro – ha detto nel corso del suo intervento- non hanno prodotto l’esito sperato, sono stati un vestito taglia unica. Noi privati stiamo cercando di adeguarci a questa parametrizzazione della sanità. Non riusciamo a gestire la complessità, ad avere un dialogo che possa essere coerente e progettuale. Si spera in questa seconda fase di strutturare correttamente il sistema”.

Ultimo intervento nella tavola rotonda è stato quello del dottore Antonio Belcastro chiamato a portare l’esperienza di un’azienda particolarmente complessa, che oltre a garantire l’assistenza sanitaria, si occupa di didattica e di ricerca. Lo stesso ha messo in luce alcuni dei limiti dei Piani di Rientro, rivelatisi a conclusione di questa prima stagione come degli strumenti di recoveryplan, utili a tagliare gli sprechi mentre poco si è ancora fatto sulla riorganizzazione complessiva del sistema.

A concludere il seminario il dottore Francesco Muraca, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Catanzaro. “Di Piani di rientro –ha detto- se ne pala oramai dal ‘98. Lo strumento ha consentito di migliorare gli equilibri economici del sistema offrendo la possibilità di tagliare, in maniera incisiva, gli sprechi. Restano, tuttavia, alcuni nodi da scogliere: mi riferisco all’equilibrio finanziario e alla ristrutturazione del sistema nel suo complesso”.