Blitz dei Ros a San Luca. Sequestro di beni alle famiglie Nirta-Strangio e Pelle-Vottari

Reggio Calabria Attualità
Bunker Caterina Vottari

Il bilancio dei beni sequestrati a presunti affiliati alle fazioni della faida di San Luca e' stato fatto dal Procuratore della DDA di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il vice comandante del Ros colonnello Mario Parente, il comandante provinciale dei carabinieri reggini, colonnello Pasquale Angelosanto, ed il comandante della compagnia di Locri, tenente colonnello Valerio Giardina. Con l'operazione "Fetida 2", formalmente conclusasi ieri (nella parte relativa al sequestro, ai fini della confisca, di beni nei confronti di soggetti indiziati di appartenere ad associazione mafiosa) con alcune notifiche di routine, lo Stato ha alleggerito presunti appartenenti o gravitanti in seno alle cosche "Nirta - Strangio" e "Pelle - Vottari", impegnate nella faida di San Luca, beni per oltre 200 milioni di euro. Dagli esiti investivi, paralleli all'attivita' di polizia giudiziaria che ha portato in carcere numerose persone, sono state individuate attivita' imprenditoriali operanti nei comparti agricolo, edile, commerciale : attivita' che - secondo la DDA reggina - sarebbero state allestite con il conferimento di capitali di dubbia provenienza. In particolare sono stati individuati capitali illeciti reimpiegati nell'acquisto di terreni agricoli, appartamenti e fabbricati, polizie vita, veicoli di lusso, ditte e societa', aree edificabili. I dieci ettari ( 23 lotti) di terreno sequestrato a partire dal mese di aprile di quest'anno, in prevalenza, vengono utilizzati da imprese operanti nel settore agricolo, nell'allevamento e nella produzione e successivo trattamento di generi ortofrutticoli: le polizze vita sequestrate sono 33; i veicoli 66 ( molti dei quali di lusso); le ditte, societa' ed imprese su cui si e' abbattuta la mannaia dello Stato sono 34; i fabbricati sequestrati sono invece 42 ed i rapporti bancari 34. L'attivita' della DDA, che ha poi consentito alla sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Reggio Calabria di applicare la normativa vigente, ha consentito di individuare significative proiezioni delle cosche di San Luca e quelle satelliti che operano nella Locride sia nella citta' dello Stretto, sia nell'hinterland milanese