Stabilizzati 70 dipendenti Provincia di Vibo, plauso dei sindacati

Vibo Valentia Politica

Bene prime stabilizzazioni dei lavoratori ex art.7 di Vibo Valentia e garanzia di uguale percorso per altri lavoratori ed enti utilizzatori. Il Governo adesso rispetti i patti e provveda all’invio delle risorse previste nell’ultima legge di stabilità a favore del superamento definitivo del precariato storico calabrese.

Le Segreterie Regionali NiDIL CGIL, FeLSA CISL, esprimono apprezzamento per l’avvenuta stabilizzazione di oltre 70 lavoratori ex art. 7 in forza presso l’ex amministrazione provinciale di Vibo Valentia. Un percorso che gratifica gli sforzi del sindacato che costantemente si è battuto affinché a questi lavoratori venisse riconosciuta quella dignità troppo spesso calpestata dall’amministrazione provinciale di Vibo Valentia che recentemente aveva provveduto a liquidarli gettandoli di fatto in mezzo alla strada .Oggi, quegli stessi lavoratori, saranno inserirti nei progetti di Azienda Calabria Lavoro consentendo non solo il loro impiego, che in questi anni si è rivelato una risorsa preziosa per la comunità calabrese, ma anche il riconoscimento della giusta copertura previdenziale attraverso l’effettiva contrattualizzazione a tempo determinato fino al 31 dicembre 2016.n un momento difficile per la Calabria, segnato da incertezze e da più o meno credibili cabine di regia, NIDIL CGIL Calabria, FELSA CISL Calabria , danno ampia dimostrazione che la sfida del precariato calabrese può e deve essere battuta sul campo attraverso azioni concrete. In questo senso vale la pena rimarcare che ancora oggi a distanza di ben sei mesi il Governo non ha ancora provveduto ad erogare le risorse previste dall’ultima legge di stabilità che potrebbero mettere la parola fine ad anni di ingiustizie e amarezze vissute sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie.Ovviamente non finisce qui. Continueremo ad esercitare tutte le pressioni possibili affinché attraverso gli strumenti normativi già in vigore tutti gli appartenenti al cosiddetto bacino del precariato storico calabrese (LSU/LPU e lavoratori ex L.15/2008) possano essere inseriti in attività lavorative stabili e garantite.