Test manomessi all’università: pm Catanzaro chiede 5 condanne

Catanzaro Cronaca

Cinque condanne - a pene comprese fra due anni di reclusione e 11 mesi di reclusione - sono state chieste oggi dal pubblico ministero nell'ambito degli altrettanti giudizi abbreviati chiesti da imputati coinvolti nell'inchiesta sulla presunta manomissione dei plichi contenenti i test per l'ammissione alle facoltà a numero chiuso di Medicina e Chirurgia dell'Ateneo Magna Graecia del capoluogo di regione.

Sempre oggi altre due persone hanno patteggiato la pena, mentre per gli ultimi due imputati che hanno scelto riti alternativi la vicenda si era già conclusa in fase di indagini con patteggiamenti. Più in dettaglio, il pubblico ministero, dopo aver proposto nei confronti di quattro imputati la rideterminazione del capo d'imputazione da peculato in furto aggravato, ha chiesto la condanna di Lucia Muraca a 11 mesi di reclusione e 200 euro di multa; di Manuela Costanzo a 2 anni e 100 euro; di Davide Ricciardi a 1 anno e 4 mesi e 100 euro; di Daniela Corabi a 1 anno e 4 mesi e 100 euro; di Caterina Rosselli a 2 anni e 100 euro. Hanno chiesto di patteggiare 1 anno e 4 mesi di reclusione ciascuno Emanuele Critelli e Antonietta Occhiuto; mentre tutto si era in precedenza già concluso per Valter Mancuso e Giuseppe Ingui'. Gli abbreviati riprenderanno il 18 luglio con le ultime arringhe difensive e la sentenza. I riti alternativi sono stati ammessi lo scorso 9 maggio, quando il giudice dell'udienza preliminare, Domenico Commodaro, ha anche rinviato a giudizio altre undici persone - il processo avrà inizio il 19 settembre prossimo davanti al tribunale collegiale - ed ha prosciolto l'ultimo dei ventuno imputati che in totale sono giunti nella sua aula, accogliendo le richieste formulate dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, titolare del caso, che aveva chiesto il giudizio per gli indagati, tra ex studenti dell'Università, genitori di questi ultimi e tecnici in servizio presso l'Ateneo - cui sono contestate accuse che vanno dal falso al peculato -, ed una sola sentenza di proscioglimento.

Secondo la ricostruzione accusatoria effettuata dagli inquirenti al termine delle indagini, presso l'Ateneo sarebbe esistito un sistema illecito stabile grazie al quale i testi delle prove per l'ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria venivano rubati in modo che i quesiti potessero essere comunicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i quali li pagavano con soldi o favori. Fuori dal procedimento sono rimasti, invece, alcuni nomi eccellenti venuti alla ribalta nel marzo del 2009. Quella in questione, in particolare, è la seconda tranche di un'indagine partita anni fa, il cui primo filone sfociò, nel settembre del 2008, nell'arresto di Valter Mancuso, addetto alla manutenzione delle aule all'Università, e Antonio Cuteri, assistente tecnico dell'Ateneo addetto alle aule di Medicina, entrambi di Catanzaro, andati in carcere il primo ed ai domiciliari il secondo, mentre altri indagati vennero iscritti nell'apposito registro delle notizie di reato, relativamente alla presunta manomissione delle prove svoltesi il 4, 5 e 6 settembre 2007. Secondo la Procura sarebbero stati loro due ad introdursi nelle sede della segreteria studenti, a via Smaldone, prelevando i plichi contenenti i test, in modo da conoscere in anticipo le prove per l'anno accademico 2007/08. Per quella prima accusa di furto aggravato il processo a carico di Cuteri è finito, il 5 novembre 2010, con una condanna a tre anni e nove mesi di reclusione e 40.000 euro di risarcimento all'Ateneo "Magna Graecia", e prima di lui anche il coimputato Mancuso è stato condannato in primo grado, il 28 aprile del 2009, a tre anni di reclusione ed al risarcimento di 25.000 euro all'Università, mentre in appello, il 5 novembre 2012, la pena è stata ridotta a due anni e quattro mesi di reclusione e 240 euro di multa. Nel marzo 2010, poi, Cuteri è finito nuovamente in carcere in esecuzione di un ulteriore provvedimento cautelare (che ha portato in cella anche Mancuso, e poi tre persone ai domiciliari e quattordici sottoposte all'obbligo di presentazione alla P.G.) relativo alla tranche di indagini sulla presunta alterazione dei test di ammissione agli anni accademici dal 2005 al 2008, ma è stato in seguito rimesso in liberta' dal Tribunale del riesame. (AGI)