Falsa ordinanza anti calabresi a Verona, scoppia la polemica

Calabria Attualità
Flavio Tosi

Nella giornata di ieri è stato diffuso da ‘Ricostruiamo il Paese’, fondazione del sindaco di Verona Flavio Tosi, una finta ordinanza straordinaria per tutelare i veronesi, che vieta rapporti con persone o società calabresi di qualsiasi tipo.

"È una provocazione, una cosa carnevalesca che vale tanto quanto le buffonate e le carnevalate di Report" - così il primo cittadino di Verona, Tosi, ha motivato il gesto - "In quella trasmissione - ha detto ancora il sindaco - sono state costruite bufale e dette bugie. Quindi una iniziativa come questa ordinanza ci sta".

Il servizio a cui fa riferimento Tosi è andato in onda su Raitre il 7 aprile scorso al seguito del quale “risulterebbe – secondo la finta ordinanza - che nella città di Verona vi sia il serio pericolo di corpose infiltrazioni della criminalità organizzata e in modo particolare della 'ndrangheta, che sarebbe fortemente radicata nel tessuto cittadino a tutti i livelli”.

Secondo Tosi la falsa ordinanza "è stata fatta anche perché più di un esponente della comunità calabrese residente a Verona è venuto a farci presente che si sono sentiti 'schifati' e offesi di come Report ha trattato loro e la loro regione".


NOTA DI GIUSEPPE GALATI | “In riferimento alla finta ordinanza del sindaco di Verona Flavio Tosi, che impone, ai cittadini scaligeri, una serie di divieti nell’intrattenere rapporti o entrare in contatto con esponenti della società civile calabrese, occorre dire che è sicuramente un’idea bizzarra e grottesca”. E’ quanto afferma il Presidente della “Fondazione dei Calabresi nel Mondo”, ente in house della Regione Calabria, On. Giuseppe Galati, che interviene in merito alla posizione assunta dal sindaco della città veneta a seguito del servizio della trasmissione Report andata in onda il 7 aprile su Raitre.

Se si ritiene di aver subito un torto da una trasmissione televisiva – aggiunge il Presidente Galati – non è sicuramente opportuno rispondere in maniera provocatoria, proponendo una finta ordinanza con la giustificazione di agire a difesa sia della città di Verona che della Calabria e dei cittadini calabresi. Questi ultimi, infatti, sanno difendersi da soli, non con le parole ma con fatti ed esperienze concrete, attraverso percorsi di vita professionale ed umana che li hanno portati a ricoprire ruoli cardine nello sviluppo del Paese in ogni latitudine della Penisola.

Sono svariati, infatti, i settori, da quello scientifico a quello della medicina o della progettazione, dell’istruzione o dello sport, dove numerosi calabresi, sia dall’interno che dall’esterno dei confini regionali, hanno dato al Paese un contributo determinante in termini di idee, di laboriosità e di eccellenti risultati raggiunti. I cittadini calabresi hanno sempre saputo proporsi con acume e lungimiranza, integrandosi alla perfezione in ogni luogo in cui sono andati a vivere”.

“Occorre – aggiunge - certamente scindere questo aspetto dalle infiltrazioni della criminalità organizzata nei settori della società civile. In questo occorre fare un lavoro comune per impedire la permeabilità nel tessuto sociale di fenomeni malavitosi in quanto sono di ostacolo a processi di sviluppo economico e sociale. Una battaglia che interessa tutto il Paese, in quanto fare affermare i valori della legalità è condizione indispensabile del vivere quotidiano e di questo ne sono convinti la stragrande maggioranza dei calabresi e degli italiani”.

“Da parte loro – conclude il Presidente Galati - la Calabria ed i calabresi sono stati e saranno sempre accoglienti verso i cittadini non solo veronesi ma di tutta Italia o di chiunque abbia il beneficio di poter giungere in questa Regione ed apprezzare la sua storia, le sue indiscusse bellezze paesaggistiche, culturali, artistiche ed enogastronomiche”.


LETTERA DEL SINDACO DI MAIERATO SERGIO RIZZO |

Caro Sindaco,

Ho appreso con rammarico e, aggiungo, con un pizzico di orgoglio calabrese ferito della tua “Ordinanza sindacale ironica” in risposta alle affermazioni fatte dalla trasmissione televisiva Report sulle ipotetiche infiltrazioni mafiose nella città di Verona.

Capisco lo spirito con cui hai voluto affrontare una problematica grave e pesante quale è quella delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto socio economico del territorio da te abilmente amministrato in tutti questi anni, ma consentimi di dissentire sui modi e sui toni perché da CALABRESE DOC quale sono mi sento profondamente indignato e moralmente offeso dai contenuti del testo da te redatto.

Ritengo che da Sindaco stimato e apprezzato da tutti quale tu sei avresti avuto altri modi ancor più efficaci per reagire a quanto sostenuto dai giornalisti di Report e, soprattutto, a tua disposizione avresti avuto ed hai strumenti ancor più formali e validi a tutela della tua immagine e di quella della tua città, quali a mero titolo esemplificativo adire l’autorità giudiziaria, ove mai i contenuti del servizio televisivo si dimostrassero falsi e privi di qualsivoglia fondamento.

Io, caro Sindaco, cosi come te mi occupo e mi preoccupo di amministrare il mio paese ormai da quasi 10 anni (seppur non delle medesime dimensioni e della fama della Tua Verona!) che si trova in una provincia calabrese – quella di Vibo Valentia - troppo spesso agli onori della cronaca per eventi e fatti collegati alla ‘ndrangheta.

Noi Calabresi non amiamo nascondere il sole con un dito anzi…. Ma è necessario ribadire con forza che allo stesso tempo la nostra è una realtà laboriosa fatta di gente per bene, di famiglie oneste che, purtroppo in alcune circostanze, si sono anche viste strappare via i loro cari perché incidentalmente si trovavano al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Una realtà mio caro Flavio ( consentimi di chiamarti per nome) dove amministrare in nome del bene comune e secondo principi di legalità e trasparenza significa esporti in prima persona contro i poteri occulti che non gradiscono molto la presenza dello stato sul territorio.

Nei nostri territori fare il Sindaco è una missione e significa rischiare in proprio giorno dopo giorno. D’altro canto però la Calabria intera, così come accennavo prima, è anche una terra da amare con una natura ancora incontaminata da vivere in pieno, con il mare, la montagna e tutte le altre bellezze che sono per noi calabresi motivo di vanto e di orgoglio agli occhi dell’intera nazione.

Vieni qui da noi, caro Sindaco, e sono certo che rimarrai favorevolmente stupito dalla vera Calabria e dai veri Calabresi.

Per tutto questo caro Flavio, ti invito a rivedere il testo di quella “ordinanza goliardica” che però fa tanto male a chi ha scelto di rimanere nella propria terra , la Calabria appunto, per cercare di fare del proprio meglio per lasciare ai propri figli una terra un po’ migliore di come l’abbiamo trovata noi.

Con stima,

Sergio Rizzo


NOTA DI ERNESTO MAGORNO | “Non mi piace il tono della finta ordinanza del sindaco di Verona Tosi, che vieta rapporti con i calabresi.

Comprendo che il suo è un gesto provocatorio e dai contenuti ironici, ma, come direbbe un famoso regista “le parole sono importanti” e se usate male posso fomentare sentimenti discriminatori o suonare irrispettose verso una terra meravigliosa come la Calabria, culla della Magna Grecia” - lo dichiara il segretario del PD Calabria Ernesto Magorno che prosegue: “Non entro nel merito della diatriba tra Tosi e la trasmissione Report, bersaglio dell’ironia di Tosi, ma alcuni passaggi della finta ordinanza sono francamente infelici, come ad esempio il divieto di matrimonio con persone residenti o domiciliate in Calabria o al permesso del Ministero degli Esteri per viaggiare nella nostra regione.

Frasi che hanno un sapore discriminatorio e possono, nella loro ambiguità, essere fraintese in un’epoca in cui alcuni messaggi sono amplificati in maniera esponenziale soprattutto dai social network. Non di meno, un tema drammatico per la nostra terra come quello della ‘ndrangheta deve essere affrontato con cautela.

Insomma se Tosi voleva farci sorridere non ci è riuscito, per questo gli consigliamo meno goliardia su questi temi, lasciandola fare ai grandi autori di cinema e letteratura che ne sono davvero capaci”.


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