Intimidazione a imprenditore Bentivoglio, PdCi: il silenzio del Comune ci indigna

Reggio Calabria Cronaca

Nuova intimidazione subita dall'imprenditore reggino Tiberio Bentivoglio. “I Comunisti Italiani – si legge in una nota di Ivan Tripodi segretario cittadino del Pdci di Reggio Calabria - esprimono profonda e incondizionata solidarietà all’imprenditore Tiberio Bentivoglio e alla sua famiglia per il nuovo vile atto intimidatorio che hanno subito qualche giorno fa.

Bentivoglio rappresenta un simbolo estremamente positivo in una città caratterizzata dalla presenza di una pesante cappa mafiosa che, in questi anni, ha avvinghiato e infettato la società reggina ad ogni livello.

Tiberio Bentivoglio - si legge ancora - è un concreto esempio di ribellione alla ‘ndrangheta e alle logiche mafiose. Pertanto, è indispensabile fare sentire concreta vicinanza alla battaglia di civiltà e legalità che Bentivoglio porta avanti: si deve evidenziare che la lotta contro la ‘ndrangheta è una scelta giusta e vincente.

In merito a questa nuova intimidazione nei confronti dell’imprenditore Bentivoglio dobbiamo, però, amaramente, registrare l’assordante e ingiustificabile silenzio di tutte le Istituzioni locali.

È ovvio - si continua a leggere nel comunicato - che non ci aspettassimo alcuna presa di posizione da dubbi personaggi delle istituzioni squalificati e screditati. Ma il silenzio del Comune di Reggio Calabria ci indigna profondamente. Come noto, la massima istituzione cittadina è retta da una terna di Commissari Straordinari, coordinati dal prefetto Chiusolo, inviati a seguito dello scioglimento per mafia del Comune di Reggio, primo comune capoluogo sciolto per contiguità mafiose nella storia del Paese.

Pertanto, dovere registrare che i Commissari Straordinari di un comune sciolto per mafia non sentano il dovere morale, civico e istituzionale di manifestare vicinanza ad un imprenditore vittima di un atto intimidatorio ci offende come cittadini e ci rende particolarmente preoccupati sul futuro della città.

Sarebbe opportuno che qualcuno chieda formalmente conto di questi censurabili comportamenti dei Commissari.

A Tiberio Bentivoglio - conclude il Pdci - ricordiamo che la sua non è una lotta solitaria e lo invitiamo, nonostante il comprensibile scoramento, a non fermarsi e a proseguire nella battaglia di denuncia contro la ‘ndrangheta.”