Castrolibero. Fitto casa, Greco: si ponga la famiglia al centro delle scelte

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“Il momento storico che stiamo attraversando è il più difficile dal secondo dopoguerra, è necessario che il governo centrale e quello regionale riportino al centro delle proprie scelte la famiglia. – A dichiararlo è il sindaco di Castrolibero Giovanni Greco - Sono tanti, sempre più numerosi, i cittadini che si rivolgono al Comune per ricevere un contributo di solidarietà, che chiedono un impiego per i loro figli, che chiedono addirittura una raccomandazione per ricevere una busta alimentare in più dalla Caritas.

Nonostante questa condizione sia diventata ordinaria e diffusa, i segnali che arrivano dal governo nazionale e da quello regionale sono tutt’altro che incoraggianti. I tagli continui nel settore del sociale, la tassazione sempre più pesante per cittadini e imprese, l’assenza di un disegno programmatico in materia di lavoro, sono tutti fattori che contribuiscono a spezzettare il tessuto sociale delle nostre comunità.

Oltretutto, gli amministratori locali si trovano quotidianamente a combattere con questioni di grande importanza che vengono trattate con troppa superficialità dagli enti sovracomunali. Basti pensare a quello che accade da anni in merito alla legge 431/98 sul fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. A tal proposito, a fronte di una richiesta crescente di contributi per il fitto casa da parte dei cittadini, la Regione Calabria ha ridotto drasticamente le somme erogate.

Nei giorni scorsi la Regione ci ha informato che il Comune di Castrolibero a fronte di un fabbisogno per i cittadini di 223.509,61€ riceverà 10.370,20€, pari al 4,6 % di quanto richiesto. Si tratta di cifre relative al 2011, che la Regione stanzia solo ora, in ritardo di 3 anni, mentre non è dato sapere quando e quanto verrà erogato per il 2012, il 2013 e il 2014.

Come se ciò non bastasse, molti cittadini che attendono da anni l’erogazione di un contributo per il fitto casa, riceveranno somme offensive della dignità umana, in alcuni casi addirittura inferiori a 10€ annui.

A pagare le conseguenze di queste scelte saranno anche gli amministratori locali che dovranno spiegare ai cittadini le motivazioni che si nascondono dietro i continui ritardi nell’erogazione dei contributi del fitto casa, dovranno spiegare che rispetto al fabbisogno comunale c’è un gap rispetto a quanto erogato del 95,4%, dovranno spiegare che l’entità dei contributi erogati risponde a logiche puramente algebriche che non tengono in alcuna considerazione lo stato di bisogno in cui versa la nostra società.

È necessario invertire la rotta, cambiare la logica di troppe scelte politiche dettate dall’esigenza di risparmiare a tutti i costi. Quando a pagare sono le famiglie, quando in discussione c’è la sopravvivenza dello stato sociale di diritto, quando gli “ultimi” vengono abbandonati nella loro condizione di precarietà, non c’è spending review che tenga.

È indispensabile che il governo centrale e il governo regionale disegnino una nuova agenda programmatica che ponga al centro di ogni provvedimento la famiglia, superando gli schemi dettati dall’austerity e dall’alta burocrazia che hanno genato una drammatica e inaccettabile disgregazione sociale.

Chiediamo allora alla classe politica dirigente di porsi come forza unificatrice, come quella forza capace di ripartire dalle identità delle nostre comunità per unire la Calabria e ridare speranza ad ogni singolo abitante di questa splendida regione.”