Catanzaronelcuore su trasferimento Provveditorato dell’amministrazione giudiziaria

Catanzaro Attualità

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa in merito al paventato trasferimento da Catanzaro in altra sede del Provveditorato dell'amministrazione giudiziaria a firma del Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”:

“In merito all’ennesimo scippo che si paventa per la città, in questo caso dovuto al probabile trasferimento degli uffici della Amministrazione Penitenziaria da Catanzaro a Lamezia Terme, apprezziamo molto l’impegno del sindaco Abramo e di quanti, in queste settimane, stanno reclamando nient’altro che l’uso del buon senso.

Infatti non si capisce perché un ufficio già esistente e operativo nel capoluogo di regione dovrebbe traslocare altrove. Né ci convincono le noiose invettive di stampo campanilistico con le quali, a tutti i costi, si tenta di fornire legittimazione ad una manovra che per noi è e rimane semplicemente uno scippo.

Abbiamo sempre salutato con favore la creazione ex novo di strutture in questa o quella località, ma con la stessa coerenza abbiamo sempre fatto notare come Catanzaro sia oggetto di aggressioni incomprensibili, col suo ruolo di capoluogo regionale messo sempre in tensione tramite dimezzamenti di funzioni, soppressione o spostamenti di uffici.

Non è ora il caso di rammentare quanti e quali siano i presidi che spettano alla città – a partire dalla RAI e dal Consiglio Regionale – che non le sono mai stati riconosciuti o addirittura le sono stati violentemente sottratti.

Questo del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria è solo l’ultimo anello di una lunga serie di inspiegabili offese. Inspiegabili perché, come in questa vicenda, tutto si è svolto in modo subdolo senza che le autorità cittadine fossero messe a conoscenza della cosa, con ciò configurandosi un cattivo quanto inusuale esempio di rapporti istituzionali.

Tant’è che il sindaco Abramo non è mai stato contattato da nessuno ma è stato lui a dover “rincorrere”, a Roma come in Calabria, i dirigenti dell’amministrazione penitenziaria per chiarire e comprendere cosa stesse accadendo.

Davvero mortificante. Perciò auspichiamo l’intervento del Prefetto anche in considerazione del fatto che l’interazione con altri uffici a direzione regionale presenti in città, ivi compresi quella della Giustizia, deve essere realizzata in economia.

A fronte dell’ipotetico risparmio sbandierato per giustificare il dirottamento da Catanzaro, occorre calcolare i costi di missione e le ore improduttive impiegate per gli spostamenti del personale, ciò che appalesa come scuse strumentali le ragioni di chi vorrebbe trasferire in altra sede il Provveditorato in questione.

Né ci piace il concetto che l’amministrazione comunale debba eventualmente fare miracoli per trovare e offrire locali a questo o quel Ministero al fine di ottenere o trattenere un ufficio: crediamo piuttosto che il ruolo di un capoluogo di regione debba essere tenuto nella corretta considerazione tanto a Roma quanto in Calabria, e pertanto dovrebbero evitarsi situazioni incresciose come quella – e non è certo la più importante – che stiamo vivendo in questi giorni.

In ogni caso registriamo positivamente la disponibilità del Comune di Catanzaro ad offrire locali per trattenere in città il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria, sperando che il Ministero valuti positivamente l’offerta; tuttavia ribadiamo l’insostenibilità di un criterio ormai troppo in uso che con estrema superficialità e strafottenza elude, in ogni scelta, il ruolo e le funzioni di un capoluogo di regione.”


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