Agorà Kroton in memoria di monsignor Giuseppe Agostino

Crotone Attualità

Nel giorno delle celebrazioni per le esequie di monsignor Giuseppe Agostino, indimenticato presule dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, la cooperativa “Agorà Kroton” intende esprimere tutto il suo cordoglio, scandendo le principali tappe che hanno contraddistinto un rapporto di collaborazione straordinario ed esclusivo a sostegno di sofferenti ed emarginati:

"Era il 1990 quando questa storia cominciò. A Crotone aleggiava il funesto spettro della tossicodipendenza. Il sociologo Rocco Turi nel suo rapporto intitolato “Il caso Crotone” accese una preoccupante spia d’allarme: la città pitagorica era seconda in Italia (dopo Verona) per presenza di tossicodipendenti in rapporto alla popolazione residente. In quegli anni, nessuno conosceva ancora tecniche e terapie per curare le dipendenze. Si faceva largo il metodo rigido utilizzato dalle comunità “Patriarche”, ma nel frattempo nascevano anche altre realtà.

Monsignor Agostino scelse in quel periodo di compiere due scelte: una, fu quella di affidare una struttura della curia sita in località Giammiglione a padre Eligio (ex padre spirituale del Milan) e qui vi fondò la comunità “Mondo X”; contemporaneamente, convocò anche l’attuale presidente di “Agorà Kroton”, Pino De Lucia, comunicandogli di aver l’intenzione di affidare alla cooperativa (a titolo assolutamente gratuito) una struttura presente in località Sovereto. Monsignor Agostino, infatti, era venuto a conoscenza dell’attività già svolta in tal senso dalla cooperativa sociale nel quartiere popolare di Fondo Gesù (dove operava a partire dal 1988 in angusti locali).

Nacque secondo tali dinamiche questa fortunata esperienza terapeutica che, da oltre 25 anni, permette di dare sostegno e aiuto a tutti coloro i quali combattono per uscire dalle dipendenze.

All’epoca, quella di Sovereto, era una struttura fatiscente e per lo più abbandonata dove viveva don Armando Sarigu. Con molti sforzi e tanto entusiasmo i soci della cooperativa lavorarono per rimetterla in piedi. Riuscirono così a ad inaugurarla in breve tempo alla presenza di monsignor Agostino che sarà negli anni presenza costante e di sostegno all’attività della cooperativa.

Con la struttura di Sovereto, l’Agorà aveva finalmente ottenuto l’agognata sede in cui accogliere i tossicodipendenti. Tutto era stato possibile grazie ad un vescovo calabrese che aveva risposto la sua fiducia in una cooperativa laica.

In quello stesso periodo anche Falcone Lucifero, ex ministro della Real casa di Savoia, offrì all’iniziativa un prezioso contributo, donando alla cooperativa risorse per l’acquisto di libri. “Monsignor Agostino – ricorda De lucia presidente di Agorà – fu tra i primi a credere in maniera decisiva in noi: ci difese da tutto e da tutti, operando silenziosamente alle nostre spalle. Nella prefazione ad un libro scrisse: “questo fiore tutto crotonese”, dipingendo così l’attività portata avanti dalla cooperativa”.

Negli anni a seguire il rapporto tra monsignor Agostino e Agorà continuò ad intensificarsi. Otto anni dopo (era il 1998), infatti, grazie al sostegno dell’arcidiocesi, sorse a Sovereto la prima Casa per malati terminali di Aids che adesso poteva operare accanto alla comunità per tossicodipendenti. “Monsignor Agostino – rivela il presidente De Lucia – offriva in silenzio sostegno morale e spirituale ai malati terminali della struttura dicendo loro: il vostro calvario è stato affrontato in vita, avete già scontato la vostra pena”.

Monsignor Agostino fu anche il presule degli operai in rivolta. Fu lui che nel 1993 scese in corteo assieme ai lavoratori dell’Enichem che protestavano contro la minaccia della messa in cassa integrazione. “In quei giorni incerti e convulsi – racconta De Lucia – contattammo il diacono della parrocchia di Fondo Gesù Albino Mauro, convincendolo ad intercedere presso il vescovo Agostino che subito scelse di scendere in corteo: prese per mano i lavoratori e li strinse in preghiera, offrendo loro un sostegno spirituale non certamente trascurabile davanti alla minaccia della perdita del posto di lavoro”.

In conclusione, se oggi “Agorà Kroton” c’è e la sua attività è consolidata nel tessuto sociale e istituzionale di Crotone è anche e soprattutto grazie all’impegno e alla fiducia riposta in noi da monsignor Giuseppe Agostino. Di questo, gli saremo sempre riconoscenti."