Ance, Opere pubbliche possono rappresentare l’avvio della ripresa dell’edilizia

Vibo Valentia Attualità

Il progetto inerente il sistema portuale di Vibo Marina, potrebbe rappresentare una ripresa del settore edile che segna il passo ormai da anni, se non viene visto come un’opera a se stessa, ma pensata come volano per lo sviluppo delle infrastrutture di maggiore collegamento per tutta la provincia.

Ad esprimersi in questi termini l’Ing. Gaetano Macrì, Presidente Ance VV, che intervenendo a margine di una riunione interna, ha voluto sottolineare l’importanza che un progetto del genere può rappresentare per l’intero sistema economico vibonese.

Dopo anni di assoluto immobilismo, continua Macrì, dove la politica non è stata capace di programmare e gestire, rischiando di restituire alla Comunità Europea circa 700 milioni di € e dove decine e decine di imprese e centinaia di dipendenti hanno pagato sulla propria pelle lo scotto di una crisi che ha investito tutti i settori, ma in particolare l’edilizia e tutto il su indotto, finalmente si intravede una base di partenza che sicuramente servirà a dare respiro ad un così importante comparto economico, tale da generare una fiducia che possa far rinascere il territorio.

Il progetto del porto di Vibo Marina ed anche il programma Urban Pro, non sono infatti gli unici da seguire, ad essi si aggiungono la realizzazione del nuovo ospedale e del nuovo teatro recentemente appaltato, nonché la prossima riapertura dei lavori della famigerata tangenziale di Vibo ed altri lavori di importi inferiori ma importanti, che potrebbero dopo estenuanti periodi di lungaggini burocratiche, dare alla Città tutta anche un volto migliore e più moderno, nonché più efficace dal punto di vista strutturale e dei servizi, garantendo una migliore qualità della vita.

Sostenere dunque questi processi di investimento, che possono produrre effetti che determinino una reale inversione di tendenza nella vita economica delle imprese, è assolutamente necessario, come necessario è monitorare l’avanzamento e lo stato dei lavori, affinchè gli stessi non subiscano deroghe e ritardi che di fatto possano poi precluderne la realizzazione o l’immediato inizio dei lavori. Tutti, conclude Macrì, imprenditori, artigiani, commercianti, professionisti e organizzazioni sindacali, dobbiamo dunque essere parte integrante di tali programmi che, se perseguiti e attivamente controllati, possono cambiare il volto del Capoluogo.